Superlega, il segretario Laghrari: "Può partire già a settembre e non sarà chiusa"
DaEurosport
Aggiornato 20/04/2021 alle 13:29 GMT+2
SUPERLEGA - Dall'intervista a Le Parisien il segretario generale della neonata Superlega aggiorna su format e possibile data d'inizio della competizione: "Un quarto delle squadre cambierebbe ogni anno. Siamo pronti a distribuire più soldi all'Uefa, se questi soldi poi vengono investiti sui campi d'Europa".
Al quotidiano Le Parisien, Anas Laghrari, segretario generale della neo-nata Superlega, prova a fare una fotografia delle motivazioni che stanno alla base di quest'idea. Avvicinarsi ai tifosi più giovani, aumentare il numero delle grandi partite, creare un business e distribuire più denaro per promuovere un nuovo sistema di investimento.
Un calcio nuovo
"Vogliamo offrire il calcio migliore possibile, che faccia sognare la gente e i giovani per rinnovare un sistema prigioniero della follia del mercato e dei soldi. Le nuove generazioni si interessano meno al calcio, si concentrano sui videogiochi o altro e si avvicinano solo quando ci sono grandi partite. Ma questo tipo di sfide capitano solo raramente. Notiamo anche una frustrazione tra i giovani giocatori che hanno voglia di giocare grandi partite contro grandi giocatori. Neymar sognava di affrontare Messi in Champions, ma era infortunato e forse non potrà mai giocarci contro.
Un business più stabile
"Creare un business stabile grazie alla base delle 12 squadre. Il calcio non fa guadagnare soldi, c'è frustrazione per un sistema instabile basato sui risultati dei club in Champions che possono creare delle differenze di centinaia di milioni rispetto alle previsioni dei piani triennali dei manager".
Più soldi per tutti?
"Per i club esclusi ci sarà un fondo di 400 milioni: enorme se si pensa che l'Uefa distribuisce 130 milioni a 54 federazioni. Siamo pronti a distribuire più soldi all'Uefa, se questi soldi poi vengono investiti sui campi d'Europa. Siamo pronti a sederci ad un tavolo per dialogare. Le minacce di esclusione non sono legali. Non è una lega chiusa, visto che un quarto delle squadre cambierebbe ogni anno. Ci saranno delle retrocessioni ogni stagione, come nei campionati che non sono tornei chiusi".
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