Fiorentina: Pioli esonerato. Galloppa allenatore ad interim, poi D'Aversa

Stefano Pioli esonerato, ora è ufficiale. Dura solo 10 giornate il Pioli-bis alla Fiorentina: il tecnico viola paga con la panchina la sesta sconfitta su 10 partite in campionato, quella in casa di misura contro il Lecce (0-1, gol di Berisha al 23'). Il tecnico nativo di Parma, già alla Fiorentina tra il 2017 e il 2019, non è riuscito a imprimere il proprio marchio alla squadra viola, che nelle prime 10 partite di campionato è riuscita a racimolare solo 4 punti, frutto di 4 pareggi. Al momento dell'esonero - deciso dalla società - la Fiorentina occupa l'ultimo posto in classifica con la peggiore difesa del campionato (16 gol subiti, come il Verona e il Torino).

Un momento nero in tutti i sensi quello della squadra viola che, oltre a non produrre risultati, si è involuta dal punto di vista del gioco e della produzione offensiva rispetto solamente alla squadra della scorsa stagione, che aveva anche prodotto il vice-capocanonniere del campionato, Moise Kean, che chiuse la scorsa annata con 19 reti. Finora invece la Fiorentina ha realizzato solamente 7 gol e il Kean è a quota 2.

Daniele Galloppa, tecnico della Primavera, è l'allenatore ad interim in attesa di sapere con certezza chi sarà il sostituto di Stefano Pioli che continuare la stagione viola. Classe 1985, centrocampista cresciuto nel vivaio della Roma, ha vestito le maglie di Siena, Parma, Modena, Cremonese e Carrarese, collezionando anche due presenze in Nazionale maggiore. Una carriera segnata dagli infortuni lo ha portato al ritiro nel 2018, quando ha intrapreso quella da allenatore. Dopo le esperienze al Santarcangelo (Serie D) e con l’U17 della Vis Pesaro (2019/20), nel 2021 è approdato alla Fiorentina, guidando prima l’Under 17 e poi, dal 2023, la Primavera, con cui ha raggiunto la finale Scudetto persa contro l’Inter.

Per il futuro si parla di Roberto D'Aversa (libero da contratti, il 15 ottobre ha rescisso con l'Empoli) ma l'annuncio sarà dato solamente nei prossimi giorni.

L'addio di Stefano Pioli ha tardato di qualche ora (la decisione era già stata presa domenica sera) perché il tecnico si è di fatto rifiutato di rassegnare le proprie dimissioni, mentre la Fiorentina puntava proprio su questa via per evitare l’esonero e il pagamento dell’intero contratto. Lunedì infatti si è registrato un vero e proprio muro contro muro tra l’allenatore e la dirigenza. Da un lato, la Fiorentina cercava una soluzione economica che non gravasse sul bilancio e sul fair play finanziario, dall’altro Pioli difendeva i suoi diritti contrattuali, rifiutando di rinunciare ai tre milioni di euro annui garantiti fino al 2028. I dirigenti Ferrari e Goretti hanno trattato in maniera frenetica - in perenne contatto con Commisso negli Stati Uniti - ma senza riuscire a trovare un accordo. La rottura è diventata definitiva solamente nella giornata di martedì: sarà interessante capire a quali condizioni.