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La Provincia del Gol: Simone Andrea Ganz, il bomber del destino del Como tornato in B dopo 11 anni

Stefano Dolci

Aggiornato 17/06/2015 alle 16:37 GMT+2

Classe 1993 attaccante proprio come papà Maurizio: Simone Ganz è stato il trascinatore del Como in B con 4 reti decisive nei playoff promozione. Alla sua prima stagione da protagonista in prima squadra ha realizzato 15 gol ed è con Berardi l'unico attaccante Under 21 italiano ad aver segnato tanti gol fra A, B e Lega Pro. Fra speranze e sogni: Simone in ESCLUSIVA parla della cavalcata del Como

2014-2015 Lega Pro Como Simone Andrea Ganz (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

"El segna semper lu”. In principio era solamente lo slogan di un due aste portafortuna che veniva esposto in curva Nord a San Siro ogni domenica e mercoledì quando l’Inter scendeva in campo a metà anni ’90. Quando fu ceduto al Milan e, successivamente in tutte le sue reincarnazioni, per Maurizio Ganz quella frase è diventata il soprannome per la vita, il marchio di fabbrica che riassumeva la straordinaria abilità dell’attaccante di Tolmezzo di segnare in ogni modo e in qualunque situazione. Oggi che Ganz di anni ne ha quasi 47 e ha mollato il calcio giocato per assumere l’incarico di allenatore dell’Ascona (club di Seconda Divisione regionale svizzera, ndr) lo striscione è tornato ad essere gettonatissimo dalle parti dello stadio “Sinigaglia” di Como dove i tifosi lariani lo hanno rispolverato per festeggiare Simone Andrea Ganz, il figlio di Maurizio che come il papà ha scelto di fare l’attaccante e nell’ultimo mese ha trascinato con le sue 4 reti. tutte decisive, il Como alla promozione in Serie B che mancava da 11 lunghi anni.

Buon sangue non mente

Dopo aver realizzato 11 sigilli in regular season, Ganz junior è salito in cattedra nelle ultime cinque gare di spareggi promozione realizzando due pesantissimi gol contro il Benevento, un sigillo contro il Matera (più il penalty decisivo trasformato nella lotteria dei rigori) e la rete della sicurezza di rapina nella finalissima d’andata contro il Bassano (vinta 2-0 dal Como).Una serie di perle, una più determinante dell’altra, che ha letteralmente spedito in paradiso la formazione lariana che dopo aver acciuffato in extremis i playoff li ha stravinti riportando i lombardi in quella cadetteria tanto bramata ed attesa: “Io e i miei compagni abbiamo fatto qualcosa di straordinario – racconta Simone Andrea Ganz, in esclusiva ai nostri microfoni – e sono contento di aver regalato una grande gioia al nostro meraviglioso pubblico, alla società che ci è sempre stata vicina e ci ha messo nelle condizioni di lavorare al meglio, e alla città che merita di potersi confrontare in un campionato importante come quello cadetto, che il prossimo anno sarà ricco di piazze storiche e si preannuncia duro ma assai affascinante. Credo ci siamo meritati di tagliare questo traguardo perché siamo stati sin dal primo giorno un collettivo unito e compatto. Nonostante le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare (il cambio in panchina Colella-Sabatini a gennaio e le due sconfitte consecutive ad aprile contro Cremonese e Bassano che avevano ridotto al lumicino le chance di raggiungere i playoff, ndr) non abbiamo mai perso la fiducia. Personalmente ho sempre creduto che avevamo un organico veramente forte e in grado di fare grandi cose. Siamo arrivati ai playoff in modo rocambolesco ma in una forma ottimale e con una enorme consapevolezza nei nostri mezzi. Questi fattori, uniti all’entusiasmo della piazza, ci hanno permesso di tagliare il traguardo che ci eravamo prefissati”.
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2014-2015 Lega Pro Como Simone Andrea Ganz (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

La gavetta serve

Prodotto del vivaio del Milan, con il quale ha realizzato oltre 80 gol nelle varie categorie con un picco di 25 reti in 26 presenze con la Primavera nel 2012-2013, Ganz dopo un’annata poco felice trascorsa in prestito prima a Lumezzane poi a Barletta (18 presenze e 0 gol) la scorsa estate ha scelto di spontanea volontà di lasciare il Milan e ripartire dal Como, club con il quale ha sottoscritto un biennale e nel quale è riuscito a mostrare tutto il proprio valore: “Per un giovane sentire la fiducia dei compagni e dello staff tecnico è fondamentale. Io a Como ho subito capito che avrei trovato tutto questo e che c’erano tutte le carte in regola per lavorare serenamente e migliorare sotto molteplici aspetti. In Lega Pro ti trovi spesso ad incontrare calciatori esperti, scafati che ti rendono la vita complicata e questo campionato vissuto da protagonista mi ha permesso di crescere soprattutto a livello caratteriale. Il fatto che non avessi segnato neanche un gol nel 2013-2014 non mi ha condizionato. Ho sempre avuto un buon feeling con la rete nella mia carriera ed ero conscio che, con l’aiuto dei compagni, sarei stato in grado di realizzare un buon numero di reti. Probabilmente non immaginavo di segnarne 15 anche se ciò che mi rende orgoglioso è che specie le ultime marcature siano state molto pesanti e ci abbiano avvicinato alla Serie B”.

Nessun Under 21 italiano più prolifico in Lega Pro

Beniamino assoluto dei tifosi del Como, che lo hanno anche eletto miglior calciatore della stagione appena conclusa: Ganz ha tutta l’intenzione di giocarsi la B con la maglia degli azzurri: “Io a Como mi trovo divinamente e mi piacerebbe rimanere. A breve parlerò con la società e valuteremo il da farsi ma la disponibilità a continuare a vestire questa maglia c’è”. Non è però detto che nelle prossime settimane qualche club anche di Serie A si faccia sotto, visto che Ganz è pur sempre l’unico Under21 italiano ad aver segnato 15 reti in un campionato professionistico con Domenico Berardi del Sassuolo, stella della Nazionale Under 21 che domani inizierà il suo cammino all’Europeo: “Essere accostato a un talento come Berardi mi fa piacere ma mi sembra un parallelo azzardato in questo momento visti i differenti contesti nei quali giochiamo. Una delle lezioni più importanti che ho imparato da mio padre è l’importanza di essere umili e di mantenere sempre i piedi ben piantati a terra e per questo piuttosto che fantasticare preferisco badare al sodo. Ciò non significa che non abbia dei sogni. Confesso che mi piacerebbe ricevere in futuro una chiamata dalla Nazionale Under 21 e perché no, magari un giorno, tornare a vestire la maglia del Milan, la squadra del mio cuore e per cui non serbo rancore”.
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Credit Foto Eurosport

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