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Milan e Inter, luci ed ombre verso il derby di sabato: attacco, difesa, problemi, come stanno le due squadre

Pietro Pisaneschi

Pubblicato 31/08/2022 alle 14:28 GMT+2

SERIE A - Si avvicina il derby di Milano numero 199 in campionato. L'Inter precede il Milan di un punto in classifica, ma la squadra di Pioli non ha ancora perso a differenza dei nerazzurri. Il Milan sembra aver ritrovato la difesa mentre Inzaghi davanti dovrebbe affidarsi alla coppia argentina Lautaro-Correa. E poi c'è il mercato, che potrebbe regalare ancora qualche colpo prima del derby.

Lautaro e Leao verso Milan-Inter

Credit Foto Eurosport

Archiviata la quarta giornata di campionato, per Milan e Inter inizia la marcia di avvicinamento verso il derby. Sabato alle ore 18, San Siro ospiterà la sfida numero 199 in campionato tra le due squadre di Milano, la 233ª in totale contando tutte le partite ufficiali. C’è attesa, tanta, come sempre accade quando Milan e Inter si affrontano ma questa sfida ha qualcosa in più. È il primo derby dopo lo scudetto dei rossoneri strappato proprio alla squadra di Simone Inzaghi per soli due punti nella passata stagione e arriva dopo 4 giornate di campionato di luci e ombre per entrambe le squadre.

INTER SOPRA IL MILAN IN CLASSIFICA

L’inter si presenta al derby con un punto in più in classifica rispetto al Milan, ma con una sconfitta già subita, contro la Lazio all’Olimpico. Una battuta d’arresto subito cancellata dal 3-1 casalingo contro la Cremonese, ma che lascia qualche perplessità. I rossoneri di Stefano Pioli sono invece imbattuti in Serie A da 20 partite consecutive, esattamente dal 1-2 a San Siro contro lo Spezia datato 17 gennaio scorso, in questo periodo hanno perso solo una volta in gare ufficiali: proprio contro l’Inter, perentorio 3-0 in Coppa Italia. Lo 0-0 scarno di emozioni a Reggio Emilia contro il Sassuolo ha palesato più di una difficoltà per il Milan che, come tante altre squadre in Serie A e nonostante lo scudetto sul petto, espone ancora il cartello con scritto “lavori in corso”.

DIFESE A CONFRONTO: MILAN MEGLIO DELL'INTER

Eppure su un fronte, il Milan sembra essere tornato quello dell’anno scorso: la difesa. I due gol a bruciapelo dell’Udinese alla prima giornata avevano fatto subito scattare l’allarme prima della perla di Malinovski a Bergamo. Ma nelle ultime due partite la squadra di Pioli ha chiuso la saracinesca davanti a Maignan. Due clean sheet consecutivi per il portiere francese, che ha grande merito nel punto di Reggio Emilia con il rigore parato a Berardi. Ma è tutta la difesa ad esser tornata sui livelli canonici con i baluardi centrali Kalulu e Tomori e il gradito ritorno di Kjaer. Assistendo alle partite del Milan si ha la sensazione che difficilmente gli avversari possano segnare tanta è l’autorevolezza difensiva del diavolo. Un po’ troppi gol subiti invece dall’Inter: 5 in quattro partite. È vero che 3 di questi sono arrivati nella sola partita contro la Lazio, però la retroguardia nerazzurra a volte traballa soprattutto sulla sinistra dove Dimarco non dà le sicurezze di Bastoni, pur essendo il cambio più naturale al momento. Controprova: la partita contro la Cremonese. La squadra di Alvini ha tirato 14 volte in porta, sfiorando il gol in diverse occasioni e centrandolo a partita ormai andata con Okereke. Non a caso Simone Inzaghi sta chiedendo da settimane un difensore. “Ho solo De Vrij come centrale” dice, e tutti i torti non ce l’ha.

