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Maxi recuperi, Qatar 2022 può diventare linea-guida per l’Italia. Da gennaio pronta la rivoluzione anche in Serie A

Michele Neri

Pubblicato 23/11/2022 alle 12:01 GMT+1

SERIE A – I maxi recuperi dei Mondiali in Qatar molto probabilmente arriveranno in Serie A a partire da gennaio, dalla ripresa come nuova linea-guida. Le partite diventeranno inevitabilmente più lunghe ma ancora non è chiaro se questa riforma porterà ad un aumento del tempo effettivo. Al momento non è così. Una scelta che sicuramente farà discutere e non poco. Anche perché a stagione in corso.

Pioli: "A fine partita ho chiesto all'arbitro sei il VAR funzionava"

I Mondiali in Qatar saranno ricordati, tra le altre cose, anche per i maxi recuperi, che hanno lasciato tutti a bocca aperta nei giorni iniziali della competizione. Se Inghilterra-Iran, primo match in cui abbiamo assistito ad un tempo di gioco veramente molto esteso, sembrava un’eccezione visti gli infortuni e i tanti gol, presto è invece diventato evidente che gli arbitri in questa competizione hanno cambiato strategia per provare a contrastare le perdite di tempo. Questo nuovo metodo, che lascia dei dubbi in verità, secondo quanto scritto da La Gazzetta dello Sportdovrebbe essere introdotto anche in Serie A dalla ripresa, prevista per il prossimo 4 gennaio. In Italia, quindi, i Mondiali sono destinati a diventare una linea-guida per gli arbitri.

MAXI RECUPERI MA NON SEMPRE

Il tentativo di aumentare il tempo effettivo di gioco e recuperare quindi tutti i momenti “morti” porta nella maggior parte dei casi a tempi addizionali a cui non siamo mai stati abituati: 10 minuti o anche di più. Perché alle sostituzioni e agli stop per infortuni, si aggiungono ad esempio anche tutti quei secondi che vengono spesi per le esultanze. Allo stesso tempo resta una gestione abbastanza discrezionale, visto che il nostro Orsato in Qatar-Ecuador ha concesso 5 minuti di recupero sia nella prima frazione che nella seconda. Comunque tanto ma molto poco rispetto agli standard di questi giorni di Coppa del Mondo. Dunque, anche in Serie A non è detto che diventi una norma il maxi recupero, dipende sempre dalle situazioni della singola partita e dal direttore di gara. In ogni caso, si tratta di una rivoluzione che farà discutere, anche perché non si verificherà tra una stagione e l’altra ma a metà di una ancora in corso.

COLLINA: "IL TEMPO PERSO VA COMPENSATO"

Per comprendere in che modo stia cambiando il modo degli arbitri di calcolare i minuti di recupero, è necessario rifarsi alle parole di Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitrale FIFA. Qualche giorno fa, affermò: “Abbiamo raccomandato ai nostri arbitri di essere molto precisi nel calcolare il tempo da aggiungere alla fine di ogni tempo per compensare il tempo perso a causa di uno specifico tipo di incidente. Quello che vogliamo evitare è che una partita duri 42, 43, 44, 45 minuti di gioco attivo. Questo è inaccettabile. Immaginiamo che in un tempo ci siano 2 o 3 gol segnati, quindi è facile perdere 3, 4, 5 minuti solo per i festeggiamenti. E questo tempo va compensato alla fine”.
L’ex arbitro italiano mesi fa aveva parlato anche del tempo effettivo. Questa la sua posizione: “All’IFAB ne stiamo parlando, ovvero se non valga la pena che tutte le partite abbiano la stessa durata. Se guardiamo le statistiche si nota che ci sono squadre che giocano 52′, altre che ne giocano 43 e altre ancora 58. Se sommi tutti questi tempi in un campionato la differenza diventa grande”. E sulla soglia da raggiungere disse: “Oggi quello che viene accettato come tempo effettivo di gioco buono è intorno all’ora di gioco, sui 60 minuti. È il discrimine tra partite che durano un po’ poco e altre che durano anche 66-67-68 minuti. Dipende anche dai calciatori. Se andiamo ad essere un po’ precisi dovremo prepararci ad avere un tempo di recupero sui 9 minuti: oggi 9′ è una roba che fa strabuzzare gli occhi, ma concedi a chi vuole vedere spettacolo la possibilità di vederne un pochettino di più

SARÀ CONTENTO PIOLI?

Uno dei pochi allenatori in Serie A che, di tanto in tanto ha posto l’attenzione sul problema del tempo effettivo delle partite in Italia (molto basso), è stato Stefano Pioli e con lui Luciano Spalletti del Napoli. Tempo fa il tecnico del Milan disse: “Oggi ho visto il tempo effettivo, abbiamo giocato 48 minuti su 90. Così è normale che in Europa poi facciamo fatica. Perché? Perché ci si ferma troppo, ci sono troppe pause, si protesta troppo. Dobbiamo alzarlo, altrimenti in Europa faremo sempre fatica”. Il rossonero apprezzerà quanto stiamo vedendo in Qatar e sarà presto importato nel nostro campionato? Probabilmente no. Come abbiamo dimostrato ieri, il tempo effettivo di questa prima giornata dei Mondiali è rimasto pressoché uguale ai livelli del passato. Non è chiara quindi la direzione che si sta intraprendendo. La speranza è che sia a questo punto soltanto uno step intermedio verso il tempo effettivo.
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FIFA, Collina spiega il Fuorigioco Semiautomatico

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