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Serie B - Castori, Tutino, Belec e il guaio Lotito: tutti i segreti della Salernitana promossa in A

Stefano Fonsato

Aggiornato 13/05/2021 alle 21:43 GMT+2

SERIE B - Dal fallimento nell'estate 2011 con conseguente dirottamento sui campetti della Serie D 2011, passando per il ricordo ormai sbiadito dell'ultimo trionfo targato Delio Rossi distante ormai 23 anni (era sempre il 10 maggio, ma del 1998). Grazie al roboante successo di Pescara per 3-0, l'Ippocampo è di nuovo in A per la terza volta nella sua storia. Ma ora Lotito deve vendere il club...

Pescara, 10 maggio 2021 - L'esultanza della Salernitana per il ritorno in Serie A (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Dal fallimento nell'estate 2011 con conseguente dirottamento sui campetti della Serie D 2011, passando per il ricordo ormai sbiadito dell'ultimo trionfo targato Delio Rossi distante ormai 23 anni (era sempre il 10 maggio, ma del 1998). Grazie al roboante successo di Pescara per 3-0, materializzato tutto nella ripresa e firmato André Anderson (su rigore), Tiago Casasola e Gennaro Tutino, la Salernitana torna a frequentare la Serie A assicurandosi il secondo posto al termine della regular season a quota 69 punti, frutto di 19 vittorie, 12 pareggi e 7 sconfitte. "Macte Animo", si dice da queste parti, in riferimento a un'espressione latina tanto caro ai fondadori del club nel 1919.

Il ricordo di Delio Rossi, Gennaro Gattuso e della Serie D

Per la terza volta nella sua storia, dopo le stagioni 1947-48 e 1998-99 (in cui consacrò un certo Gennaro Ivan Gattuso), l'Ippocampo calcherà i campi della massima divisione italiana, superando la concorrenza del Monza (sconfitto in casa 2-0 dal Brescia), costretto quindi ai playoff.
Certamente lo farà, anche se con una grossa incognita: come si scioglierà il nodo Claudio Lotito, già presidente della Lazio? L’attuale assetto proprietario vede il pacchetto azionario diviso fra due società, la Omnia Service che fa riferimento a Enrico Lotito, figlio del proprietario della Lazio, e la Morgenstern di cui è amministratore Marco Mezzaroma, cognato del presidente biancoceleste. Nel comma 1 dell’articolo 16 bis, si stabilisce che "non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale". Non solo. Sempre tra le righe delle Noif, ovvero le Norme Organizzative Interne della Figc, si legge che viene fissato un limite per "parenti o affini entro il quarto grado riconducibili, anche indirettamente, alla maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali". La Figc assegna quindi ai soggetti interessati "un termine perentorio non superiore a 30 giorni per la cessione societaria".
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Claudio Lotito, presidente Salernitana, Getty Images

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Lotito, e adesso?

Lotito, si sa, non si è mai posto particolari problemi nel muoversi tra le pieghe dei regolamenti. Proprio per questo motivo, diventa complicato capire in che modo specifico potrà evolversi la situazioni. Certamente, tra gli scranni federali e l'Arechi, si prevede un inizio di estate bollente. E la situazione è complicata anche da un punto di vista sentimentale e razionale: non è un segreto, infatti, che i tifosi della Salernitana non abbiano mai gradito (per usare un eufemismo) la presidenza Lotito, indispettiti dall'etichetta di "succursale della Lazio". Una stagione, quella di Vid Belec e compagni, iniziata già tra le polemiche, dopo i fatti di Salernitana-Reggiana e i tre punti ottenuti a tavolino dopo la vicenda Covid che aveva investito la formazione emiliana.

