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Scudetto: vada come vada, perché mai Simone Inzaghi dovrebbe saltare? Non era bravo?

Roberto Beccantini

Pubblicato 29/04/2022 alle 12:29 GMT+2

SERIE A - Leggo di un Inzaghi che potrebbe saltare, addirittura, in caso di smacco matto. Trasecolo. Firma otto vittorie di fila ed è un genio, o qualcosa di simile. Fa sette punti in sette partite: uhm, non lo è più. . Batte la Juventus allo Stadium, ne sbrana altre quattro, derby di coppa compreso, e torna grande. Perde a Bologna, complice una papera del portiere, e siamo daccapo.

Radu, Meret, Buffon e Donnarumma: quanti errori coi piedi dei portieri

Allora. Firma otto vittorie di fila ed è un genio, o qualcosa di simile. Fa sette punti in sette partite: uhm, non lo è più. Anzi: Antonio Conte sì che sapeva arringare lo spogliatoio. Batte la Juventus allo Stadium, ne sbrana altre quattro, derby di coppa compreso, e torna grande. Perde a Bologna, complice una papera del portiere, e siamo daccapo: ah, i cambi; ah, il carisma. Sto parlando di Simone Inzaghi: voto (a noi, più che a lui)?
E così l'Inter è seconda non più virtuale, seconda e basta. Il Milan la sopravanza di tre punti (74 a 72 in classifica, 1-1 e 2-1 nei confronti diretti). Mancano quattro turni - per entrambi, adesso - e il calendario è l'unico dettaglio che bacia i campioni. Dall'armadio sono stati riesumati i fantasmi di Romelu Lukaku, di Achraf Hakimi, persino di Christian Eriksen. E, naturalmente, il martello di Conte. Scusate: ma Denzel Dumfries non era la nuova freccia, Edin Dzeko un surrogato più che accettabile del belga, Marcelo Brozovic la bussola il cui rientro aveva sancito la riscossa? Mah.
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Inzaghi: "A fine stagione prenderemo un vice Brozovic"

Certo, Ionut Radu vantava una sola presenza (con l'Empoli, in Coppa Italia) e se avesse giocato un po' di più, chissà. Premesso che il gol di Marko Arnautovic - marcato da Federico Dimarco, non proprio il massimo - era imparabile, sgorbi come quello del Dall'Ara sono stati commessi anche da titolarissimi del calibro di Wojciech Szczesny (a Udine), e Gigi Buffon (nel Parma, a Perugia) e da mezzi titolari tipo Gigio Donnarumma (al Bernabeu, con Karim Benzema) e Alex Meret (a Empoli, con Andrea Pinamonti). Una volta, per i portieri, i piedi erano necessari, oggi sono obbligatori. Si discute la costruzione dal basso: evviva, a patto di non farne un dogma. E poi, nell'episodio specifico di mercoledì, non ricordo emergenze, non rammento sirene d'allarme.
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Ionut Radu esce dal campo al termine di Bologna-Inter - Serie A 2021-22

Credit Foto Imago

Si era sull'1-1, l'Inter aveva smarrito la brillantezza dei primi 30' ma stava dominando. Il pareggio avrebbe costretto il Diavolo a vincerle tutte. Di sicuro, Inzaghino non è più padrone del suo destino. Lo è, d'improvviso, Stefano Pioli. Domenica, Milan-Fiorentina e Udinese-Inter (senza Hakan Calhanoglu, squalificato). Simone ha pilotato la squadra negli ottavi di Champions, uscendo a testa altissima da Anfield, così scrivemmo, e strappato la Supercoppa alla Juventus: la ritroverà l'11 maggio, a Roma, nell'epilogo della coppa domestica.
Lo scudetto, però, è lo scudetto. Leggo di un Inzaghi che potrebbe saltare, addirittura, in caso di smacco matto. Trasecolo. A parte la prudenza che giustifica il «fino alla fine» dello slogan, non credo che il suo calcio sia «antico» (Arrigo Sacchi dixit): è «normale», aggettivo che in Italia fa paura. In Europa è diverso. Sul resto, basta mettersi d'accordo. In campo vanno i giocatori. E, ribadisco, dopo Inter-Roma 3-1 e il gol di Dumfries «centravanti», era tutto un inno: Inzaghi di qua, Inzaghi di là.
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Inter-Roma, Serie A 2021-2022: il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi. Foto di Marco Bertorello per Getty Images

Credit Foto Getty Images

Fuggito Cristiano, nella mia griglia l'Inter aveva scavalcato Madama. Non v'è dubbio che la rosa del Milan sia inferiore, ma è un campionato talmente strano e talmente lento dal quale la Juventus, «questa» Juventus, era scesa «solo» all'indomani del doppio rigore del turco. E il Napoli, bè, si spari pure: l'eccesso di zero fra Empoli, Spezia e ancora Empoli grida vendetta.
I pari con Bologna e Toro ci avevano spinto a censurare il braccino corto di Pioli. Il k.o. nel recupero (ri)porta Inzaghi al rango di domatore troppo placido per fiere così permalose. Il risultato rimane la bilancia più affidabile sulla quale pesare inventori e gestori, giornalisti e piazzisti. Ecco perché, comunque vada, vi invito caldamente a scartare la ghigliottina.
Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini.
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Inzaghi: "Arbitri? Gli episodi alla fine si compensano"

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