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Facciamo i conti: una Supercoppa più povera, ecco perché De Laurentiis voleva il rinvio

Enrico Turcato

Aggiornato 20/01/2021 alle 16:55 GMT+1

Supercoppa - Mercoledì sera, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, Juventus e Napoli si giocano il trofeo. Introiti ridotti, mancanza di pubblico e calendario fitto: ecco i motivi che avevano spinto il presidente dei campani De Laurentiis a chiedere il rinvio.

Aurelio De Laurentiis, Andrea Agnelli

Credit Foto Eurosport

Alla fine si giocherà. In un mercoledì freddo e di metà gennaio, a Reggio Emilia, senza spettatori. La Supercoppa Italiana passa dai fasti dell’Arabia Saudita al triste scenario dell’epoca Covid, che toglie sicuramente spettacolo e attenzione mediatica a un evento esportato all’estero negli ultimi anni. Si gioca in Italia più per necessità che per scelta e sia Juventus che Napoli si adeguano alla riduzione drastica dei guadagni, permessi in questo caso solo dai diritti televisivi.

Quanto frutterà questa finale

Secondo quanto riportato da Repubblica, questo match dovrebbe portare a Juventus e Napoli circa 2,6 milioni in totale (quindi 1,3 milioni a testa), quasi un terzo rispetto al 2019 e meno della metà rispetto al 2018. Nelle ultime due edizioni, infatti, la finale di Supercoppa era stata disputata in Arabia Saudita, grazie a un accordo triennale firmato dalla Lega Calcio. Un contratto che aveva visto praticamente raddoppiare i proventi totali della competizione. Per la scorsa edizione, ad esempio, Juventus e Lazio avevano portato a casa 3,375 milioni di euro a testa. Inoltre, 750.000 euro erano stati destinati alla Lega Serie A per un totale di 7,5 milioni di euro, tra diritti tv e incasso da stadio.
Guadagni Supercoppa Italiana

ADL aveva chiesto il rinvio

Nei giorni scorsi erano emerse diverse perplessità da parte del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che aveva addirittura sondato la possibilità di un rinvio. Luigi De Siervo, Ad della Lega Calcio, ha infatti confermato: “Richiesta ADL? Proposta valutata ed anche plausibile dal mio punto di vista, abbiamo provato a capire i margini di calendario, ma non c’erano e non ci sono finestre fino alla fine del campionato. Ci saremmo trovati nella condizione bizzarra di una Supercoppa con nuovi vincitori di Coppa Italia e campionato”. Una richiesta, quella di De Laurentiis, fondata su basi ovviamente economiche.
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Appeal ridotto, speranza di espatrio per la prossima edizione

Normale che vista la situazione attuale le scelte siano state obbligate e non ci sia stata alcuna opportunità né di rispettare gli accordi con il Paese arabo, né di trovare altre Nazioni disponibili ad ospitare l’evento. La mancanza del pubblico, inoltre, riduce ovviamente l’appeal di una finale che sarà seguita prevalentemente in Italia. La speranza, degli organizzatori ma anche dei nostri club, è che la prossima edizione si possa disputare con condizioni diverse e, ça va sans dire, con introiti economici decisamente maggiori.
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