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Le 15 domande alla Serie A 2022/23: il Milan di Pioli, l'Inter con Lukaku, la Roma di Dybala, Juventus e Napoli

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 12/08/2022 alle 22:00 GMT+2

SERIE A - Il Milan con De Ketelaere e un impianto già rodato può rivincere il campionato? La Roma con Dybala e Mourinho lotterà per lo scudetto? L'Inter con Lukaku è la squadra di battere? Bastano Di Maria, Bremer, Pogba (a mezzo servizio) e Kostic alla Juventus per tornare a competere per il vertice? Tutto quello che c'è da sapere sulla Serie A che riparte.

Tutte le maglie della nuova stagione della Serie A

Bentornato campionato. Dopo un’estate di trattative, boatos di mercato ed amichevoli, sabato alle 18:30 con i primi due anticipi della prima giornata (Milan-Udinese e Sampdoria-Atalanta) la Serie A riparte con qualche novità in panchina (5 le società che hanno cambiato tecnico con tutte le big che hanno scelto di mantenere il medesimo allenatore), qualche colpaccio a sorpresa, alcuni sofferti addii e la sensazione che – come l’anno scorso – assisteremo a un campionato equilibrato in cui potenzialmente almeno 5 forse addirittura 6 squadre possono inserire nella lotta per lo scudetto. Anche quest’anno per analizzare i valori in campo della Serie A 2022-23, la redazione di Eurosport ha provato a rispondere a una serie di domande sulla nuova stagione. Buona lettura e soprattutto buona Serie A a tutti!

1) Il Milan può bissare lo scudetto ed ambire alla seconda stella?

Simone Pace
Sì, il Milan è senza dubbio una delle squadre più attrezzate della prossima Serie A e ha le carte in regola per riconfermarsi. I rossoneri hanno perso Kessié, uno degli uomini chiave dello scorso campionato soprattutto nella parte finale, ma hanno aggiunto in un organico già vincente e rodato De Ketelaere, Adli e Origi rinforzandosi dalla trequarti in avanti. Un mercato, quello del Diavolo, che è stato finanziato senza bisogno di fare cassa attraverso cessioni dolorose e che non è ancora finito. Se il Milan non perderà lo spirito di gruppo e la qualità di gioco che l'hanno fatto volare negli ultimi due anni, non potrà non essere considerato tra le favorite per il titolo.
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Come cambia il Milan con De Ketelaere

2) Basterà il ritorno di Lukaku a rendere l’Inter la pretendente numero uno per lo scudetto?

Francesco Balducci
Basterà no, servirà si. L’Inter ha concluso la Serie A con il miglior attacco, con 7 reti di vantaggio sulla Lazio – seconda in questa classifica. Ai nerazzurri non servono i gol, ma alternative offensive. Nei due mesi in cui è stato dilapidato il vantaggio sul Milan sono mancati gli acuti degli attaccanti, insieme alla freschezza nel gioco dell’undici di Inzaghi. Con Lukaku, l’Inter ha l’opportunità di accendere le luce anche nelle serate più buie dal punto di vista realizzativo, considerando il mismatch fisico (se la condizione atletica sarà quella già ammirata con Conte) tra il belga e gli avversari nel campionato italiano. L’unica incognita? L’assistenza di Perisic e Hakimi sugli esterni, partiti rispettivamente in direzione Premier League e Ligue 1.
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Lukaku: "Faremo di tutto per vincere lo Scudetto"

3) "La Juventus ha il dovere di vincere lo scudetto", Allegri ha ragione o torto?

