Le 5 verità di Juventus-Lazio 1-0: bianconeri solidissimi in difesa, ma il gioco... Cabal e Thuram in crescita

SERIE A - La Juventus suda sette camicie e batte la Lazio 1-0 grazie all'autogol sfortunato all'85' di Gila, che sin lì aveva giocato una partita quasi perfetta. I bianconeri si godono una difesa invalicabile, ma continuano a stentare in attacco. Thiago Motta riceve buone indicazioni da Cabal e Khéphren Thuram, mentre Baroni esce dall'Allianz Stadium con l'amaro in bocca ma questa Lazio ha cuore.

Filosofia Motta: "Credo ciecamente che se giochi bene, hai più probabilità di vincere"

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Juventus-Lazio, big match valido per l'8ª giornata di Serie A 2024-2025, è terminato sul risultato di 1-0 frutto dell'autorete di Mario Gila. Con questo risultato i bianconeri raggiungono momentaneamente in vetta il Napoli e si portano a +3 proprio sulla Lazio. Che cosa ci ha lasciato l'incontro dell'Allianz Stadium? Scopriamolo analizzando la partita in cinque punti, ovvero attraverso le cinque verità.

1) Juventus: La difesa è una certezza

La Juventus di questi primi mesi non ha troppe certezze, nonostante sia imbattuta. I bianconeri però hanno un'impermeabilità difensiva impressionante. Nelle prime otto giornate di campionato i bianconeri hanno subito soltanto un gol, su rigore per giunta. La squadra di Thiago Motta ha un'organizzazione difensiva eccellente, che è in grado di neutralizzare gli attacchi avversari sia in fase di transizione che sui calci piazzati mediante una difesa schierata che tende a lasciare pochissimi spazi tra le proprie maglie. I membri della retroguardia bianconera possiedono velocità e forza fisica. Queste qualità sono presenti in tutti i giocatori della difesa bianconera e - al netto dell'uomo in più - stasera la Juventus non ha sentito nemmeno la mancanza di un totem assoluto come Gleison Bremer. Se questa tenuta granitica persisterà nel tempo le possibilità che la Vecchia Signora possa toglersi soddisfazioni importanti crescono.

2) Il Gioco di Thiago Motta ancora non si vede

Se la fase difensiva della Juventus è granitica quella difensiva è abbastanza latitante. Oggi - al netto delle pesanti assenze tra cui Teun Koopmeiners e Francisco Conceição - i bianconeri hanno visto palesarsi tutte le difficoltà nel creare gioco. La Vecchia Signora è la squadra con la più alta percentuale di possesso palla in Serie A e anche la compagine con la maggior percentuale di passaggi riusciti. Detto ciò la formazione di Thiago Motta riesce pochissime volte a creare una superiorità evidente e chiare occasioni da gol. La manovra bianconera sembra farraginosa e il già citato Francisco Conceição è sin qui l'unico in grado di fornire un'energia extra alla manovra offensiva della Juventus. Anche oggi, al netto della traversa di Dusan Vlahovic, i bianconeri hanno creato pochissime azioni realmente pericolose. E sono stati in superiorità numerica per oltre due terzi della partita. Kenan Yıldız ha dimostrato numerosi limiti nell'attaccare da solo le organizzate difese italiane ma questo stallo non piò essere in alcun modo imputabile solamente a un giocatore. La squadra coralmente deve muoversi meglio anche perché troppo spesso i giocatori senza palla sono fermi o spaesati e il calcio è un gioco nel quale vince chi sfrutta meglio spazi e tempi. I sincronismi offensivi della Juventus non vanno oliati, ma vanno proprio creati.

3) Khéphren Thuram e Cabal sono in crescita esponenziale

Questo punto si connette con i due precedenti, specialmente con quello riguardante l'attacco un po' farraginoso della Juventus. Lo scorso anno il Bologna di Thiago Motta, che giocava un calcio favoloso, aveva due interpreti con caratteristiche molto particolari come Riccardo Calafiori e Lewis Ferguson. Nonostante gli acquisti top class effettuati dalla Vecchia Signora, al momento nella Juventus non ci sono giocatori con le caratteristiche dei giocatori sopra citati, ma con il lavoro quotidiano in allenamento tutto diventa possibile. Thiago Motta pare aver adattato Khéphren Thuram ha svolgere un ruolo simil-Ferguson, mentre Cabal a breve potrebbe diventare il Calafiori della Juventus. L'allenatore ex Spezia e Bologna aveva provato a far svolgere a Cambiaso il ruolo che aveva Calafiori in quel Bologna, ma i due profili sono estremamente diversi e non sovrapponibili. Khéphren Thuram si è dimostrato in eccellente forma in ambedue le fasi di gioco e - qualora aggiungesse il vizietto del gol alle sue qualità - diventerebbe un centrocampista pressoché immarcabile. Cabal è stato uno dei migliori in campo e ha propiziato l'autorete di Gila, anche se a volte quando gioca palla al piede pecca ancora un po' di coraggio. Non bisogna dimenticare che però questa Juventus è ancora un cantiere aperto.
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Juan Cabal (Juventus Turin) lors du match contre la Lazio Rome en Serie A, le 19 octobre 2024

Credit Foto Getty Images

4) La Lazio di Baroni ha un cuore enorme

Sin qui ci siamo concentrati sulla Juventus, ma non si può relegare a un ruolo secondario quello dell'incantevole Lazio di Marco Baroni. I biancocelesti giocano a viso aperto anche dopo l'espulsione di Alessio Romagnoli. Questa squadra ha un'identità precisa e - nonostante i malumori estivi - è forte e coesa. Alla fine il risultato dice che i biancocelesti perdono per un'autorere all'85'. Ma bisogna andare oltre il verdetto. La Lazio abbina cuore a idee e spesso convince tanto nel gioco quanto nei risultati. La fase difensiva è da migliorare ma l'ambiente è unito e la squadra di Baroni sa di aver raccolto - stasera e non solo - forse meno di quanto avrebbe meritato. Nel percorso ci stanno anche le serate sfortunate, ma vedere come Mattia Zaccagni e soci abbiano tenuto per un'ora abbondante in 10 contro 11 sul campo della Juventus è stato quasi commovente, anche perché ciò è stato fatto con ordine e organizzazione. Questa squadra - se andrà avanti così - raccoglierà tante soddisfazioni e chef Baroni sta cucinando qualcosa di impensabile.

5) Gila: la sfortuna macchia una partita quasi perfetta

La serata della Lazio trova la sua incarnazione nel difensore centrale biancoceleste Mario Gila. Quest'ultimo dà anima e corpo in campo, specialmente dopo il già citato rosso a Romagnoli. La sua partita si riassume benissimo nella parola 'perfezione'. Poi però il calcio è malvagio: Gila si è fatto male, ma ha dovuto stringere i denti perché la Lazio non aveva più cambi. All'85' insacca lo sfortunato autogol che decide la sfida e macchia la propria prestazione. Tuttavia, a quello che stasera è stato il leader di un'arcigna difesa c'è poco da rimproverare. Il calcio ha una legge tutta sua, che spesso è crudele ma - sotto la guida di Baroni - questo ragazzo sta vivendo una crescita esponenziale, che non può essere intaccata o fermata da un errore dovuto alla sfortuna e ad una carenza fisiologica di energie fisiche e mentali.
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Mario Gila (r.) nach seinem Eigentor gegen Juventus Turin

Credit Foto Getty Images

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Juventus-Lazio: statistiche e curiosità del big match della 8ª giornata

Video credit: Eurosport


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