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Serie A - Bologna-Inter 0-3 a tavolino? Mancato reclamo e contatti stretti, ecco perché i nerazzurri ci credono

Davide Bighiani

Pubblicato 12/04/2022 alle 12:47 GMT+2

Si doveva giocare il 6 gennaio, ma causa Covid è stata rimandata: prossima data il 27 aprile, ma i nerazzurri sperano ancora che possa arrivare lo 0-3 a tavolino in riferimento a Bologna-Inter. Mercoledì il Collegio di Garanzia dello Sport si pronuncerà circa il ricorso dell'Inter: ecco perché, secondo la Gazzetta, è giusto crederci fino alla fine.

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Bologna-Inter si dovrebbe giocare il 27 aprile prossimo, così come da indicazione della Lega Serie A, a meno che il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni si pronunci in favore dei nerazzurri nella giornata di mercoledì: l'Inter infatti ha presentato ricorso per ottenere il 3-0 a tavolino su quella gara. Ecco perché, secondo la "Gazzetta dello Sport", i campioni d'Italia possono ancora sperare che la vittoria arrivi anche senza giocare.

Perché l'Inter può credere nel 3-0 a tavolino

I due motivi per cui i nerazzurri credono ancora nello 0-3 a tavolino non riguardano l'ormai celebre distinta messa online dai rossoblu, pur non essendosi presentati in campo, ma il mancato reclamo e quella "strana" lista dei contatti stretti. Due dettagli che differenziano il comportamento del Bologna rispetto a quello assunto dalle altre squadre impossibilitate a uscire dalla bolla a causa dei casi di Covid. Capiamo meglio di cosa si tratta.
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Bologna-Inter sospesa

Credit Foto Getty Images

Mancato reclamo

"L'avvocato Angelo Capellini, che mercoledì sarà collegato da remoto con il Collegio di Garanzia, basa la propria tesi intanto sul fatto che il Bologna al tempo non ha fatto né il pre annuncio di reclamo né il reclamo stesso - spiega la Gazzetta dello Sport -. Se c'è una causa di forza maggiore che ti impedisce di giocare, dovresti andare dal Giudice a invocarla. Atto che il Bologna - a differenza di tutti i club trovatisi nella stessa situazione, anche nella stagione scorsa - non ha mai depositato".

Contatto stretto

Al mancato reclamo, si aggiunge il particolare legato alla lista delle persone entrate in contatto con i giocatori positivi in quei giorni di gennaio. "Al tempo, la Asl di Bologna ha chiesto alla società la lista dei contatti stretti e l'elenco inviato invece è stato quello che si manda normalmente in Lega Serie A con tutti i tesserati, comprensivo anche di giocatori che in quel momento si trovavano in Coppa d'Africa e uno sarebbe stato addirittura in Uruguay. E visto che il provvedimento della Asl si è basato su questa lista, secondo gli avvocati nerazzurri ci sarebbe qualche crepa" conclude il quotidiano.
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