Inter, la prima conferenza di Cristian Chivu: "Voglio un Inter aggressiva, verticale, ibrida ed imprevedibile. Slogan? Non dobbiamo copiare nessuno"

SERIE A - Cristian Chivu presenta la nuova stagione dopo la parentesi al Mondiale per Club e spiega gli obiettivi e come intende plasmare la sua Inter: ". Vogliamo essere aggressivi e verticali mantenendo equilibrio. Un'Inter che vuole essere più ibrida e imprevedibile. Lo slogan di Conte sulla fatica? Noi non vogliamo copiare nessuno, non abbiamo l'obbligo di lanciare slogan".

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Archiviata la parentesi Mondiale per Club, conclusasi con un’eliminazione sorprendente agli ottavi di finale contro il Fluminense e dopo tre settimane di riposo che sono servite ai giocatori a smaltire le tossine di una stagione che ha visto l’Inter in lotta su tutti i fronti ma a secco di trofei, il neoallenatore nerazzurro Cristian Chivu presenta la nuova stagione parlando a 360° di obiettivi, le aspettative, l’onere di non far rimpiangere Simone Inzaghi e ovviamente di cosa serve e cosa manca per migliorare una rosa vogliosa di restare al top.
"Si riparte con lo spirito giusto, vogliamo essere competitivi. Le aspettative sono le solite, sempre di dare identità, mantenere lealtà, passione ed essere competitivi. L'Inter ha vinto e ha lottato per vincere per anni, ha fatto 3 finali europei. E' la testimonianza di un gruppo solido e forte".

IL CALCIO DI CHIVU e L'IMPORTANZA DI CAMBIARE PELLE

"Il 3-4-2-1 e come giocherà la mia Inter? Sono solo numeri. Sono i principi che contano. Vogliamo essere aggressivi e verticali. E vogliamo mantenere equilibrio. Un'Inter che vuole essere più ibrida e imprevedibile. C'è tanto lavoro da fare ma le basi ci sono. Questi giocatori sanno capire e adattarsi".

RIVINCITE E VISIONE PER IL FUTURO

"Non vogliamo rivincite del passato, noi guardiamo al presente e a quello che vogliamo costruire per il futuro. Questa società è sempre rimasta ai vertici, abbiamo l'obbligo di restare ai vertici, al di là dei titoli vinti o non vinti. Noi daremo il massimo per raggiungere gli obiettivi. A parole è tutto semplice, a fatti diventa più difficile. Ma questo gruppo, questa società ha dimostrato nel tempo che è unita e ha voglia di incidere e rimanere ai vertici".

L'IMPORTANZA DI DARE E PRETENDERE RISPETTO

"Io pretendo e chiedo rispetto per il compagno e rispetto per se stessi e per la società per cui si gioca. Parte tutto da questo, parte tutto dall'integrità e dalla voglia di superare tutto. Anche i momenti di fatica, i momenti non semplici da gestire. Ma questo ha gruppo ha dimostrato che sa farlo, bisogna superare le atrocità".

LO SFOGO DI LAUTARO E COME HA RITROVATO CALHANOGLU

"La riunione dopo lo sfogo di Lautaro? E' stata una discussione su cose non dette, sono cose di spogliatoio. E' un gruppo maturo e vincente. Ogni tanto c'è bisogno di qualche chiarezza. Calhanoglu è tornato sano, sono contento. Ha lavorato molto in questa estate, è a disposizione e ha tanta voglia di rifarsi. In America era molto deluso per non essere riuscito a dare una mano. Ha provato a rientrare e si è fatto male di nuovo. Lo volevamo per la seconda partitae così non è stato, ha lavorato sodo in vacanza. L'ho visto molto bene".
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CONTE E GLI SLOGAN

"Lo slogan di Conte sulla fatica? Noi non vogliamo copiare nessuno, non abbiamo l'obbligo di lanciare slogan. Noi vogliamo solo essere competitivi".
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IL VALORE DI LEONI E PIO ESPOSITO

"A livello umano sia Leoni che Pio Esposito sono tanta roba. Sono il futuro del calcio italiano entrambi. Voi come giornalisti ve li godrete a lungo con l'Italia. Per molti anni rappresenteranno la Nazionale italiana di calcio".
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IL CENTROCAMPO E L'inter a TRE PUNTE

"Il nostro centrocampo è numeroso. Ci sono tanti giocatori a centrocampo e sono anche molto bravi e molto forti. Se giocherò a 2 o a 3? Bisogna vedere strada facendo. In alcune partite saranno in 3, in altre partite saranno in 2. Poi i nomi li sceglierò in settimana, anche in base all'avversario. Io non ho mai detto che giocherò con 3 punte. Ho parlato solo di centrocampo. I numeri sono solo numeri. La base è sempre stata 3-5-2 ma in molte partite la costruzione è stata fatta a 4, la realtà è questa. A volte il 3-5-2 può diventare 4-2-4 o 4-4-2. Sono cose che hanno poco a che fare con la dinamicità di una partita. Bisogna essere aggressivi e saper destabilizzare. E saper saltare l'uomo. Sono cose importanti. Bisogna vincere i duelli, chi vince i duelli vince le partite. Alleneremo più moduli in questo periodo, cercheremo di essere pronti a cambiare".

IL NON ESSERE FAVORITI E IN CHE MODO INTENDE INCIDERE NELLA SQUADRA

"Come posso incidere su questa squadra? Con buon senso, cattiveria, inca****ra e sorrisi. Preparare i giocatori al prossimo avversario. Cercherò di capirli, di prepararli. A volte ci si dimentica che si ha a che fare con persone e uomini che hanno dei problemi come tutti. C'è sempre qualcosa nella testa e bisogna capire le loro problematiche e come fare per sistemarle. Io credo molto nella comunicazione. Per la prima volta partiamo non da favoriti? Io so solo una via, lavorare e dare il massimo. Capire la cultura del lavoro e poi raccogli quello che semini. Non è giusto parlare di favoriti. Quelle che puntano allo scudetto sono sempre le stesse a parole, poi contano i fatti. Per arrivare al dunque, bisogna pedalare tanto".
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