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Bakayoko fermato dalla Polizia, il portavoce gli fa i complimenti: "Si è comportato da cittadino modello"

Stefano Dolci

Pubblicato 19/07/2022 alle 17:27 GMT+2

MILAN - All'indomani dello sconcerto per le immagini che ritraevano il centrocampista milanista Bakayoko, fermato a inizio luglio da una pattuglia di poliziotti a Milano, il portavoce della Polizia Girolamo Lacquaniti elogia il comportamento tenuto dal francese: "Il giocatore del Milan ha capito la dinamica degli eventi ed è stato collaborativo, si è comportato da cittadino modello".

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Hanno fatto il giro dei social di tutta Europea, le immagini del video che immortala Tiémoué Bakayoko fermato e perquisito da una pattuglia di poliziotti a Milano, al termine di una scena surreale e che ha scatenato un vespaio di reazioni anche da parte del mondo della politica e delle organizzazioni non governative. In molti dopo il fermo a cui era stato sottoposto il calciatore francese del Milan, nella notte dello scorso 3 luglio, hanno puntato il dito contro la Polizia, che nella giornata di lunedì con una nota ha fornito la propria versione dei fatti, spiegando come la perquisizione si fosse resa necessaria per rintracciare due sospettati di una sparatoria a bordo di un Suv, corrispondente alla descrizione.
Quest’oggi intervenendo ai microfoni della radio romana New Sound Level, è tornato sull’argomento il portavoce dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Girolamo Lacquaniti, che è entrato nell’episodio, elogiando il comportamento e la tranquillità mantenuta dal calciatore rossonero in quel frangente: “La sala operativa della Questura di Milano aveva diffuso una nota con quale segnalava che c’era stata una rissa con sparatoria e si ricercava un suv con a bordo persona di colore con una maglietta verde. Esattamente il tipo di auto, il tipo di abbigliamento e le caratteristiche del giocatore del Milan. Le procedure d’intervento che gli operatori hanno applicato sono quelle standardizzate, quando s'interviene su soggetti sospetti ritenuti armati. Bakayoko aveva tempi, modi e mezzi per levare la sua voce, ma del resto è stato il primo a capire perché gli operatori di Polizia hanno agito così. Ne approfitto per fargli i complimenti non ha detto ai poliziotti frasi come ‘Voi non sapete chi sono io, vi faccio passare dei guai...’ ma è stato collaborativo, capendo la dinamica degli eventi. Se non ci fosse stato il video nessuno avrebbe detto nulla perché non c’era nulla da dire e il giocatore del Milan è il primo a saperlo. Merito a lui che si è comportato da cittadino modello, mostrando collaborazione, comprendendo la situazione ed evitando qualsiasi forma di polemica”.
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