Dalla rivincita di Belec alle difficoltà invernali superate brillantemente

Ad ogni buon conto, restano le gesta indiscutibili sul campo della formazione di Fabrizio Castori - tornato a sedere in regolarmente in panchina, in quel di Pescara, dopo le ultime settimane "in remoto" per via del contagio Covid - dimostratosi ancora una volta, dopo il miracolo Carpi, un esperto in cavalcate promozione. Squadra solida ed esperta, senza fronzoli, in testa per gran parte del girone, prima di incontrare il periodo più difficile dell'anno, vissuto nei due mesi tra il 30 dicembre e il 13 febbraio, con una vittoria, 4 pareggi e 3 sconfitte, queste ultime consecutive a cavallo tra un anno e l'altro con 0 reti realizzate e 11 subite (contro Monza, Pordenone ed Empoli), che avevano fatto traballare la panchina di Castori.
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Pescara, 10 maggio 2021, festa Salernitana per la Serie A: la gioia di mister Fabrizio Castori (al centro) (Getty Images)

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La formazione tipo

Una rosa che non prevede giovanissimi, la cui media età sfiora i 26 anni. In una Serie B che però, va detto, piuttosto "vecchia". Un 3-5-2 quello di mister Castori che, oltre a Belec tra i pali, prevede - generalmente - il terzetto di retroguardia composto da Bogdan, Gyömbér (ex di Roma, Catania, Bari e Perugia) e Mantovani. Corsie esterne affidate a Casasola a destra e Jaroszynski (ex Chievo, in prestito dal Genoa).
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Pescara, 10 maggio 2021, festa Salernitana per la Serie A: da sinistra, Vid Belec, Luka Bogdan e Milan Djuric (Getty Images)

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Cabina di regia affidata a Di Tacchio - uomo squadra - e (prima di malore e infortuni, al polacco Dziczek), con gli interni Capezzi e Kiyine (ec Chievo e di proprietà della Lazio). Là davanti, due attaccanti esplosivi; Cédric Gondo, ivoriano classe 1996 cresciuto con la famiglia a Treviso e calcisticamente alla Fiorentina (e anch'egli di proprietà della Lazio) che nelle ultime settimane ha preso il posto del "totem" Milan Djuric e Gennaro Tutino, stella della Salernitana con 12 centri stagionali.
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Pescara-Salernitana, Serie B 2020-2021: l'attaccante della Salernitana Gennaro Tutino commosso durante la festa promozione in Serie A (Getty Images)

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Le stelle Gondo, Tutino e Anderson

A proposito di giocatori di proprietà della Lazio, là davanti occorre citare anche l'italo-brasiliano André Anderson. Trequartista frizzante e incisivo classe 1999, è soprannominato "O Artilheiro" ("L'Artigliere") potrebbe fare il "doppio salto" in Serie A nella prossima stagione. Restandoci, alla Lazio, un po' come successo a Jean-Daniel Akpa Akpro.
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Pescara-Salernitana, Serie B 2020-2021: André Anderson (Salernitana) esulta dopo aver realizzato il rigore del momentaneo 0-1 (Getty Images)

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La fisicità del calcio di Castori

Una formazione, si diceva, grintosa e senza fronzoli, quella che ha vinto più duelli di tutto il torneo. L'attacco non è stato certo straripante, con 46 reti realizzate in 38 gare. La Salernitana vanta però la seconda miglior difesa, con 34 gol subiti, uno in più del Monza e uno in meno dell'Empoli campione e Cittadella. Il calcio di Castori, fisico e aggressivo, resta sempre il più difficile da affrontare a queste latitudini calcistiche. Che ora cambiano, con la Serie A. E chissà quante altre cose, tra campo e dirigenza, dovranno ancora cambiare. Nel frattempo, spazio alla gioia di una città che ha così a lungo aspettato il ritorno in Serie A e che, in queste ultime ore, ha fortemente stigmatizzato il folle episodio che ha coinvolto la figlia dell'allenatore del Pescara (ma salernitano di provenienza e residenza) Gianluca Grassadonia.
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Pescara-Salernitana, Serie B 2020-2021: la solidarietà dei calciatori della Salernitana nei confronti del tecnico del Pescara Gianluca Grassadonia (Getty Images)

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