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Porto, partenza lanciata

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Pubblicato 26/09/2006 alle 14:45 GMT+2

Quattro vittorie in quattro incontri. E' il Porto la squadra da battere della Superliga portoghese. Il primato dei "Dragoni" sta già assumendo i toni di una dittatura.

L’ultimo a sconfiggerlo è stato il Benfica di Ronald Koeman. Era il 26 febbraio scorso. Da allora, 13 vittorie e un pareggio. Non esiste al momento, in Superliga, un’alternativa credibile al Porto. La dittatura dei "dragoni" campioni in carica, da quest’anno in dote a Jesualdo Ferreira, non conosce cedimenti. Quattro vittorie su quattro nella nuova stagione. Solo lo Sporting Lisbona sembra poter tenere il passo. Tenere il passo, nulla di più, per ora. Un passo, quello del Porto, allungato dall’ultimo successo ottenuto in casa nell’anticipo di venerdì scorso: 3-0 all’imbattuto Beira Mar. Primo tempo sofferto, ripresa da applausi, con i gol di Helder Postiga, Lopez e del marocchino Tarik Sektioui, ex AZ Alkmaar, alla prima gioia in maglia biancoazzurra.
Non molla la presa la vice-capolista Sporting, che, dopo la sconfitta interna subita dal Pacos Ferriera 10 giorni fa, torna a vincere battendo la matricola Deportivo Aves sul suo campo. Del brasiliano Alecsandro (appena arrivato, in prestito, dal Cruzeiro) e di Tonel le firme di un successo mai in discussione. Il progetto di Paulo Bento, unica panchina confermata tra le big, si rafforza col tempo. Gli attuali -3 dalla capolista Porto sono comunque sintomo di forza, non certo di debolezza.
Quella che ormai da tempo soffoca il Benfica (1-1 alla quarta giornata contro il Pacos Ferreira). Chiuso, tra i fischi, il capitolo Koeman, si attende ancora il decollo della nuova era Fernando Santos, già tecnico di Sporting e Porto. Solo una vittoria in 3 partite, una gara da recuperare col Belenenses ma classifica già deficitaria per le "aquile" di Lisbona. In attesa della vera esplosione di Miccoli, la testa sembra ancora una volta troppo distratta dalle avventure di Champions League. Cambiato il modulo, e alcuni giocatori, il nuovo allenatore dovrà dimostrare (in fretta) che la dittatura del Porto può essere (perlomeno) combattuta.
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