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Le 5 verità di Juventus-Atalanta: bianconeri nel caos, Dea no limits

Enrico Turcato

Pubblicato 28/11/2021 alle 10:28 GMT+1

SERIE A - La formazione di Allegri non reagisce al ko con il Chelsea e ora si trova distantissima dalla zona Champions. La Dea invece é solida e non ha limiti. Duvan Zapata da urlo, impietoso il confronto con l'attacco bianconero.

Paulo Dybala

Credit Foto Getty Images

Juventus-Atalanta, match valido per la 14a giornata di Serie A, é terminato con il punteggio di 0-1. Ha deciso la partita la rete di Duvan Zapata nel primo tempo: il colombiano é il migliore in campo all'Allianz Stadium e si conferma tra i migliori attaccanti in Europa. Vediamo insieme l'analisi del match in cinque punti.

1) Juventus nel caos: sei sconfitte e sette punti dalla zona Champions

I dati sono impietosi: 21 punti conquistati in 14 giornate, ottavo posto in classifica, a sette lunghezze di distanza dalla zona Champions. Considerando anche quella con il Chelsea, sono ben sei le sconfitte della Juventus in questa stagione, su 19 gare giocate. Una crisi evidente, una squadra con altrettanto chiari limiti caratteriali e tecnici, che pare totalmente nel caos, risucchiata in un buco nero e profondo dal quale non riesce ad uscire. Tutti, dai giocatori all'allenatore. Massimiliano Allegri è già nell'occhio del ciclone, con una squadra che "squadra" non é. Un'annata che pare ampiamente compromessa e un campionato a cui è già difficile dare un senso.

2) Atalanta solida e senza limiti: può arrivare in alto

Al contrario, la vittoria storica di Torino (i bergamaschi non vincevano in casa della Juventus dal 1989 in Serie A) rilancia totalmente le ambizioni della squadra di Gasperini. L'Atalanta è una squadra forte, consapevole dei propri mezzi, con la rosa profonda e che può giocarsi le sue carte fino alla fine. Considerando che solitamente è nella seconda parte di stagione che la squadra nerazzurra offre il meglio del suo potenziale, la Dea resta una mina vagante da tenere d'occhio. Nessun limite. Contro la Juventus ha vinto "da Juventus": poco fronzoli, concretezza, ordine e ripartenze feroci. La maturità é quella ideale per chiudere questo lungo ciclo gasperiniano con un trofeo: ci riuscirà?
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3) Attacco, attaccanti, fase offensiva: il tasto dolente di questa Juve

18 gol segnati in 14 giornate, meno dell'Empoli, del Bologna, del Sassuolo o della Sampdoria, solo per citarne alcune. L'addio di Ronaldo ha lasciato delle crepe gigantesche nella capacità realizzativa della Juventus. Moise Kean, il presunto sostituto, è ancora un mistero. Morata non segna in campionato dalla quarta giornata, Chiesa ha messo a segno una sola rete in questa Serie A, Dybala va ad intermittenza ed è condizionato dagli infortuni, Kaio Jorge gioca al massimo cinque minuti. Un quadro generale abbastanza sconfortante e preoccupante per Allegri e per i tifosi della Vecchia Signora. La fase offensiva è un tasto dolente per questa Juventus, che fatica a rendersi pericolosa e, nei rari casi in cui succede, non concretizza. E nel calcio, come spiegherebbe con parole semplici lo stesso tecnico bianconero, "conta far gol".

4) Duvan Zapata in stato di grazia: attaccante di prima fascia

La furia colombiana ha steso anche la Juventus. Duvan Zapata, di tecnica, forza e potenza, ha messo a segno la rete decisiva nel match dell'Allianz.Un'altra super prestazione per l'attaccante dell'Atalanta, che è andato a bersaglio per la settima gara conseutiva e ha portato a 11 i gol stagionali. A 30 anni la sua crescita calcistica è da considerarsi completa: attualmente è sicuramente tra i migliori attaccanti al mondo, non solo in Italia. Gasperini, infatti, lo considera uno dei pochi inamovibili del suo scacchiere.

5) Infortuni di Chiesa e McKennie, piove sul bagnato per la Juve

Per la serie "potrebbe sempre andare peggio", la Juventus nel corso del match con l'Atalanta ha perso per infortunio anche Federico Chiesa (muscolare) e Weston McKennie (ginocchio). E cioè due dei pochi complessivamente a salvarsi nel pessimo avvio di stagione bianconero. Due ko che potrebbero non essere brevi e che arrivano prima di un pesante ciclo di partite. Un ulteriore segnale negativo in questa complessa situazione nella qualeè finita la Juventus.
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