Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Serie A, Le 5 verità di Napoli-Juventus 5-1: il gioco di Spalletti annienta quello di Allegri

Enrico Turcato

Pubblicato 14/01/2023 alle 09:41 GMT+1

SERIE A - I bianconeri crollano dopo il "filotto". Il calcio offensivo premia il Napoli, Allegri tradito dalla difesa. Interrogativi sul valore reale di Bremer: forse non é ancora pronto per certe partite e certi avversari, serve tempo. Kvara e Osimhen guidano gli azzurri verso il Tricolore.

Luciano Spalletti e Massimiliano Allegri

Credit Foto Getty Images

Napoli-Juventus, gara valida per la 18a giornata di Serie A, é terminata con uno storico 5-1 azzurro. Grandi protagonisti Kvara e Osimhen, ma é tutto il gioco di Spalletti a brillare. Vediamo insieme l'analisi del match in cinque punti.

1) Spalletti umilia Allegri: vince il calcio offensivo

Una vittoria netta, meritata, storica. E non solo perché la Juventus non subiva cinque gol in un match di Serie A da quasi 30 anni (maggio 1993). Ha vinto in toto la filosofia di Spalletti, che ha dato al Napoli la solita mentalità offensiva, con un calcio votato all'attacco in cui gli esterni del tridente vengono sollecitati di continuo. Il Napoli gioca a memoria, spinge, travolto dal suo entusiasmo, la Juve solitamente difende e riparte. Ma se la difesa trova una serata del genere, sono guai. E infatti l'umiliazione patita dalla Juventus, imprigionata nel gioco speculativo allegriano, pone interrogativi sulle reali potenzialità di una squadra che arrivava da otto vittorie consecutive senza subire gol. La classifica dice che il Napoli ha 10 punti di vantaggio sui bianconeri e che nelle ultime due gare casalinghe ha segnato sette gol alla Vecchia Signora. Pochi alibi, risultati evidenti. "Spalletti il migliore, io faccio l'allenatore per sbaglio", aveva detto Max alla vigilia. Una provocazione ovviamente, che però gli si è ritorta contro.
picture

Osimhen esulta con i compagni per il gol in Napoli-Juventus - Serie A 2022/2023

Credit Foto Getty Images

2) Juventus, preoccupa l'incapacità di reagire in certe situazioni

La domanda che tante volte ci siamo posti nel tragico inizio di stagione bianconera riguardava la capacità di essere squadra, di trovare leader in grado di trascinare nei momenti difficili. Dopo l'eliminazione in Champions e la sconfitta di San Siro contro il Milan, la Juventus sembrava riemersa. O almeno sembra poter crescere, pur conscia dei propri limiti. Una volta subito il terzo gol al Maradona, invece, è ricrollato tutto. La squadra si è sfaldata, incassando una debacla di enorme portata. Nessun leader, nessuna coesione. Ora il gruppo bianconero deve abbassare la testa, ricompattarsi e tornare a lavorare per rimanere tra le prime quattro della classifica. Non sarà semplice.

3) Napoli luminoso: con Kvara e Osimhen in volo verso lo Scudetto

Chi invece si è dimostrato "squadra vera" è il Napoli. Brillante, determinato,convinto. Voglioso di dimostrare il suo valore e di confermare lo splendido percorso affrontato nelle prime 17 giornate. Gli azzurri hanno attaccato sin da subito, hanno sfruttato l'eccezionale serata di "Kvara" e "Osi" - come li chiama Spalletti - e si sono conquistati sul campo una serata indimenticabile. Un successo che lancia i campani verso lo Scudetto, dando ulteriore consapevolezza a una squadra forte, tecnicamente molto valida e con riserve all'altezza. Certo, manca più di un girone da giocare, ma questo Napoli sembra davvero inarrestabile. La sconfitta con l'Inter è solo un ricordo messo alle spalle, la strada davanti ora sembra più nitida e luminosa.
picture

Bremer in azione durante Napoli-Juventus - Serie A 2022/2023

Credit Foto Getty Images

4) Bremer, solo serata storta o non è ancora pronto per certe partite?

È stato pagato tanto - per rimpiazzare De Ligt - e per adesso nei big match ha reso meno del previsto. Gleison Bremer è il grande bocciato della serata del Maradona. Colpevole in almeno tre gol su cinque. Alcune disattenzioni clamorose, alcuni errori da principiante. Osimhen lo ha annientato per almeno 70 minuti. Ma è solo un incidente di percorso o il giocatore non è ancora pronto per certe partite? Se valutiamo le prestazioni contro PSG, Benfica, Milan e Napoli, capiamo che forse il ragazzo brasiliano deve ancora maturare ed acquisire la giusta esperienza per guidare la difesa di un top club in partite di grande importanza. I mezzi ci sono, ci sarà tempo, ma per adesso Bremer è rimandato.

5) Meret merita rispetto, poche parate, ma spesso decisive

Un'ultima parola la spendiamo per un portiere che sembrava essersi perso solo un anno fa e che invece adesso sa fare la differenza. Meret anche contro la Juventus ha fatto una sola parata, ma determinante e sul 2-1: cross di Chiesa, deviazione di Rrahmani, balzo felino del portiere azzurro a deviare in corner. Sono interventi che spesso cambiano le partite. E non è la prima volta che Meret, in questo campionato, ne sfoggia uno. Avanti così, anche in ottica Nazionale.
picture

Allegri: "Agnelli? I risultati parlano per lui, lo ringrazio"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Match collegati
Pubblicità
Pubblicità