Milan, da De Ketelaere ad Adlì e Vranckx per ora gli acquisti estivi sono una zavorra: cosa dicono i numeri

Una rimonta subita così beffarda i tifosi del Milan non la vedevano dal 28 ottobre 2009. In panchina c’era Leonardo e il Diavolo avanti 2-0 al San Paolo di Napoli grazie alle reti Pato e Inzaghi all’85’ si fece raggiungere e bloccare sul 2-2 da due gol in pieno recupero di Luca Cigarini e German Denis. 4820 giorni dopo il Milan, grazie a sette minuti di autentica follia consegna alla Roma un pareggio insperato e sciupa la chance di cogliere la seconda vittoria consecutiva nel 2023 e soprattutto non precipitare a 7 lunghezze dal Napoli di Spalletti, che a 180’ dalla conclusione del girone d’andata può già fregiarsi del titolo platonico di campione d’inverno. Nell’occhio del ciclone all’indomani c’è finita la gestione dei cambi messa in atto da Stefano Pioli, che nell’ultimo quarto d’ora di partita per difendere il vantaggio e far rifiatare un po’ qualche titolarissimo ha tolto Bennacer, Giroud e Saelemaekers concedendo qualche minuto a Vranckx, De Ketelaere e Gabbia abbassando il baricentro e lanciando un messaggio conservativo alla squadra che ha finito per creare più benefici agli ospiti che a Calabria e compagni. “Ci siamo incasinati la vita da soli, purtroppo fa male pareggiare dopo aver giocato per oltre 80 minuti così bene ma le partite finiscono al 95’...” l’analisi del tecnico emiliano, che forse col senno di poi certe sostituzioni probabilmente le correggerebbe. Il punto però in fondo, fondo è un altro: il Milan – al netto delle assenze e degli infortunati di lungo corso – ha seconde linee non all’altezza e soprattutto ha finora ottenuto poco o nulla dai giocatori sbarcati a Milanello in estate.

Se l’impalpabilità di De Ketelaere è ormai un dato inconfutabile (più ammonizioni [2] che gol e assist completati - rispettivamente 0 e 1 - nei primi 5 mesi trascorsi in Italia) che inquieta e dà da pensare, basta spulciare un po’ i dati dei minuti di giocati dai rinforzi del mercato estivo del Milan per capire perché – a prescindere dalle assenze – alla fine Pioli vada sempre in battaglia con l’intelaiatura e gli uomini che più gli danno più certezze, anche a costo di spremerli.

Dopo 17 giornate di campionato i rossoneri sono nettamente la squadra che ha dato meno minuti ai giocatori arrivati fra luglio e agosto. Da Adlì a De Ketelaere passando per Dest, Thiaw, Origi e Vranckx, i sette volti nuovi che Maldini e Massara hanno consegnato a Pioli hanno raccolto complessivamente la miseria di 2001 minuti in campionato. Nessuna squadra della nostra massima serie ha così sottoutilizzato i neoacquisti. Adlì, Dest, Vranckx e Thiaw dopo metà stagione sono poco più che comparse, Origi – che prima di Tommaso Pobega (in rete ieri) era l’unico acquisto estivo ad aver firmato un gol nell’attuale campionato – continua ad essere frenato dagli acciacchi muscolari ed ha inanellato più assenze che convocazioni mentre l’unica new entry che ha raccolto almeno 600’ e 15 gettoni in queste 17 giornate di campionato è il già citato Charles De Ketelaere, che però non gioca titolare dal 1 ottobre 2022 (Empoli-Milan 1-3, 8ª giornata) e nelle ultime 6 gare ufficiali fra campionato e Champions è subentrato in cinque circostanze, accumulando un utilizzo medio di 13 minuti come rincalzo di Brahim Diaz o Giroud.

E mentre il Napoli e la Juventus, proseguono la rincorsa scudetto anche grazie all’apporto di seconde linee di lusso come Raspadori, Simeone, Milik o giovani capaci di sfruttare l’occasione come Nicolò Fagioli: Pioli, invece, deve chiedere gli straordinari a Leao, Giroud, Tonali, Bennacer e Theo Hernandez, sperando che l’infermeria nel frattempo si svuoti riconsegnando magari anche i gol di Ibra e Rebic e che magari – come già successo l’anno scorso con Kalulu – nelle prossime settimane qualche d’uno di quelli che attualmente paiono giocatori anonimi, cambi passo e faccia cambiare idea a chi dice che Maldini e Massara hanno toppato la campagna acquisti, non garantendo a Pioli alternative all’altezza dei titolari.