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Sognando Grønkjær: alla scoperta del B-67, la Juventus dei ghiacci

Stefano Fonsato

Pubblicato 19/09/2015 alle 09:45 GMT+2

La formazione di Nuuk alla storica vittoria del quarto titolo consecutivo come i bianconeri in Italia. Viaggio in un calcio epico il cui campionato dura solo poco più di due settimane e in campo si scende con i pantaloni lunghi. Su campi in terra battuta e d'argilla tra pozzanghere e neve. Sognando Grønkjær e l'iscrizione federale all'Uefa..

B-67

Credit Foto Eurosport

Solitamente dura due mesi ma nella versione 2015 è stato "compressato" in 18 giorni. Si gioca su campi battuti, grigi dall'argilla, tra pozzanghere e neve solo parzialmente sciolta. Anche a luglio, gran parte dei giocatori indossa i pantaloni dalla tuta al posto dei calzoncini, chi proprio vuole avere una mise impeccabile, si difende con una calzamaglia. Ma alla fine due porte ci sono, così come una terna arbitrale e l'agonismo, una volta concesso il fischio d'inizio, sale immancabilmente alle stelle. E' il campionato di calcio della Groenlandia, andato in archivio poco tempo fa (si è giocato dal 22 luglio all'8 agosto), con un nuovo trionfo del Boldklubben 1967, B-67 per abbreviazione da qui in avanti.
La Juve dei ghiacci
Il B-67 è una delle squadre della capitale Nuuk, veste di azzurro ed è sponsorizzata dalla birra Carlsberg. Il titolo 2015 è il suo undicesimo totale, nonché il quarto consecutivo: "Come la Juve in Italia", tiene subito a specificare a Eurosport John Kreutzmann, un'istituzione del calcio groenlandese. Impiegato statale e appassionato di caccia al daino e pesca al merluzzo, è stato a lungo tempo portiere della nazionale biancorossa che oggi lotta strenuamente per un riconoscimento dell'Uefa come accaduto con Gibilterra a fine 2013. John è il punto di riferimento al B-67: "Alleno i portieri, do una mano al mister e, in caso di necessità, mi piazzo ancora tra i pali. E non è raro che mi metta a giocare anche in altri ruoli...". Per anni con la fascia al braccio, ora Kreutzmann è il "capitano morale" di una squadra che ha imparato a vincere e stravincere. Nulla da fare per gli avversari che ogni anno ci provano: questa volta, nella finale di Nuuk, dopo le fasi eliminatorie che inizialmente dividono il paese in cinque gironi "geografici", ci ha provato l'Inuit Timersoqatigiiffiat-79, outsider del torneo 2015, che però si è dovuto arrendere per 3-1.
B-67
Un derby per il titolo
Una doppia beffa per una compagine, l'IT-79, che fino a quel momento aveva ottenuto solo un terzo posto, un paio di anni fa. Già perché la delusione dello scudetto mancato, è stata il "bis" della finale persa 1-0 a giugno, sempre per mano del B-67, nel NBU Byturnering, trofeo riservato alle 5 compagini di Nuuk. Le restanti tre sono l'NB-15, il GSS e il Nuk. Quattro titoli consecutivi, giunti per la prima volta nella storia di quello che da anni è il Coca Cola GM (anche qui la nota bevanda è voluta arrivare per veicolare la passione calcistica): "Sappiamo tutti che è stata la stessa impresa della Juve delle ultime quattro stagioni, qui il calcio italiano è molto seguito, anche se, in generale, gli viene preferita la Premier League", spiega Kreutzmann descrivendo la Groenlandia come un'autentica colonia di appassionati di Chelsea e Manchester United. Il trionfo 2015 ha permesso al B-67 di toccare quota 11 nell'albo d'oro e di superare così, per la prima volta, gli storici rivali del Nagdlunguaq-48 di Ilulissat, che dal 2007 (anno del loro decimo e ultimo titolo) non se la passano un granché bene...
Sognando Grønkjær (e l'Uefa)
Ovvio che l'idolo calcistico di questa terra sia Jesper Grønkjær , nato a Nuuk il 12 agosto '77 e che per anni vestì la maglia della Danimarca sovrana seppur così lontana. I giovani sperano di seguire le orme dell'ex ala sinistra di Ajax, Chelsea, Atletico Madrid e Stoccarda. "Vinciamo perché ci alleniamo più duramente, sotto i consigli di mister Mika Heilmann, e forse la prendiamo un po' più seriamente delle altre squadre - prosegue John Kreutzmann, che chiosa riflettendo sul calcio groenlandese -. La nostra federazione sta facendo passi da gigante: giochiamo nella neve ma abbiamo una struttura in sintetico che potrebbe permettere alla nostra nazionale (capitanata, peraltro dal cugino Niklas, ndr) di giocare partite vere, ufficiali. Abbiamo una doppia possibilità, scegliendo Concacaf nordamerica o l'Uefa. E' chiaro che qui si preferisca confrontarsi con i team europei".Tuttavia, per l'iscrizione alla Fifa, che richiede almeno una struttura in erba naturale (impossibile da queste parti), la strada è ancora lunga e la Groenlandia dovrà ancora vivere di emulazioni calcistiche. Come il B-67, la Juventus dei ghiacci.
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