Simone Eterno
Ha ragione per quel che riguarda la storia. Ma tra questo e dire che la Juventus è da Scudetto probabilmente ce ne passa. A oggi i rinforzi sono stati Pogba, Di Maria, Bremer e Kostic. A fronte comunque degli addii di Dybala e de Ligt. Il punto poi è un altro; ovvero che dove aveva la necessità di mettere più qualità la Juventus – in mezzo al campo – non è cambiato un granché. Specialmente se consideriamo le condizioni di Pogba, che in palese ottica Mondiale – il non volersi operare qualcosa in più di un segnale – non andrà a contribuire fin da subito per migliorare il tasto dolente della Juventus negli ultimi anni. Certo, un tridente Chiesa-Vlahovic-Di Maria non è da tutti, ma il calcio non è la collezione delle figurine e alla Juve della scorsa stagione sono spesso mancate idee e gioco. Il tecnico stesso avrà molto da lavorare. I bianconeri insomma, al di là delle dichiarazioni di rito, non sono in pole position.
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Vlahovic: "Entusiasta di giocare con Di Maria. Obiettivo? Prenderci tutto..."

4) La Roma di Mourinho e Dybala lotterà per lo scudetto?

Iacopo Erba
Difficile parlare di scudetto, ma non impossibile vista l'ambizione e l'entusiasmo con cui la Roma ha condotto questa campagna acquisti. Dybala, Wijnaldum e Matic sono colpi di livello internazionale, che portano per forza di cose i giallorossi a dover alzare l'asticella senza porsi limiti. L'obiettivo è quello di inserirsi da protagonista nella corsa ad un piazzamento in Champions League, ma Mourinho e i suoi non devono porre limite alla provvidenza: non si è obbligati vincere, ma a credere che sia possibile.
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Dybala "Scudetto? Ci sono squadre più attrezzate di noi"

5) Il nuovo Napoli senza Koulibaly, Insigne, Mertens e Ospina a cosa può aspirare?

Simone Eterno
A un posto Champions. Perché rimane nelle mani di un tecnico bravo e preparato e che quasi mai in carriera ha fallito l’obiettivo delle prime 4 in classifica. Gli addii sono stati senza dubbio importanti, ma paradossalmente a fari spenti e con minori aspettative Spalletti può fare ancora meglio. Il Napoli ha comunque pescato quel tipo di giocatori interessanti che nella sua storia recente ha saputo fare crescere. Per intenderci: Mertens quando è arrivato a Napoli non era quel Mertens che poi abbiamo conosciuto; stesso identico discorso per Koulibaly. Potrebbero fare lo stesso percorso allora Kvaratskhelia e Kim, che in precampionato hanno già fatto vedere cose buone, soprattutto il georgiano. In tanti vedono il Napoli come la vittima sacrificale scontata, quella fuori dalle prime 4. Non credo che sia così. Il Napoli può fare ancora bene e ricentrare la Champions proprio perché allenato bene e con le idee chiare su come giocare, a differenza di altri.
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Kvaratskhelia, che intesa con Osimhen: rivivi il golazo in Napoli-Perugia

6) Ciro Immobile è ancora il favorito per la classifica cannonieri o qualcuno può insidiarlo?

Enrico Turcato
Ciro Immobile è sicuramente il principale favorito per trionfare ancora una volta nella classifica marcatori, come accaduto in tre delle ultime cinque stagioni. La Lazio di Sarri gioca un calcio offensivo e il capitano biancoceleste è sempre il perfetto finalizzatore della squadra capitolina. Principali avversari? Lukaku dell’Inter, Vlahovic della Juventus, Osimhen del Napoli e Abraham della Roma. Tutti nomi importanti di squadre che lottano al vertice. Ma “King Ciro”, come lo chiamano i tifosi della Lazio, parte ancora una volta in pole position. 150 reti negli ultimi sei campionati, sempre almeno 15 a stagione in Serie A: numeri che certificano la sua costanza di rendimento. Sarà molto dura scalzarlo dal trono del gol.
  • Ciro Immobile alla Lazio: i numeri di un cannoniere seriale
AnnataGol (presenze)Media gol/minuto
2016-1723 (36)1 gol ogni 136'
2017-1829 (33)1 gol ogni 93'
2018-19 15 (36)1 gol ogni 191'
2019-2037 (36)1 gol ogni 88'
2020-21 20 (35)1 gol ogni 143'
2021-2227 (31)1 gol ogni 101'

7) A che obiettivo può puntare la rinnovata Lazio di Sarri?

