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Serie A - Le 5 verità di Fiorentina-Inter: Dzeko sta facendo dimenticare Lukaku, Darmian protagonista silenzioso

Stefano Silvestri

Pubblicato 22/09/2021 alle 09:52 GMT+2

SERIE A - La formazione di Simone Inzaghi sa anche rialzarsi dai momenti di grande sofferenza. E trova nuova linfa dai due "sostituti di": il bosniaco sta facendo dimenticare Lukaku, Darmian lotta per allontanare il fantasma di Hakimi. La Viola di Italiano, invece, è bella e effimera. E ora perderà per squalifica l'ottimo Nico Gonzalez.

Dzeko esulta in Fiorentina-Inter

Credit Foto Getty Images

Fiorentina-Inter, match della quinta giornata della Serie A 2021-2022 andato in scena allo stadio Franchi di Firenze, si è concluso col punteggio di 1-3. Gara arbitrata da Michael Fabbri di Ravenna. Fiorentina in vantaggio nel primo tempo con Sottil, Inter capace di ribaltare tutto nella ripresa con Darmian, Dzeko e Perisic. Espulso nel finale Nico Gonzalez per aver applaudito ironicamente l'arbitro Fabbri. Qui di seguito le 5 verità della partita.

Classifiche e risultati

1) Soffrire, rialzarsi e vincere: così fanno le grandi squadre

È la capacità delle grandissime squadre. Perché soffrire a volte è inevitabile, ma risalire la china nei momenti più complicati è prerogativa di pochi. Dell'Inter di Antonio Conte, ad esempio. Oppure di quella di Simone Inzaghi. Che a Firenze ha sofferto, sembrava annaspare nel mare agitato degli attacchi furiosi della Fiorentina, ma una volta esauritasi la spinta viola ha fatto valere la propria superiorità tecnica con una serie di ripartenze di altissimo livello. E con altri tre gol, che portano il pallottoliere a quota 18 in 5 giornate: un'enormità. Messaggio chiaro ai naviganti, ulteriormente fortificato dal divario già venutosi a creare con la Juventus: i campioni in carica hanno tutta l'intenzione di conservare lo scettro conquistato appena pochi mesi fa.
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Darmian esulta per il gol del pareggio in Fiorentina-Inter - Serie A 2021/2022

Credit Foto Getty Images

2) Dzeko, che impatto: sta facendo dimenticare Lukaku

Non era semplice. Per nulla. Anzi: far dimenticare un gigante come Romelu Lukaku, dolorosamente lasciato partire in direzione Chelsea, sembrava profilarsi addirittura come una mission impossible. Eppure Edin Dzeko ci sta riuscendo. Confermandosi un elemento di livello altissimo per la nostra Serie A, alla faccia di un'età avanzata e dei dubbi sul suo acquisto estivo dalla Roma. Sono già 4 le reti messe a segno dal bosniaco in campionato. Un bottino niente male per chi ne aveva collezionate appena 7 in tutta la scorsa stagione, di cui zero nel girone di ritorno (!). Più la partecipazione decisiva nell'azione del pari di Darmian. Merito della fiducia di Inzaghi, che al momento del suo arrivo aveva spiegato di "averlo voluto a prescindere dalla permanenza o meno di Lukaku". E merito di una classe che, a dispetto dei 35 anni, non conosce limiti.
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Dzeko segna l'1-2 in Fiorentina-Inter

Credit Foto Getty Images

3) Darmian decisivo: l'Inter ha il suo protagonista silenzioso

Non è un personaggio di quelli che fanno impazzire le folle, Matteo Darmian. E non è un caso che, durante la gara, una fetta del tifo nerazzurro chiedesse sui social l'ingresso di Dumfries al suo posto. Senza contare, anche nel suo caso, l'inevitabile nostalgia per chi c'era e se n'è andato: Hakimi. Se l'ex parmense ha un pregio, però, è quello di farsi scivolare tutto sulle spalle. E continuare a giocare. Lo scorso anno aveva la fiducia di Antonio Conte, quest'anno quella di Simone Inzaghi. Tanto gli basta per piazzarsi in campo con serenità, svolgere diligentemente il proprio lavoro e, qualche volta, diventare pure decisivo in zona gol. Come qualche mese fa, con più di un gol pesantissimo per la conquista finale dello scudetto. E come a Firenze.
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Darmian esulta per il gol del pareggio in Fiorentina-Inter - Serie A 2021/2022

Credit Foto Getty Images

4) Fiorentina tanto bella quanto effimera

Il risultato negativo modifica solo in parte il giudizio sulla nuova Fiorentina di Vincenzo Italiano. È una bella squadra, resta una bella squadra. Vivace, brillante, rapida, con un'idea di gioco offensivo ben definita. Tutt'altra squadra rispetto a quella, brutta e spesso deprimente, degli ultimi anni. Però manca ancora parecchio per arrivare ad alti livelli. E il secondo tempo di ieri sera, nel quale i viola sono completamente crollati sotto i colpi degli avversari, ne è una dimostrazione. La Fiorentina si è spenta, ha concluso le energie, ha speso tantissimo nella prima frazione perdendo ogni forza di controbattere al micidiale uno-due targato Darmian-Dzeko. Attenzione ai prossimi impegni prima della sosta, contro l'Udinese e soprattutto il Napoli: è lì che si capirà di che pasta sono fatti Vlahovic e compagni.
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Sottil esulta per il gol in Fiorentina-Inter - Serie A 2021/2022

Credit Foto Getty Images

5) Nico Gonzalez, che bell'acquisto (rosso a parte)

Non è un caso che Nicolas Gonzalez, che per tutti è Nico, rappresenti il record storico di spesa della Fiorentina per un singolo calciatore. Qui si parla di un elemento di altissimo profilo, un esterno che ha qualità e passo per imporsi contro chiunque. Anche contro un colosso come Skriniar. E dunque fa ancor più male, sportivamente parlando, il modo in cui si è conclusa la sua serata, con quell'applauso ironico all'arbitro Fabbri e quel gesto di reazione al cartellino rosso che potrebbe anche costargli una squalifica non brevissima. La Fiorentina lo perderà minimo per una partita, forse per due o tre. E per Italiano, considerato anche quanto mostrato dall'argentino nel primo tempo, è un bel problema.
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Inzaghi: "Se giochiamo così possiamo passare il girone"

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