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Pirlo sta con Mancini: "Agli allenatori italiani manca il coraggio coi giovani"

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Aggiornato 05/09/2018 alle 11:59 GMT+2

L’ex centrocampista prende parte al dibattito sollevato dalle parole del CT azzurro negli scorsi giorni: “L’Under 21 è lo specchio di una generazione e noi non vinciamo dal 2004. Molti dei nostri sono meglio degli stranieri".

Former Italy star Andrea Pirlo has called time on his career

Credit Foto PA Sport

Andrea Pirlo ha esordito in Serie A a 16 anni e ha trionfato in Nazionale, prima a livello Under 21 (Europeo 2000) e poi tra i grandi (Mondiale 2006). Uno così non poteva non dire la sua sulla questione sollevata negli scorsi giorni dal neo Ct azzurro Roberto Mancini sul poco impiego dei nostri giovani nel campionato italiano.
Agli allenatori italiani manca il coraggio. Succede da un po’: tanti stranieri sono meno bravi dei nostri. Capita anche in Serie B e perfino nelle categorie inferiori.
Mancini si era detto dispiaciuto di vedere molti italiani relegati in panchina e Pirlo, in un'intervista a Repubblica, ha rincarato la dose. "Difficile che un diciottenne tolga il posto a un giocatore di 28-30 anni ma l'Under 21 di solito è lo specchio di una generazione e la nostra non vince dal 2004 (bronzo ai Giochi di Atene, ndr). Non vanno trovati alibi, se sei bravo giochi e lo dimostra Verratti al Paris Saint Germain". L'ex centrocampista prova anche a trovare una spiegazione. "Probabilmente costano meno ai club, anche in ingaggi, altrimenti non vedo il senso. Penso che per un commissario tecnico il problema sia riferito soprattutto alle grandi. Inter, Juventus, Napoli e anche Roma non schierano molti italiani, le eccezioni sono Milan e Fiorentina".
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