Fabio Fava
Il secondo anno è sempre più difficile. Quasi sempre. Nella Lazio 2.0 tratteggiata nel mercato sotto i dettami di Maurizio Sarri sembrano emergere spunti decisamente di interesse, abbastanza perchè la banda biancoceleste possa risultare come la vera mina vagante della serie A che va ad iniziare. Le certezze di una manovra corale votata alla finalizzazione partono dalla conferma dei due esterni e soprattutto del tridente offensivo, un comparto che può contare su un anno di rodaggio alle idee del tecnico toscano, dettaglio decisamente non trascurabile. Ad essere stata ritoccata è stata invece l'intera fase di rottura e costruzione centrale, con la nuova coppia difensiva composta da Romagnoli e Casale cui si aggingeranno i ritmi dettati da Marcos Antonio, elemento fondamentale nell'alternare corto e lungo in fase di impostazione. Il secondo anno è sempre più difficile, certo, ma se questa Lazio ingrana, il quarto posto potrebbe trasformarsi da sogno, per dirla con il presidente Lotito, "in una solida realtà".
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Romagnoli: "Pioli? Il gioco di Sarri è più adatto a me"

8) La Fiorentina di Italiano farà meglio o peggio della passata stagione?

Daniele Fantini
Potenzialmente meglio. La qualità del gioco impostato da Italiano è ormai una garanzia, anche se l'addio di Torreira sarà dolorosissimo da assorbire. Gollini ha alzato il livello in porta, facendo scivolare Terracciano al ruolo di solidissima alternativa. Jovic è il giocatore che serve per forza ed esperienza al centro di un attacco rimasto sterile dopo la partenza di Vlahovic. Dodò è un'ottima aggiunta per colmare il vuoto lasciato dall'ottimo Odriozola. Fari puntati su Nico Gonzalez e Ikoné. Il primo per alzare l'asticella dopo il grande impatto avuto nella scorsa stagione. Il secondo, ormai terminato il periodo di ambientamento, per dare un'ulteriore freccia all'arco di Italiano, aumentando concretezza ed efficacia viste soltanto a sprazzi negli ultimi mesi.
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Come cambia la Fiorentina con Luka Jovic

9) Di Maria, Pogba, Origi, Jovic, Wijnaldum, Kvaratskhelia, Lukaku, De Ketelaere: chi sarà il neoacquisto che inciderà di più?

Enrico Turcato
Sono tutti arrivi importanti e sarà curioso vedere come si adatteranno alle big del nostro campionato. Il più avvantaggiato è sicuramente Lukaku, che torna nella sua Inter e in coppia con il suo amico e compagno Lautaro. Il belga ha la forza fisica per dominare nel nostro campionato e potrebbe essere davvero l’acquisto più incisivo. Di Maria alza la qualità della Juventus, ma andrà valutato dopo il Mondiale, Pogba per adesso è infortunato e comincia in salita, Origi dovrà guadagnarsi minuti a discapito di Giroud, mentre Jovic a Firenze ha bisogno di ritrovare fiducia per rilanciare. La scommessa più intrigante riguarda ovviamente Kvisha Kvaratskhelia, georgiano classe 2001 che ha incantato Spalletti e ha già convinto il Napoli.
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Di Maria: "Voglio vincere con la Juve, l'Argentina viene dopo"

10) L’Atalanta di Gasperini è a fine corsa oppure può lottare per un piazzamento in Europa?

Simone Eterno
L’anno scorso è finita male per la Dea, con un gruppo per altro ormai non più giovanissimo in tanti ruoli chiave. Da Zapata ai vari Toloi, De Roon e Palomino (di cui per altro bisognerà capire il futuro) siamo ormai su un’ossatura di giocatori sopra i 30 anni. L’Atalanta però ritrova dopo anni a tutta in Europa un concetto che aveva perso: lavorare per una partita a settimana. Tutte le altre concorrenti dirette, dalla Lazio alla Fiorentina, non potranno vantare su questo aiuto, almeno di certo fino al Mondiale. Gasperini può tornare a insegnare calcio sul campo e può farlo in un mix di talenti che là davanti resta comunque interessantissimo. Non mi sorprendere insomma rivedere una Dea competitiva e in lotta per un posto al sole, anche se molto dipenderà da come si chiuderà questa sessione di mercato che ha di fatto tolto al tecnico di Grugliasco un pilastro come Freuler e ad oggi consegnato l’interessantissimo brasiliano Ederson e il talentuoso attaccante esterno ex Lipsia, Lookman.
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Gian Piero Gasperini è atteso al varco insieme alla sua Atalanta ma avrà il vantaggio di non dover giocare le coppe, Getty Images

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11) L’ambizioso Monza di Galliani e Berlusconi a quale traguardo può ambire?

