Napoli-Inter, Conte vs Inzaghi: quale allenatore arriva meglio a questa sfida?
SERIE A - Il big match tra Napoli e Inter è anche la sfida a distanza tra Antonio Conte e Simone Inzaghi. Dall'analisi del momento di entrambi al dato statistico curioso sulla carriera dell'allenatore dei partenopei.
Conte: "Raspadori è seconda punta, trequartista o mezzala. Non un esterno"
Video credit: Eurosport
La domanda è retorica. Più che una vera questione, casomai, conta ripercorre il momento e tornare a cosa è successo. A inizio mese, un gol di Angelino in Roma-Napoli, impediva alla squadra di Antonio Conte di scappare a +5 sull'Inter. Sarebbe stata l'ottava vittoria consecutiva e, per molti, anche il match point decisivo. Oggi, a poche ore dalla supersfida prima contro seconda, a guidare la classifica è andata per la prima volta in stagione l'Inter e questa sera, intorno alle 20, il differenziale potrebbe essere addirittura di 9 punti: dal potenziale +5 Napoli al potenziale +4 Inter.
Inutile dire che a questa sfida arrivi meglio la squadra di Simone Inzaghi. Che al di là degli infortuni, delle fatiche, degli impegni, è ancora in corsa su tutto. Unica italiana agli ottavi di Champions League. Unica di quelle davanti ancora dentro in Coppa Italia - e con concretissime chance di vincerla, considerando le avversarie Milan, Empoli o Bologna. Unica big a girare anche quando, al di là di qualche fatica, anche la panchina riesce a dare una mano, come successo in settimana a San Siro con Lazio.
/origin-imgresizer.eurosport.com/2025/02/25/image-874f452e-62ab-45ce-99be-70655afeaf5a-85-2560-1440.jpeg)
Arnautovic esulta per il gol in Inter-Lazio - Coppa Italia 2024/2025
Credit Foto Getty Images
Anche perché dall'altra parte, Conte, fronteggia invece quasi un inedito della sua carriera. Quattro partite consecutive senza vittoria da gennaio in poi, in tutte le sue esperienze da allenatore (Tottenham escluso) le aveva infilate l'ultima volta nel lontanissimo 2012. Era la sua prima 'Juve operaia', quella che terminò sì da imbattuta e da Campione d'Italia quella stagione, ma anche quella in cui parte dell'impianto base era composto dai De Ceglie e dai Pepe, dai Giaccherini e dai Vucinic. Non esattamente i nomi che ci sono oggi a Napoli; ma soprattutto uno stesso Conte con più di 10 anni d'esperienza extra in giro per Italia ed Europa.
Insomma, il blocco dei partenopei è stato sorprendente, perché un febbraio da 3 pareggi e una sconfitta è una sorta di inedito per le squadre di Conte. Specie quelle lanciate - come questo Napoli - su una sola competizione. Ecco perché il match del Maradona dà la sensazione di pesare di più, paradossalmente, proprio per i padroni di casa; che a differenza dell'Inter devono pensare solo al campionato e, proprio per questo, ne subiscono ora ulteriore pressione.
Lo sa bene anche lo stesso Conte, che non a caso in conferenza stampa ha subito toccato nella prima domanda proprio questo punto, parlando di "orgoglio per quanto fatto" e di "non dover sentire la pressione per la posizione occupata in classifica". La più classica 'psicologia inversa'; pura consapevolezza di come sia stata proprio la pressione, paradossalmente nata da quel gol di Angelino, ad aver bloccato i partenopei in un mese che poteva essere chiave per piazzare la fuga; e che ha invece visto il sorpasso di un'Inter con qualche incerottato sì, ma anche con più esperienza, probabilmente, nella gestione di questi momenti. Insomma, Conte gioca a scaricare la pressione per continuare a recitare il ruolo di underdog; tattica adottata fin da inizio stagione ma, forse, oggi meno credibile per una squadra che, appunto, un mese fa, era arriva a due minuti più recupero dall'andare a +5.
/origin-imgresizer.eurosport.com/2025/02/28/4103058-83198808-2560-1440.jpg)
Conte: "Infortuni? Da quando alleno pochi, i miei metodi funzionano"
Video credit: Eurosport
Ecco perché al Maradona, Inzaghi, tutto sommato, arriverà con più opzioni. Persino una sconfitta, per l'Inter, non sarebbe fatale, consapevole che due punti da qui alla fine sarebbero troppo pochi per parlare di 'fuga Napoli' al di là degli impegni. Certo, un successo rivitalizzerebbe chiaramente i partenopei, ma non sarebbe decisivo. Troppo piccolo il cuscinetto. Di contro, un ko, per Conte, allungherebbe a 5 la serie semi-negativa: portandola a inedito assoluto, da gennaio in poi, nella sua carriera da allenatore vincente. Una scoppola di non facile gestione dal punto di vista emotivo in un piazza che, per giunta, umorale, lo è per definizione; e che, allo Scudetto, al di là delle tattiche del suo allenatore davanti ai microfoni, giustamente, ci crede eccome.
/origin-imgresizer.eurosport.com/2024/11/10/4060944-82356528-2560-1440.jpg)
Fantacalcio, i consigli per la 27ª giornata di Serie A
Video credit: Eurosport
Match collegati
Napoli
/images.sports.gracenote.com/images/lib/basic/sport/football/club/logo/300/4239.png)
1
1
Inter
/images.sports.gracenote.com/images/lib/basic/sport/football/club/logo/300/4215.png)
Commentary
Pubblicità
Pubblicità
/origin-imgresizer.eurosport.com/2025/06/09/image-3f2c5019-254c-4f31-962d-bde430ece2e2-68-310-310.jpeg)