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Marotta sull'abolizione del Decreto Crescita: "Danno irrimediabile, così diminuisce la competitività del nostro calcio"

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Aggiornato 29/12/2023 alle 16:51 GMT+1

SERIE A - L'amministratore delegato dell'Inter si esprime sul dietrofront governativo riguardo alla proroga del Decreto Crescita. "È un autogol per il mondo calcio e per l’economia del Paese" afferma Marotta che parla senza mezzi termini di danno irrimediabile. "Servirà trovare rimedi e di sicuro cambieranno le strategie di mercato". Ma intanto l'Associazione Italiana Calciatori esulta.

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Salta la possibilità di prorogare gli sconti fiscali per gli sportivi, a cominciare dai calciatori provenienti dall'estero, contenuta inizialmente nel Decreto Crescita, l'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta ha parlato ai microfoni di Sky Sport mostrandosi piuttsto amareggiato per il passo indietro da parte del governo. "È un autogol per il mondo calcio e per l’economia del Paese" ha affermato Marotta non usando mezze misure "Così diminuiranno la competitività e la qualità del prodotto calcio, con effetti negativi anche per l’indotto". Marotta parla espressamente di "danno irrimediabile". "Servirà trovare rimedi e di sicuro cambierà la strategia del mercato, dato che la norma favoriva l’ingresso in Italia di giocatori di chiaro interesse" auspica il dirigente dell'Inter "Il made in Italy non trarrà alcun vantaggio da tutto questo: i giovani giocatori crescono meglio avendo a fianco campioni da cui imparare". Marotta crede inoltre che il fatto di non poter più contare sugli sconti fiscali sfavorirà tutte le squadre e non solo i grandi club: "Le piccole squadre avranno meno introiti perché il prodotto sarà meno appetibile per le televisioni".

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Di tutt'altro genere invece la reazione da parte dell'Associazione Italiana Calciatori, che ha accolto favorevolmente la retromarcia del governo sulla scelta di non prorogare la norma fino al 29 febbraio 2024. "Finalmente, dal 1° gennaio 2024 calciatori italiani e stranieri potranno competere sullo stesso piano" ha affermato Umberto Calcagno, presidente dell'AIC "Ringrazio chi nel governo e nelle forze politiche si è mostrato sensibile alle nostre istanze e alle sorti del calcio italiano, per tutelare lo sviluppo della filiera del nostro mondo e il futuro della Nazionale".
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