Le 5 verità di Juventus-Inter 4-3: Yildiz sempre più fuoriclasse, Chivu è partito molto male e la difesa imbarca acqua
SERIE A - Andiamo alla scoperta delle 5 verità che ci ha lasciato Juventus-Inter 4-3. Ecco i principali spunti della partita: analizziamoli insieme. Yildiz è sempre più il leader dei bianconeri. Juventus-Inter è uno spot eccezionale per il nostro calcio e lo spettacolo è di primo livello. I nerazzurri dietro non funzionano, Lautaro Martinez impalpabile e Chivu è già - quasi - sulla graticola.
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Juventus-Inter, match valido per la terza giornata di Serie A 2025/2026, è terminato sul punteggio di 4-3 frutto delle reti di Kelly, Çalhanoglu - doppietta - Yildiz, Marcus Thuram, Khéphren Thuram ed Adzic. Con questo risultato la Juventus resta in vetta alla classifica mentre l'Inter arranca con 2 sconfitte in 3 giornate. Andiamo ad analizzare le 5 verità che ci ha lasciato questa partita.
1) Yildiz è sempre più il leader della Juventus
La Juventus è una squadra che può lottare per lo Scudetto. I bianconeri hanno talento e mentalità vincente come non si vedeva da parecchie stagioni. Nel pomeriggio di Vasilije Adzic, che segna uno splendido gol vittoria, Igor Tudor si gode Kenan Yildiz. Il turco ha in mano le chiavi della squadra bianconera e nei momenti decisivi c'è. Il bottino di Yildiz stasera è di un gol ed un assist ma se si analizza bene la situazione è molto più consistente. Ogni volta che tocca palla crea grattacapi alla difesa avversaria ed ha un tocco della sfera degno dei migliori '10'. Yildiz gioca con consapevolezza e la forza fisica di questo ragazzo è sottovalutata. Sa prendersi in mano la squadra ed in questo inizio di stagione non è più il talentino incostante delle passate annate sportive. Yildiz deve sbocciare e lo sta facendo: se continua così non è più solo un gioiellino, ma un fantasista tutto tondo con gol, assist e prodezze nei piedi. 
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Kenan Yildiz of Juventus celebrates his goal during the Serie A match between Juventus FC and FC Internazionale at Juventus Stadium on September 13, 2025.
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2) Juventus-Inter, che spettacolo: questo è il derby d'Italia che piace
L'avevamo detto dopo il 4-4 della passata stagione al Meazza: questo 4-3 dell'Allianz Stadium ha poche differenze in termini globali. Ci sono stati errori, è innegabile, ma anche giocate di campioni veri e soprattutto abbiamo visto due squadre moderne che lottano pallone su pallone per provare a vincere la partita. La Juventus ce l'ha fatta, l'Inter no ma ambedue si sono sfidate offrendo il proprio volto migliore. Questo Derby d'Italia è stato uno spot meraviglioso per la Serie A: si è giocato tanto, bene ed ad alta intensità. Poi magari ci sarà qualche polemica ma lo spettacolo del calcio - e non è retorica - ha avuto finalmente la meglio. Inter-Juventus è da sempre 'La' partita in Italia ed oggi il Bel Paese ha esportato un'eccellente parte di sé. Le prodezze che abbiamo ammirato all'Allianz Stadium vanno oltre gli errori ed oltre qualunque veleno: ambedue meritano un plauso. La partita nella partita di Marcus e Khéphren Thuram - entrambi in gol sotto gli occhi di papà Lilian - sono la storia nella storia, che rende il tutolo più appetibile e romantico come dovrebbe essere sempre il nostro calcio. 
3) Inter: così non funziona, dietro i nerazzurri sono distratti
L'Inter deve ritrovare se stessa. Non solo questa squadra non è 'ingiocabile' ma dietro fa una fatica tremenda e colleziona errori individuali e di reparto, oltre al fatto che pare non avere alcun tipo di certezza. Il gol di Yildiz è da fenomeno assoluto e quello di Adzic pure. Tuttavia le reti siglate da Lloyd Kelly prima e da Marcus Thuram poi sono prodotte da gravi sviste della retroguardia. Ironia della sorte Cristian Chivu è stato un grande difensore. I problemi difensivi hanno visto protagonisti anche diversi rispetto alla sconfitta contro l'Udinese e questo rende la situazione in casa Inter molto preoccupante. I nerazzurri non hanno equilibrio: altra rimonta subita dopo aver a propria volta rimontato. L'ingenuità di Alessandro Bastoni su Lois Openda è inspiegabile ed i nerazzurri si rivelano troppo leggeri nelle marcature preventive. Il debutto di Manuel Akanji - ancora senza sintonia con i compagni di reparto - non è stato esaltante. L'Inter - dietro soprattutto - pare non riuscire a trovare la propria direzione ed il ritardo dalla vetta è già di 6 lunghezze. In tutto ciò anche Yann Sommer - non impeccabile - ci mette del proprio. 
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Manuel Akanji durante Juventus-Inter - Serie A 2025-26
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4) Lautaro Martinez non pervenuto
Lautaro Martinez è tra i punti oscuri di questo Derby d'Italia. In una sfida dove ci sono state tantissime occasioni da una parte e dall'altra, lui non è pervenuto. El Toro stecca così ancora una volta un big match dando adito a critiche forse un po' esagerate. Detto ciò - se la difesa dell'Inter è stata a tratti imbarazzante - non è che quella dell'Inter si sia dimostrata arcigna. Al netto degli errori - gravi - anche in fase di impostazione, Lautaro Martinez mai è andato vicino al gol e non si è reso pericoloso in alcuna circostanza. Chivu addirittura l'ha levato relativamente presto. I nerazzurri devono presto recuperare il miglior Lautaro Martinez, il capitano, il leader di questa squadra. Ora l'Inter è già in un momento di crisi ed il faro che dà la luce ai compagni ed all'ambiente dev'essere necessariamente l'argentino. 
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Lautaro Martinez e Pierre Kalulu durante Juventus-Inter - Serie A 2025-26
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5) Chivu rischia già l'esonero?
Dopo un Mondiale per Club deludente ed un'estate turbolenta l'Inter di Chivu ha totalizzato solamente 3 punti in altrettante partite di Serie A. I nerazzurri - dopo il 5-0 rifilato al Torino - hanno perso contro l'Udinese, venendo rimontati, e contro la Juventus. Anche la Vecchia Signora, come i friulani, ha rimontato la squadra di Chivu ed in maniera ancor più rocambolesca. L'Inter - oltre alle amnesie difensive - spesso alterna grandi giocate ad una manovra scolastica e ripetitiva. I nerazzurri non trovano la propria identità. Sicuramente è solamente l'inizio ma Chivu è già davanti al primo momento di difficoltà importante e deve trovare delle soluzioni. All'Inter - come in tutte le grandi squadre d'Europa - non c'è tanto tempo per apprendere. Tenendo conto che anche l'allenatore rumeno è una scelta di ripiego, la panchina inizia a scricchiolare e le prossime partire saranno fondamentali. 
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