Simone Pace
Senza dubbio il Monza è la squadra che desta maggiore curiosità in vista del prossimo campionato, soprattutto alla luce dell'intensa campagna acquisti (destinata a regalare ancora sorpresa) firmata Berlusconi-Galliani. Il club brianzolo, che per la prima volta nella sua storia giocherà in Serie A, ha messo a segno colpi mirati e interessanti (Pessina, Cragno e Caprari su tutti) e realisticamente può ambire a una salvezza tranquilla, al di là degli obiettivi ben più ambiziosi sbandierati dalla proprietà. Riuscirà Stroppa a trovare la quadra in un gruppo che, per forza di cose, avrà bisogno di tempo per conoscersi? Se la risposta sarà affermativa, il Monza si candida a essere la mina vagante della prossima Serie A.
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Monza, ecco Caprari. Visite mediche e prime parole: "Sono felice"

12) Chi sarà l’MVP della stagione?

Matteo Zorzoli
L'anno scorso si è aggiudicato l'ambito premio Rafael Leao che ha guidato il Milan allo Scudetto a suon di dribbling, assist e gol. Nella stagione precedente l'MVP è stato Romelu Lukaku: il 29enne di Anversa, nell'Inter di Antonio Conte, segnò 24 reti in 36 presenze, a sole 5 dal bianconero Cristiano Ronaldo. Se il belga riuscirà subito a integrarsi negli schemi tattici di Simone Inzaghi sarà difficile che non riesca a riconfermarsi miglior giocatore della Serie A: in area di rigore è devastante, in progressione travolgente. In più con Lautaro Martinez forma una coppia affiatata e già ben collaudata.
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Romelu Lukaku è pronto a formare nuovamente insieme a Lautaro una delle coppie meglio assortite del campionato

Credit Foto Getty Images

13) Chi sarà la squadra rivelazione del torneo?

Davide Bighiani
Punto le mie fiches sulla Fiorentina di Italiano: il tecnico della Viola ha già fatto uno splendido lavoro nella scorsa stagione, riportando la squadra gigliata in Europa dopo un'attesa di 5 anni. Gli acquisti mirati sul mercato (Jovic, Dodò, Mandragora, Gollini) e un anno di lavoro in più alle spalle, potrebbero permettere alla Fiorentina di fare un ulteriore salto di qualità, diventando cliente ostico per tutte le squadre del campionato, big comprese. Fare meglio del settimo posto dell'anno scorso è complicato, ma se c'è una squadra che può "ripetere il miracolo" quella è sicuramente la squadra viola.
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Sarà la Fiorentina di Italiano la rivelazione della Serie A 2022-23?

Credit Foto Getty Images

14) Chi sarà il primo allenatore a saltare?