IN ATTACCO, L'INTER BALLA IL TANGO

E davanti? Qua decisamente meglio l’Inter del Milan. Sono 9 i gol segnati dai nerazzuri nelle prime 4 giornate. A parte Dzeko, gli altri tre attaccanti di Inzaghi hanno già timbrato il cartellino. Lautaro Martinez ha fatto ancora di più: ha partecipato ad almeno un gol in ogni partita giocata finora, segnandone 3 e distribuendo un assist. Milan avvertito, quando il Toro vede rosso (e nero) si esalta, vedi l'ultimo derby di coppa. Complice anche l’infortunio di Lukaku, certamente assente contro Milan e Bayern Monaco, l’Inter si avvicina al derby a passi di tango con la coppia d’attacco tutta argentina formata da Lautaro e Correa, due gol in questo avvio di campionato anche per lui. Almeno davanti, Inzaghi può dormire sonni tranquilli aspettando Lukaku e sapendo che, all’occorrenza, c’è pure Dzeko con la sua capacità di favorire il lavoro degli altri compagni di reparto.
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Rafael Leao, sconsolato durante Sassuolo-Milan, 4° turno della Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

IL MILAN È "LEAODIPENDENTE"

Discorso diverso per il Milan che continua a non essere prolifico davanti. A Reggio Emilia mancavano Rebic e Origi, entrambi infortunati e non convocati, con l’ex Liverpool che, nell’idea di Pioli, sarebbe dovuto partire dal primo minuto per far rifiatare Giroud. E invece, il francese ha giocato 73 minuti senza incidere così come tutto il Milan. Due soli tiri in porta dei rossoneri in tutta la partita, uno all’inizio e uno alla fine e tanti esperimenti. Pioli le ha provate tutte sulla trequarti pur di accendere la luce. Prima Diaz, poi De Ketelaere e infine Adli spostando il numero 90 in attacco provando così a cancellare uno 0 dalla maglia e farlo agire da vero 9. Niente da fare e questo sposta la lente d’ingrandimento su un’altra questione: Rafael Leao. Il Milan sembra dipendere più del solito dall’estro del portoghese. Quando è in serata l’attacco gira, quando invece è abulico come contro il Sassuolo iniziano le difficoltà. Due fiammate iniziali, poi più nulla. Non sembra neppure un discorso di condizione o di inserimento tattico, quanto piuttosto di casualità, di testa o croce. Questione di lancio di moneta. Leao sì: il Milan vince e convince. Leao no: il Milan specula sugli avversari. Vedremo cosa uscirà contro l’Inter.

LE ULTIME ORE DI MERCATO PRIMA DEL DERBY

Probabilmente le ultime ore di mercato porteranno qualche novità in casa delle milanesi, non tanto per il derby ormai alle porte ma piuttosto per il prosieguo della stagione. Sponda Milan, dopo aver accolto Malick Thiaw, Pioli attende Aster Vranckx per il centrocampo. Addio sogni di un giocatore sulla destra cercato tutta l’estate e di un sostituto di Kessie. Quest’ultimo, l’allenatore rossonero potrebbe averlo in casa esplorando e plasmando il potenziale di Tommaso Pobega. Inzaghi invece di mercato non vorrebbe parlare e alla fine gli tocca farlo. Vuole un difensore, preferibilmente Acerbi, e lo ha fatto capire alla società mentre su Gosens, ha glissato post Cremonese: finché sta qua, gioca. Così, se il Milan in questo avvio di campionato è apparso debole sulla fascia destra, con Messias e Saelemaekers non sempre brillanti, per l’Inter invece l’incertezza riguarda quella sinistra. La partenza di Perisic comincia a farsi sentire. Gosens, ed è lo stesso Inzaghi a dirlo, ha bisogno di tempo per entrare nei meccanismi e le alternative Darmian e Dimarco sono appunto ripiegamenti dettati dalla necessità. Sabato alle 18, quando le squadre entreranno a San Siro, il mercato sarà definitivamente chiuso, ma Inter e Milan si porteranno dietro le loro incertezze sapendo che, nonostante le frasi fatte, effettivamente il derby è sempre una partita a sé stante.
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