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Serie A, l'abitro Doveri spiega come cambiano le valutazioni: le nuove linee su falli, mano, fuorigioco e rigori
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Pubblicato 12/08/2022 alle 09:45 GMT+2
SERIE A - Il noto direttore di gara romano spiega in un'intervista al Corriere dello Sport le nuove direttive degli arbitri in Italia in merito alla stagione 2022/2023. L'obiettivo principale: avere un arbitraggio più permissivo e uniforme.
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Video credit: SNTV
Nuova stagione alle porte significa pure novità arbitrali, anche se quest'anno non riguardano questioni propriamente tecniche quanto invece il metro di giudizio pattuito dal gruppo dei direttori di gara. Alla vigilia dell'inizio della Serie A, il noto arbitro Daniele Doveri (ormai lanciato verso i 200 gettoni nel campionato italiano) si concede in un'intervista al Corriere dello Sport per spiegare cosa cambierà nelle valutazioni.
Meno falli e abritraggio "all'inglese"
L'indicazione principale data al gruppo di arbitri di Serie A è quella di un atteggiamento più permissivo. "Discernere di più il fallo dal contatto di gioco e fischiare solo il primo" è il nuovo 'motto', per uno stile di arbitraggiopiù 'all'inglese'. "Per numero di falli siamo allineati alla Champions e ci avviciniamo alla Premier. L’indicazione è quella di non sanzionare tutti i contatti di gioco, ma l’obiettivo di uniformarci al calcio inglese deve essere condiviso da tutte le componenti" spiega Doveri. Questo però non significa permettere un gioco duro alle due squadre. "Io non entro in campo col proposito di fischiare poco o molto. Devo mettermi in connessione con la partita e con il modo in cui la interpretano i calciatori. Sono loro alla fine che decidono quanti falli devo fischiare".
Avremo anche meno rigori?
"Sul numero non scommetto, perché non siamo noi a fare il gioco. Ma certamente cercheremo di avere ancora più discernimento tra ciò che è fallo e ciò che è contatto" le parole di Doveri riguardo ai sempre tanto discussi rigori. Si cercherà soprattutto di avere una maggiore uniformità di giudizio, anche se secondo il direttore di gara si è sulla buona strada già dalla stagione precedente.
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Cambia la regola sul fuorigioco
Il principale cambiamento riguarderà però il fuorigioco, in particolare nelle situazioni in cui il difensore devia la palla. D'ora in poi in queste situazioni l'attaccante sarà rimesso in gioco soltanto nel caso di una deviazione intenzionale, mentre non verrà più convalidato il gol ad un giocatore in offside dopo un tocco involontario dell'avversario. Ci saranno determinati parametri oggettivi che permetteranno di valutare la volontarietà del tocco del giocatore: "Se il pallone viaggia a velocità, è più difficile da controllare, e quindi è più difficile intendere la deviazione come volontaria. Lo stesso deve dirsi se il pallone sbuca quasi come un rimpallo tra un nugolo di giocatori. È importante anche il controllo del corpo. Il gesto disperato di un calciatore che scivola per interdire il pallone non è una giocata intenzionale". Il tutto in attesa che sbarchi anche in Italia il fuorigioco semiautomatico, testato di recente nella Supercoppa Europea.
Sul fallo di mano non cambia nulla rispetto alla scorsa stagione
Nessuna nuova direttiva invece sulla tanto discussa regola del fallo di mano. "Sui tiri e sui cross vale la geometria del braccio: se è largo, è rigore - spiega Doveri - Ma nelle altre situazioni la dinamica avrà un peso più importante. Il braccio largo è meno rilevante se è coerente con l’intenzionalità della giocata, a patto di non esagerare. Per fare un esempio, nessuno può pensare di saltare su un calcio d’angolo allargando le braccia al cielo".
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Sulle proteste degli allenatori
Gli abritri avranno un atteggiamento più rigido nei confronti degli allenatori? In realtà sarà il contesto a fare la differenza, come spiega il direttore di gara romano: "Chi protesta in modo istintivo e misurato sarà compreso, come sempre. Perché la frustrazione fa parte della psicologia del gioco e impone tolleranza. Chi prova a farti pressione in modo sistematico va invece avvisato con il cartellino. Prima giallo. Ci sarà più attenzione a questi atteggiamenti, soprattuto sulle panchine".
Gli arbitri spiegheranno le proprie decisioni al pubblico?
Interessante il discorso in merito all'opzione futura di concedere agli arbitri di spiegare le proprie decisioni in merito a quella partita. Una possibilità di cui si parla tanto nell'ultimo periodo. Doveri è favorevole, ma non nell'immediato post-gara: "Andare in zona mista dopo la partita a spiegare le tue scelte è complicato. Soprattutto prima che il giudice sportivo abbia preso le sue decisioni. Dal mercoledì in poi, non avrei nessun problema a motivare una scelta e anche ad ammettere un errore in pubblico. A patto che chi ascolta non sia lì solo per attaccarmi".
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