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André Onana: "L'Inter è un sentimento, dura trovare tifosi così. Sono triste: magari tornerò"

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Pubblicato 19/07/2023 alle 09:09 GMT+2

SERIE A - : Il portiere camerunese saluta il nerazzurro dopo appena un anno, in cui ha vissuto prima la panchina poi la ribalta del palcoscenico più importante - quello della Champions League - vissuto alla grande fino alla finale poi persa a Istanbul. Ora nel suo futuro c'è il Manchester United, ma nell'intervista rilasciata alla "Gazzetta dello Sport" sottolinea il suo amore per il nerazzurro.

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André Onana ha lasciato l'Inter, ora è ufficiale: il portiere camerunese saluta il nerazzurro dopo appena un anno, in cui ha vissuto prima la panchina poi la ribalta del palcoscenico più importante - quello della Champions League - vissuto alla grande fino alla finale poi persa a Istanbul. Ora nel suo futuro c'è il Manchester United, ma nell'intervista rilasciata alla "Gazzetta dello Sport" ci tiene a sottolineare che lui sarà sempre un grande tifoso dell'Inter.
L’Inter è un sentimento, per questo resta dentro"

Manchester United, ma con l'Inter nel cuore

"Andrò in un grande campionato e in un grande club, che ha una storia enorme proprio come quella dell’Inter: ricomincio da zero e darò tutto ogni giorno per mostrare ai nuovi tifosi chi sono. Ma una parte del mio cuore è triste: lasciare l’Inter significa lasciare una famiglia, non una normale squadra. Ho capito che essere dell’Inter è un modo di stare al mondo, di vivere la vita...".

Nuova sfida

"L’importante è essere onesti e dire sempre la verità alla gente. Io sono una persona che vuole sempre nuove sfide. Giocare in Premier e per un club come lo United è irresistibile. Tutte le parti volevano che ciò accadesse... Ma ciò che conta è che se fossi rimasto sarei stato ugualmente felice perché all’Inter non ho mai avuto alcun problema. Anzi, a Milano è nata una magia che è quasi difficile da spiegare"

La curva dell'Inter

"Parlo davvero di magia, una scintilla con l’ambiente. So che potrò girare il mondo, ma sarà difficile trovare tifosi così e una curva come quella dell’Inter. San Siro e il popolo nerazzurro mi hanno regalato emozioni uniche che non dimenticherò per il resto della vita. In alcune partite eravamo una cosa sola: avevo la sensazione di non giocare in 11, ma in 80mila. Poter viverlo dall’interno è stato un privilegio che il calcio e la vita mi hanno dato". "“Grazie” è la parola che voglio usare: la dico a tutti, ma soprattutto ai tifosi: ho sentito che mi volevano davvero bene. Ho giocato a Milano un anno, ma sarò interista per sempre: ora tiferò davanti alla tv. Auguro all’Inter di vincere subito lo scudetto che ci è mancato: so quanto tutti vogliano la seconda stella, spero sia arrivato il momento di metterla sul petto!".

Un ritorno in futuro

"Chissà, la vita è imprevedibile, magari un giorno tornerò anch’io... E, se mai succederà, sono sicuro che le persone mi abbracceranno come adesso perché hanno imparato a conoscermi. Io, intanto, non smetterò di cantare quel coro che mi piace così tanto: “Per tutti quei chilometri che ho fatto con te, Internazionale devi vincere...”".
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