Serie A - Sabatini senza freni: "Mourinho teatrante; Dzeko all'Inter? Orrido. Pirlo era dubbioso sulla Salernitana..."
Aggiornato 25/02/2022 alle 10:07 GMT+1
SERIE A - Un Walter Sabatini scatenato quello intervistato da Corriere dello Sport sull'edizione cartacea di oggi, 25 febbraio 2022. Alla vigilia del match contro il Bologna: all'epoca della sfida d'andata (era la prima di campionato, ad agosto), vestiva ancora i panni del direttore sportivo rossoblù.
Un Walter Sabatini scatenato quello intervistato da Corriere dello Sport sull'edizione cartacea di oggi, 25 febbraio 2022. Alla vigilia del match contro il Bologna: all'epoca della sfida d'andata (era la prima di campionato, ad agosto), vestiva ancora i panni del direttore sportivo rossoblù, prima dell'interruzione del rapporto con Joey Spauto, datata 27 settembre. Ha parlato un po' di tutto. Roma, Mourinho, Dzeko, Pirlo, Pallotta, Baldini, Ferrero, Mihajlovic, Ribéry e, ovviamente, dei suoi progetti alla Salernitana...
Su Bologna e Saputo
"Mi hanno dimesso. Come già mi era capitato in carriera. Confronto tra Saputo e Pallotta? Inizialmente ero convinto fosse meglio Saputo. Poi ho cambiato idea: con Pallotta ci litigavo spesso, ma almeno ci sentivamo e con lui abbiamo costruito una Roma di grandissimo livello. Ora sono con Iervolino: un giovane imprenditore di successo che ha entusiasmo e una visione".
A proposito di Roma: che ne pensa di Mourinho? Se la chiamassero per lavorare con lui?
"Avrebbero ragione, ma risponderei di No. Mourinho è un teatrante di successo. Va bene per certi contesti: la realtà giallorossa va studiata e capita. Questa è un'annata interlocutoria, ma se vorrà iniziare a ottenere qualche successo, non potrà certo farlo con gente come Sérgio Oliveira. Lui probabilmente direbbe che ha vinto tutto e io niente. E avrebbe anche ragione. Ma a me piace fare calcio per davvero e me ne sto volentieri a Salerno, dove la gente mi ama e dove ho ritrovato grande entusiasmo".
Ai tempi della sua Roma, la questione Franco Baldini: interferiva col suo lavoro?
"Nemmeno ci riusciva. Ma Pallotta lo aveva nominato consulente personale e lavorare in questa situazione era un vero casino: gli agenti non sapevano da chi andare...".
Dzeko all'Inter?
"Vederlo con quella maglia è una cosa orrida. Io ho solo pensieri stupendi per lui. I tifosi della Roma non hanno capito, erano da due o tre anni che lo volevano cacciare".
Il suo arrivo a Salerno. Pirlo era la prima scelta?
"Era una delle due scelte. Aveva dubbi legittimi e ho capito. Avevo bisogno di una ventata di entusiasmo e Davide Nicola l'ha portata. Colantuono? Lo ringrazio enormemente, se ci salviamo lo faremo di un solo punto e potrebbe essere quello conquistato contro lo Spezia o il Genoa. L'ho esonerato semplicemente perché, dopo aver acquistato 11 giocatori a gennaio, c'era bisogno di suggellare il cambiamento anche in panchina".
E Ribéry?
"Mi chiamò e mi disse: 'Direttore, voglio andarmene. A Salerno quando perdiamo ridono e io non ci sto'. Allora io gli risposi: 'Ma te ne vuoi andare adesso che sono arrivato io? Faremo di tutto per salvarci'. Il giorno dopo mi disse che ci aveva ripensato e io aggiunsi: 'Guarda che ho preso 11 giocatori nuovi e nemmeno tu sei più sicuro del posto'. Ed è lì che Franck si è definitivamente convinto: i giocatori di spessore accettano sempre le grandi sfide".
Tornando a Bologna, parlando di squadra e Mihajlovic...
"A Bologna e alla sua gente sono ancora legatissimo. Per lungo tempo ho pensato di avere il tempo di costruire un grande progetto, ma evidentemente non è stato così. Ora sono felice alla Salernitana, che farò di tutto per salvare. Mihajlovic? E' un ottimo allenatore, di una sensibilità unica a livello umano. E' già un allenatore top, ma avrebbe bisogno di tirare i cordoni, di una squadra da 65-70 punti, per uscire dal grigiore di centro classifica. Prima di Sarri, che peraltro stimo moltissimo, pensavo che sarebbe stato perfetto per la Lazio".
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