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Dybala all'Inter? Un affare. Ma zero alibi: dipenderà da lui

Roberto Beccantini

Pubblicato 06/05/2022 alle 15:07 GMT+2

SERIE A - Dopo Beppe Marotta, Antonio Conte. E dopo Conte, ecco Paulo Dybala. Se son voci, fioriranno. Continua la juventinizzazione dell'Inter. Sul piano economico, nessun dubbio che sia un affare. Come lo fu il passaggio di Andrea Pirlo dal Milan a Madama. Con Marotta sempre dietro le quinte. A livello squisitamente tecnico, l'argentino ha colpi da fuoriclasse senza esserlo.

Come cambierebbe l'Inter con l'acquisto di Dybala

Dopo Beppe Marotta, Antonio Conte. E dopo Conte, ecco Paulo Dybala. Se son voci, fioriranno. Continua la juventinizzazione dell'Inter. Il piccolo Omar compirà 29 anni il 15 novembre. Sul piano economico, nessun dubbio che sia un affare. Come lo fu il passaggio di Andrea Pirlo dal Milan a Madama. Con Marotta sempre dietro le quinte. Il parametro zero, di gran moda, consente di pagare solo l'ingaggio e le commissioni degli agenti. Al club che lo cede, nemmeno un euro. Punto.
Quando una società di sangue blu libera un grande giocatore, e costui finisce in una squadra di pari lignaggio, i sospetti crepitano. «Puzza» di pacco. La memoria degli interisti corre a Pietro Anastasi e Marco Tardelli, prelevati entrambi dalla Juventus: proprio bene non andò. Viceversa, andò benissimo con Roberto Boninsegna: dall'Inter alla Juventus.
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Arrivabene: "Dybala? Offerta al ribasso sarebbe stata poco rispettosa"

A livello squisitamente tecnico, l'argentino ha colpi da fuoriclasse senza esserlo. È una piccola borraccia di fantasia. A casa Agnelli patì la dittatura di Cristiano Ronaldo. Si perse, salvo risorgere con l'avvento di Maurizio Sarri. Ha avuto il Covid, ha sofferto infortuni muscolari: troppi e, stando ai gossip sabaudi, per uno stile di vita fin troppo naif. Al centro del progetto, Maurizio Arrivabene gli ha preferito Dusan Vlahovic: con l'assenso di Massimiliano Allegri, immagino. La Joya è un «libero d'attacco» che il mister livornese, dopo aver pilotato a 22 gol, cercò d'impostare alla Francisco Isco in uno schema molto «realista» che, per favorire il Marziano, prevedeva Mario Mandzukic in versione Karim Benzema (prima maniera, spalla di Cierre). Missione fallita.
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Paulo Dybala in lacrime dopo la fine di Juventus-Inter

Credit Foto Getty Images

Nel gergo vintage, è un numero dieci. Una seconda punta. Con un sinistro più violino che archibugio, letale sulle punizioni. Per esprimersi al top, ha bisogno di un centravanti «vero»: come Mandzukic, come Gonzalo Higuain. All'Inter troverebbe Lautaro Martinez, un «nove» abituato, anch'egli, a tralicci di peso (Romelu Lukaku) o di movimento (Edin Dzeko). Paulo non è un fulmine, sventola però un dribbling che, nelle zone calde, sa fare la differenza. Più gioca vicino alla porta, meglio è.
Si nasconde nel convoglio. Carrozza di prima classe, non locomotiva. C'è poi il tasto del carattere. Appartiene alla tribù dei solitari, si agita poco, non ha la stoffa del leader. Il Mondiale in Qatar lo obbliga a uscire dal limbo. Basta con gli alibi del ruolo - alcuni inventati, altri no - basta con l'etichetta dell'anarchico di lusso. L'Inter potrebbe offrirgli una rampa ideale. L'ultima.
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Paulo Dybala e Marcelo Brozovic durante Juventus-Inter - Serie A 2021-22

Credit Foto Getty Images

Inutile girarvi attorno: non dipende da chi lo allenerà o da coloro con cui giocherà. Dipende da lui. Dal suo fisico. Dalla sua testa. Tornando alla Juventus, della quale potrà raccontare di essere stato capitano, mi auguro che in occasione della sfilata d'addio allo Stadium, contro la Lazio di Sarri (quando si dice il destino), il popolo gli dedichi l'ovazione che un talento del suo calibro ha giustificato sul campo al netto delle carenze, delle negligenze e delle scelte. Nell'estate del 2015 Roberto Mancini fece di tutto per portarlo all'Inter. Dybala preferì la Signora. Avrebbe potuto, o dovuto, dare di più, ma con questi chiari di luna - e oltre i cinque scudetti - la doppietta al Barça di Leo Messi e la rete da terra firmata contro la Lazio, all'Olimpico, restano, per noi mendicanti di emozioni, briciole indimenticabili.
In attesa della finale di Coppa Italia dell'11 maggio a Roma. Juventus-Inter, naturalmente. Una notte a forte tasso alcolico.
Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini.
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I 10 momenti indimenticabili di Dybala con la Juventus

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