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Nations League, Courtois dopo Italia-Belgio si scaglia contro FIFA e UEFA: "Pensano solo ai soldi. Si gioca troppo"

Stefano Dolci

Aggiornato 11/10/2021 alle 11:15 GMT+2

NATIONS LEAGUE - Al termine di Italia-Belgio, il portiere del Real Madrid Thibaut Courtois - molto critico già alla vigilia per la disputa della finale fra la 3ª e la 4ª classificata - ha ribadito il concetto nel post gara: "Questo match è stato disputato solo per permettere a UEFA di guadagnare più soldi. un male che non si parli dei giocatori. Quando riposeremo? Non siamo robot".

Thibaut Courtois in action for Belgium

Credit Foto Getty Images

Thibaut Courtois aveva già fatto discutere con le proprie risposte senza filtri al termine della rocambolesca sconfitta di giovedì scorso contro la Francia, riguardo alla dubbia utilità di disputare la finale fra la terza e la quarta classificata in Nations League, e anche dopo la sfida conclusiva di questa Final 4 di Nations League persa contro l’Italia – una sconfitta che è costata al Belgio il primo posto nel ranking FIFA – è tornato a scagliarsi contro FIFA e UEFA, colpevoli di pensare solo a incassare più soldi con nuove competizioni e partite, dimenticandosi del benessere dei giocatori.
"Questa partita fra Italia e Belgio, per il terzo e il quarto posto è una partita organizzata per soldi e dobbiamo essere onesti. L'abbiamo giocata perché per la UEFA sono soldi extra. Guardate quanto sono cambiate le formazioni di entrambe le squadre. Se ambedue le squadre fossero state in finale, avrebbero giocato altre persone. E questo dimostra solo che giochiamo troppo. È un male che non si parli dei giocatori. E ora si dice che ci sarà un Campionato Europeo e un Mondiale ogni due anni... Quando riposeremo? Mai. Non siamo robot!”.
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Roberto Martinez rincuora Courtois dopo la sconfitta in Italia-Belgio - Nations League 2020/2021

Credit Foto Getty Images

"20 giorni di vacanze non bastano per giocare 12 mesi a questi livelli"

Courtois, manifesta un malcontento sempre più evidente tra i giocatori ad altissimo livello, ed è convinto che solo parlando del problema si può pensare di cambiare le cose.
“Ci sono sempre più partite e meno riposo per noi ma nessuno si preoccupa di noi. Ci facciamo male e ci infortuniamo. L'anno prossimo abbiamo una Coppa del Mondo a novembre, poi dobbiamo giocare di nuovo fino alla fine di giugno. Tre settimane di vacanza non bastano per giocare 12 mesi ai massimi livelli. Se stiamo zitti, non cambierà nulla”.
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