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SERIE A - Caos Juventus, il punto sul taglio stipendi: Chiellini mediatore, ma i giocatori erano contrari

Iacopo Erba

Pubblicato 05/12/2022 alle 10:03 GMT+1

SERIE A - La Gazzetta dello Sport ricostruisce le dinamiche interne al gruppo dopo la proposta della società: molti i dubbiosi, tra cui la mamma di Rabiot. L'ex capitano bianconero avrebbe firmato un contratto da brand ambassador. A confermare la necessità dei tagli fu lo stesso Paratici in un dialogo con Cherubini.

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Le manovre stipendi non erano legate all'emergenza Covid, ma servivano per registrare a bilancio "una riduzione fittizia dei costi". La Gazzetta dello Sport ricostruisce nel dettaglio questa mattina le prime conclusioni tratte dai pm della procura di Torino nell'ambito dell'ormai nota inchiesta Prisma che rischia di generare per la Juventus conseguenze di considerevole portata. L'alleggerimento è avvenuto attraverso due diversi provvedimenti: nel 2019/20 fu coinvolta tutta la squadra, mentre nel 2020/21 aderirono in 17, tra cui alcuni senatori. L'obiettivo era risparmiare e si è provato a raggiungerlo con metodi complessi, attraverso accordi e carte ora protagonisti di un'articolata ricostruzione.
Il primo dei due provvedimenti aveva come obiettivo tagliare una mensilità e posticipare le successive tre: la Juventus sarebbe accusata di aver registrato queste richieste di riduzione solo in un secondo momento, al fine di caricarle sul bilancio successivo. A sostenere l'assoluta necessità dei tagli era Fabio Paratici, che rivelava a Cherubini: "Serve di più, 10% di riduzione e 20% di slittamento è troppo poco", L'attuale ds era d'accordo: "Serve tagliare tre mesi: aprile, maggio e giugno".
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Giorgio Chiellini durante Juventus-Lazio - Serie A 2021-22

Credit Foto Getty Images

Il taglio delle mensilità e il ruolo di Chiellini

Non si andrà, alla fine, oltre l'uno. La conferma arriva dalla carta privata firmata da Agnelli e da capitan Chiellini, nella quale si specifica che "tre dei quattro ratei saranno redistribuiti sui contratti in essere a partire dalla stagione 2020/21". Lo stesso Chiellini aveva comunicato ai compagni anche che "per questioni legislative di borsa la comunicazione sarà solo della rinuncia ai 4 mesi", intimando anche di evitare di parlare dell'argomento nelle varie interviste. A non essere convinta tra i tanti era anche la mamma di Rabiot, che ha rivelato tutta la sua insoddisfazione per non essere stata chiamata in causa prima dal club.
Chiellini avrebbe rivelato lo scorso marzo davanti ai pm che tutti erano a conoscenza dell'accordo (versione, peraltro, non confermata da diversi compagni). Ulteriori dettagli trapelano anche sulla seconda manovra, ben più articolata e strutturata caso per caso: dalle varie mail sequestrate si intuisce come, in questo caso, era prevista la dilazione di alcune mensilità, da restituire in caso di permanenza come bonus fedeltà e in caso di addio come incentivo all'esodo. Ad avere un accordo diverso era proprio Giorgio Chiellini, che avrebbe firmato un contratto da brand ambassador della durata di cinque anni a partire dal 2021. L'ex capitano ha parlato di due mensilità ancora da percepire, cifra nettamente inferiore ai 19.9 milioni di Ronaldo.
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