Stefano Dolci
Quesito da un milione di dollari soprattutto in una stagione come questa dove, causa stop novembrino per il Mondiale in Qatar, dal 14 agosto al 18 settembre si disputeranno senza soste la bellezza di sette giornate di campionato. La storia degli ultimi campionati ci insegna che il primo cambio d’allenatore si è materializzato statisticamente fra la 3a e l'8a giornata, lo scorso anno il Verona rimpiazzò Eusebio Di Francesco dopo tre sconfitte consecutive chiamando al suo posto Igor Tudor. Per il secondo anno di fila gli scaligeri hanno cambiato tecnico in estate ma Cioffi, almeno per interpretazione di calcio sembra avere le carte in regola per avere vita più lunga rispetto sulla panchina gialloblù rispetto allo sfortunato DiFra.
E allora chi scegliere? Il finale della scorsa stagione ci impone a mettere una fiches sulla Sampdoria e su un Marco Giampaolo che a 24 ore dal debutto ha perso un pilastro come Candreva oltre a Damsgaard, Bonazzoli e pare tutt'altro che contento della squadra che si ritrova fra le mani. Altra situazione controversa e pericolosa ai nastri di partenza sembrerebbe essere anche quella di Ivan Juric a Torino, una delle squadre che pare essersi più indebolita rispetto alla passata stagione e che sta affannosamente provando a mettere una toppa con una strategia di mercato alquanto caotica. A pochissime ore dallo start della stagione, Juric si ritrova con diverse mezzepunte (Radonijc, Miranchuk e Vlasic), un Valentino Lazaro da rigenerare e senza né un centravanti d’area di rigore capace di fare le veci sottorete del Gallo Belotti, né uno stopper in grado di non far pesare eccessivamente l’uscita pesantissima di Bremer. Poche settimane fa in uno sfogo ripreso da un telefonino e finito in pasto alla rete, Juric e il ds Vagnati hanno litigato in maniera furiosa facendo intuire chiaramente che l’aria nello spogliatoio granata non sia serena. Considerando la tempra schietta e sanguigna di Juric non si può escludere che il tecnico possa - anche a stretto giro di posta - prendere la decisione di rassegnare, a malincuore, le dimissioni. Molto dipenderà da come inizierà la stagione del Toro e da quali rinforzi affiderà Cairo nei prossimi 20 giorni a Juric, titolare di un contratto in scadenza a giugno 2023, tra i più preparati della nostra Serie A ma forse un po’ stufo di dover ogni anno inseguire salvezze con rose imbottite di giovani tutti da scoprire, scommesse e giocatori da rivitilizzare.
  • Serie A impaziente: dal 2011 ad oggi mai un esonero dopo l'8a giornata
StagioneEsoneri Primo esonerato
Serie A 2011-1214GASPERINI (Inter, 3^)
Serie A 2012-1313SANNINO (Palermo, 4^)
Serie A 2013-1415LIVERANI (Genoa, 6^)
Serie A 2014-157CORINI (Chievo, 7^)
Serie A 2015-1616CASTORI (Carpi, 6^)
Serie A 2016-179IACHINI (Udinese, 7^)
Serie A 2017-1810RASTELLI (Cagliari, 8^)
Serie A 2018-1912BALLARDINI (Genoa, 8^)
Serie A 2019-2013GIAMPAOLO (Milan),DI FRANCESCO (Samp) [6^]
Serie A 2020-217IACHINI (Fiorentina, 7^)
Serie A 2021-2210DI FRANCESCO (Verona, 3^)

15) Dal Lecce alla Cremonese passando per Samp, Salernitana, Spezia e Verona: quale squadra ad oggi sembra meno attrezzata per restare in Serie A?

Fabio Fava
Il mercato in perpetuo fermento aumenta la complessità della domanda, di certo i primi giri del pallone hanno visto certezze infrangersi o quantomeno incrinarsi tra chi ha come obiettivo dichiarato la serie A da mantenere. Il Lecce, dovendo concentrarsi su un nome soltanto, sembra la squadra con più incognite allo stato attuale, quando i giorni che separano i salentini dal ritorno nella massima serie e dalla sfida con l'Inter sembrano essere più delle certezze di Baroni. Il gioco impostato dall'ex tecnico del Benevento poggia - e molto - sull'apporto e sui movimenti regalati alla manovra dalla punta di riferimento, in questo senso il gambiano Assan Ceesay sembra non aver ancora digerito i dettami tattici nonostante una stagione da quota 20 (gol) in Svizzera con lo Zurigo mentre l'alternativa Lorenzo Colombo, nonostante i lampi che già si sono intravisti, sembra lontano dal poter rivestire un ruolo da titolare in serie A. Due scommesse per un ruolo decisamente delicato, un all-in più che una scommessa che ha, in palio, l'obiettivo salvezza.
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Lukaku saluta i tifosi e parte il coro "Chi non salta è rossonero"

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