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SuperLega, che schiaffo. L'Unione Europea difende monopolio UEFA e FIFA: "Non violano norme antitrust"

Stefano Dolci

Aggiornato 15/12/2022 alle 12:20 GMT+1

CALCIO - L'avvocato generale Athanasios Rantos presso la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha definito compatibili col diritto europeo le regole FIFA-UEFA, dando un colpo ferale all’ipotesi di un torneo ‘separatista’ in stile SuperLega. La legittimazione del monopolio di UEFA e FIFA sul pallone rappresentano un durissimo colpo al progetto Superlega.

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C’era grande attesa per il pronunciamento da parte dell’Unione Europea sulla SuperLega che non è stato per nulla favorevole nei confronti dei tre club fondatori (Juventus, Real Madrid e Barcellona) che vorrebbero creare un torneo separatista, al di fuori di quelli dell’egida FIFA e UEFA. Secondo l’avvocato generale UE Athanasios Rantos, le regole di FIFA e UEFA che sottopongono ad autorizzazione preventiva qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell'Unione. E’ questa la conclusione, non vincolante ai fini della sentenza prevista per il prossimo mese di aprile, nella causa che la Superlega ha intentato a UEFA e FIFA per il presunto monopolio illegale sull'organizzazione delle competizioni internazionali. Una dura mazzata per i tre club fondatori che contestano la modalità d’azione di FIFA e UEFA, che accolgono con favore questa prima significativa vittoria: “La UEFA accoglie con grande entusiasmo il pronunciamento dell’Unione Europeo. A sostegno della nostra missione centrale di governare il calcio europeo, proteggere la piramide e sviluppare il calcio in tutta Europa”.

Cosa ha detto la Corte di Giustizia UE

Nella nota diffusa dalla Corte di giustizia Ue si evidenzia come - sebbene la European Super League company (Eslc) sia libera di istituire la propria competizione calcistica indipendente al di fuori dell'ecosistema UEFA-FIFA – non può, parallelamente, proseguire a partecipare alle competizioni calcistiche organizzate dalle due organizzazioni senza la loro autorizzazione. "La FIFA, ente di diritto privato svizzero - prosegue la nota - costituisce l’organo esecutivo mondiale del calcio il cui scopo consiste, in sostanza, nel promuovere il calcio e nell’organizzare le sue competizioni internazionali. L’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche (UEFA) è anch’essa un ente di diritto privato svizzero che costituisce l’organismo direttivo del calcio a livello europeo. Conformemente ai rispettivi statuti, la FIFA e la UEFA detengono il monopolio per l’autorizzazione e l’organizzazione delle competizioni internazionali di calcio professionistico in Europa".
Nelle conclusioni presentate nell'udienza odierna l'avvocato generale Athanasios Rantos ha quindi proposto alla Corte di stabilire che:
- Le norme della FIFA e della UEFA che sottopongono a previa autorizzazione qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione.
- le norme dell’Unione in materia di concorrenza non vietano alla FIFA, alla UEFA, alle loro federazioni o alle loro leghe nazionali di minacciare sanzioni nei confronti dei club affiliati a dette federazioni qualora questi ultimi partecipino a un progetto per l’istituzione di una nuova competizione che rischierebbe di pregiudicare gli obiettivi legittimi perseguiti da tali federazioni di cui essi sono membri.
- le norme dell’Unione in materia di concorrenza non ostano alle restrizioni, nello statuto della FIFA, riguardanti la commercializzazione esclusiva dei diritti relativi alle competizioni organizzate dalla FIFA e dalla UEFA nei limiti in cui tali restrizioni sono inerenti e proporzionate al perseguimento degli obiettivi legittimi connessi alla specificità dello sport
- il diritto dell’Unione non osta agli statuti della FIFA e della UEFA che prevedono che l’istituzione di una nuova competizione calcistica paneuropea tra club sia subordinata a un sistema di previa autorizzazione, nei limiti in cui siffatto requisito è appropriato e necessario a tal fine, tenuto conto delle particolarità della competizione prevista.

Perché si mette male per la SuperLega

Nonostante la sentenza arriverà solo fra marzo ed aprile, la Uefa ne esce fortissima e la SuperLega invece ne esce con le ossa rotte anche perché assai raramente il parere della UE differisce da quello della sentenza. Come ricorda Tutto Sport, la storia dice che addirittura l'80% dei casi è coerente con il parere dell'avvocato. Ma cosa potrebbe cambiare le carte in tavola? Eventualmente se la Corte deciderà di prendere in esame il progetto di SuperLega – come competizione aperta – e non come torneo chiuso. Appare però un cavillo più che un reale appiglio, vista la fermezza di questo pronunciamento che fa esultare anche l’ECA, che in una nota sottolinea come: "il parere emesso oggi dall'avvocato generale della Corte di giustizia Rantos propone un netto rifiuto degli sforzi di pochi per minare le fondamenta e il patrimonio storico del calcio europeo per molti. In qualità di organismo che rappresenta quasi 250 dei migliori club di calcio europei, l'ECA si oppone nei confronti di quei pochi egoisti che cercano di sconvolgere il calcio europeo per club e minare i valori che lo sostengono”.
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Superlega: cronistoria di un progetto naufragato in 48 ore

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