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SERIE A - Roma-Lazio 0-1, 5 verità: Sarri, non prenderle paga sempre. Mourinho non da Champions con questo attacco

Iacopo Erba

Pubblicato 07/11/2022 alle 08:06 GMT+1

SERIE A - L'Olimpico giallorosso non è più un fattore e senza Dybala non arrivano i gol nei big match, gare in cui Ibanez diventa un grosso problema. Felipe Anderson sa fare il centravanti, Abraham se lo è dimenticato.

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Roma-Lazio, match valido per la 13esima giornata di Serie A, è terminato sul punteggio di 0-1, frutto della rete decisiva di Felipe Anderson. La gara è stata arbitrata dal signor Daniele Orsato della sezione di Schio. Con questo risultato i biancocelesti vincono il derby numero 179 e scavalcano i giallorossi in classifica, facendo un passo avanti fondamentale nella corsa Champions.
Queste le cinque verità che il derby della Capitale ha lasciato in dote:

Classifiche e risultati

1) Ibañez nei big match è un problema, non una risorsa

Gli era già successo proprio in un'altra sfida contro la Lazio e altri episodi si erano registrati in varie partite che per la Roma avevano un peso specifico diverso: Roger Ibañez soffre tremendamente i big match, in cui basta un episodio per determinare il corso degli eventi. Il problema è che spesso a creare questi episodi è proprio in centrale brasiliano, in grande crescita in questa stagione ma ancora protagonista di una ingiustificabile sciocchezza: Pedro lo pressa, lui va in blackout e di fatto passa il pallone allo spagnolo, che poi serve un cioccolatino a Felipe Anderson. Defaillance che pesano il doppio considerate le difficoltà offensive di questo periodo per i giallorossi. Un peccato, per un ragazzo sin qui protagonista di un'ottima stagione.
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Roger Ibañez perde palla sul pressing di Pedro - Serie A 2022/2023

Credit Foto Getty Images

2) Felipe Anderson campione di versatilità: anche da punta sa incidere

Finalmente con la testa giusta, fondamentale in un momento di piena emergenza. Feipe Anderson da centravanti funziona eccome, specie in un sistema che premia le sue caratteristiche a prescindere dalla sua posizione in campo. Un gol decisivo per regalare alla Lazio il derby numero 179 è solo la ciliegina di una partita ben interpretata, in cui finché i biancocelesti hanno costruito per offendere ha tenuto botta come ha potuto contro Smalling portandolo spesso fuori dalla sua canonica zona di competenza. Nessuno lo avrebbe previsto, ma se la sua condizione è questa c'è davvero tempo per Immobile di recuperare con serenità.
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Felipe Anderson esulta per il gol in Roma-Lazio - Serie A 2022/2023

Credit Foto Getty Images

3) Sarri, il segreto è la difesa: questa Lazio è un capolavoro di solidità

Fa strano dirlo di una squadra di Sarri, ma il primo grande punto di forza di questa Lazio è senza dubbio nella solidità difensiva. A tratti fantastica quando riparte, la squadra biancoceleste ha sviluppato in queston inizio di stagione un impressionante equilibrio, in totale controtendenza rispetto alla difesa colabrodo del primo anno del tecnico toscano. Sei clean sheet nelle ultime sette partite in campionato riassumono una squadra compatta, brava sia a mantenere le distanze tra i reparti che ad abbassarsi a guardia del fortino nei momenti più duri della partita. Oggi la Roma non è praticamente mai riuscita a rendersi pericolosa con continuità e anche nelle situazioni estemporanee casale e Romagnoli hanno svolto un lavoro perfetto: un passo avanti forse decisivo in un campionato in cui non prendere è fondamentale.
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Maurizio Sarri durante Roma-Lazio - Serie A 2022/2023

Credit Foto Getty Images

4) L'Olimpico giallorosso non è più un fattore. E senza Dybala non si segna

Se lo scorso anno nella fase decisiva della stagione la Roma ha tratto una forza impressionante dalla spinta del proprio pubblico, le recenti uscite in campionato raccontano una pericolosa inversione di tendenza: gli uomini di Mourinho hanno perso tre delle ultime quattro partite casalinghe, tutte per 0-1 contro Atalanta, Napoli e Lazio. Avversarie di spessore, certo, ma contro cui la Roma di fatto ha dimostrato di non avere le credenziali per poter offendere in modo efficace e risistemare le partite. Le zero reti segnate in queste gare, guardacaso, coincidono anche con l'assenza per infortunio di Dybala, l'unico davvero in grado di accendere la luce lì davanti. Se la Joya non c'è, la Roma non sa far male: una dura, ma inequivocabile verità.

5) Mourinho è nei guai: i suoi fedelissimi sono in crisi

Ricollegato al peso specifico enorme dell'assenza di Dybala c'è anche la crisi tecnica di tanti dei giocatori sulla carta più rappresentativi della Roma. L'exploit di Zaniolo con il Ludogorets non può mascherare il solo gol segnato in campionato dopo 13 partite, così come è impossibile non notare le clamorose difficoltà di un irriconoscibile Abraham, definito qualche settimana fa "disperato" dallo stesso Mourinho. E poi ancora un Pellegrini in affanno, Belotti ancora non pervenuto così come Spinazzola. Le frecce migliori dell'arco giallorosso sono spuntate e, sin qui, non c'è stato verso di riabilitarle se non in qualche sporadica situazione, contro squadre per giunta non di prima fascia. Con questo rendimento impalpabile dei migliori per Mou sarà impossibile puntare al quarto posto, anche con i rientri di Dybala e Wijnaldum.
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Sarri: "Dobbiamo giocare al 101%, l'ultima partita abbiamo fatto una c.......a"

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