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SERIE A - Le verità di Simone Inzaghi: "L'Inter è con me, frenesia e assenze tolgono certezze"

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Aggiornato 20/09/2022 alle 08:57 GMT+2

SERIE A - Sulla Gazzetta dello Sport, ecco le confessioni del tecnico dopo la grande delusione di Udine: non un'intervista, ma un punto della situazione. Dal rapporto con i giocatori, alle mancanze di mercato, dai problemi di campo alla soluzione per ripartire. Ecco i punti più importanti toccati.

Simone Inzaghi (allenatore Inter)

Credit Foto Getty Images

Simone Inzaghi sta vivendo il momento più difficile da quando è all'Inter: contro l'Udinese il tecnico ex Lazio è andato in confusione, togliendo due giocatori ammoniti già prima della mezz'ora e la sua mossa non ha sortito effetti. Anzi, è arrivata la terza sconfitta in campionato in sette partite, la quarta in stagione contando anche quella con il Bayern all'esordio in Champions League.
Sulla Gazzetta dello Sport, G.B. Olivero scrive un pezzo sulle confessioni del tecnico dopo la grande delusione di Udine: non un'intervista, ma un punto della situazione. Dal rapporto con i giocatori, alle mancanze di mercato, dai problemi di campo alla soluzione per ripartire. Ecco i punti più importanti toccati.

Il Gruppo

Lo spogliatoio rema compatto nella stessa direzione e segue le indicazioni dell’allenatore (...) Però avverte l’impressione che in campo ognuno cerchi di risolvere le cose per conto proprio e non appoggiandosi ai compagni per superare le difficoltà da squadra. (...) È soprattutto un problema mentale: c’è un po’ di ansia e la frenesia genera ulteriori complicazioni. Una squadra come l’Inter non può concedere così tanto a difesa schierata: solo ragionando da gruppo si può uscire dalla crisi.

Assenze

L'anno scorso si vedeva un’Inter rotonda, offensiva che abbinava il divertimento ai risultati. L’estate si è portata via Perisic e l’assenza pesa ben al di là delle difficoltà di Gosens. (...) Inzaghi, inoltre, ha dovuto inserire Lukaku nel nuovo progetto. La squadra in cui nel 2020-21 Romelu impose il suo strapotere fisico godeva della qualità di Hakimi e Perisic e si era abituata a stare bassa e ripartire appoggiandosi sul centravanti belga. (...) Con Dzeko Simone aveva modificato alcuni principi costruendo un gioco divertente e redditizio, facendo crescere Lautaro e sfruttando al massimo le mezzali. Adesso, per mettere a suo agio Lukaku, bisogna mediare tra le due versioni ma servono tempo, pazienza e lavoro.

Caso-Skriniar

Skriniar deve ancora resettare la sua estate da “sacrificabile”: uno scombussolamento è naturale e il calendario intasato, che impedisce di allenarsi bene, ha complicato le cose. Lo sanno anche i dirigenti il cui rapporto con Inzaghi è sempre forte. Nei momenti di crisi viene sempre messo in discussione l’allenatore e anche alcune mosse di Inzaghi sono state criticate internamente (...), ma Marotta è consapevole delle difficoltà nelle quali Simone si è trovato a lavorare.

Cambio di rotta

L’Inter deve ricominciare a spaventare gli avversari e non il contrario. Nell’estate 2021 la società aveva chiesto a Inzaghi il quarto posto e sono arrivati un secondo posto (con enormi rimpianti), due coppe e il ritorno negli ottavi di Champions dopo tanti anni (vincendo ad Anfield e facendo tremare il Liverpool finalista). Non può essere tutto finito. Una squadra che giocava così bene l’anno scorso non può essere sparita. Ha solo smarrito la strada, succede, ma ha i mezzi per ritrovarla e percorrerla di corsa.
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