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Serie B, Brescia - Cellino: "Non sono Totò Riina, non merito ciò che sto passando"

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Pubblicato 28/07/2022 alle 21:06 GMT+2

SERIE B - All'indomani della conferma del maxi sequestro di 59milioni di euro, il presidente del Brescia Massimo Cellino tuona: "Non sono Totò Riina, non merito quel che sto passando. Il Brescia? E' in sicurezza".

Massimo Cellino

Credit Foto Getty Images

Giorni turbolenti per alcuni club di Serie B. Dopo lo scossone di Palermo con le dimissioni di Baldini e del ds Castagnini, anche a Brescia sono ore calde. Atre vicende, non legate al campo a direttamente al club, ma alla sua presidenza. All'indomani della conferma del maxi sequestro di 59milioni di euro al presidente del Brescia Massimo Cellino, il diretto interessato è un fiume in piena e si esprime così sulla testata locale bresciaingol.com: “Ho ricevuto numerosi attestati di stima e mi fanno piacere, ma mi mettono anche in imbarazzo perché non sono un delinquente, non merito quello che sto passando, non sono Totò Riina”.
Una questione privata che lascia il Brescia in sicurezza, così ancora Cellino sulla questione: “Il Brescia è in sicurezza. E lo è perché io sono un presidente cauto, previdente. Non ho mai usato un centesimo del Brescia calcio per le mie spese personali. Pago i ristoranti, la benzina con i soldi miei. Ma mi chiedo, cosa ne sarebbe adesso del Brescia calcio se non fossi stato un presidente così attento alla gestione del club? Non abbiamo debiti, anzi io sono arrivato a Brescia accollandomi anche quelli della gestione precedente. E adesso vengo trattato così? Un amministratore giudiziale per il club? Se la società ha i conti in ordine come tutti possono appurare dato che i bilanci sono pubblici, non vedo che bisogno ci sia di nominare un amministratore diverso dal sottoscritto. I dati dicono che ho amministrato al meglio il Brescia calcio”.
Ancora sulla squadra e tornando al campo, Cellino fa il punto: “Sono convinto che questo gruppo se la possa giocare contro chiunque. Ho fatto quello che potevo, a prescindere dalla vicenda della sentenza. Questa è la squadra che posso permettermi, ma sono sicuro che non sarà facile per nessuno metterci sotto. La mia vicenda non deve essere un alibi per i giocatori. Devono pensare a correre e vincere le partite. E i tifosi se credono alla mia innocenza vadano ad abbonarsi o vengano alo stadio a sostenere questa squadra che merita il calore dei bresciani e sono sicuro che saprà dare grandi soddisfazioni anche se non parte con i favori del pronostico".
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