Le 5 verità di Olanda-Italia: Barella intoccabile, Locatelli da big
Aggiornato 08/09/2020 alle 10:53 GMT+2
La vittoria di Amsterdam, più larga di quanto suggerisca il punteggio, conferma che la squadra di Mancini non è quella vista venerdì con la Bosnia. Un progetto di bel gioco e talento che coinvolge Barella e l'esordiente centrocampista del Sassuolo, ma anche l'esperienza di Chiellini.
1) Questa è la vera Italia di Mancini
Personalità, ricerca costante del bel gioco e del pallone tenuto a pelo d'erba, organizzazione tattica, talento finalmente collocato al primo posto. Eccola, l'Italia di Roberto Mancini. Quel progetto di bel calcio che punta a elevare la qualità sopra ogni cosa, a divertirsi e a divertire. Con qualche passo falso, come il deludente 1-1 interno contro la Bosnia, in un cammino generale che lascia ben sperare. Lo avevamo scritto dopo il passo falso di venerdì sera: non è quella vista a Firenze la vera Nazionale del Mancio. Perché dietro c'è un percorso che va al di là di un singolo inciampo. E Bonucci e compagni, dominando l'Olanda in casa sua per quasi tutti i 90 minuti, lo hanno dimostrato.
2) No, non è l'anno di Zaniolo
Da non crederci:
: rottura del crociato sinistro. 8 mesi dopo la rottura del crociato destro nel famoso Roma-Juventus di gennaio, quell'infortunio che, senza il rinvio degli Europei a causa dell'emergenza COVID, avrebbe costretto il gioiello giallorosso a saltare l'appuntamento fin qui più importante della sua giovane carriera. Zaniolo era rientrato in campo da poche settimane, acquisendo gradualmente ritmo e firmando un gol meraviglioso in casa della SPAL. E Mancini non si era lasciato sfuggire l'occasione di puntare nuovamente su di lui, convocandolo alla prima occasione utile. Ora, quest'altro ostacolo da superare. Il 2020 non è il suo anno.
3) Locatelli, che personalità: è da grande squadra
In realtà dubbi erano ben pochi, assistendo alle sue prestazioni col Sassuolo, ma la serata di Amsterdam ha emesso il verdetto definitivo: Manuel Locatelli vale la grande squadra. O meglio, il ritorno nella grande squadra, dopo essere stato scaricato piuttosto frettolosamente dal Milan. La personalità con cui si è contraddistinto contro l'Olanda, lui che mai prima di ieri aveva vestito la maglia dell'Italia, ha lasciato a bocca aperta. Personalità, tranquillità, capacità di giocare il pallone di prima trovando sempre il compagno di turno smarcato. Spettatrice interessata la Juventus, a cui l'ex rossonero piace e non poco.
4) Barella unico intoccabile nel centrocampo di Conte
Tra Arturo Vidal e N'Golo Kanté, ecco... Nicolò Barella. Ovvero un elemento di cui all'Inter si parla sempre troppo poco in relazione alla sua importanza, impegnati come siamo tutti quanti a immaginare un centrocampo irrobustito, o magari rivoluzionato, a disposizione di Antonio Conte. La verità è che l'unico imprescindibile nella zona nevralgica nerazzurra, tra un Brozovic e un Gagliardini, è proprio lui. Elemento determinante a Milano e pure in Nazionale, e non solo per il gol che ha permesso agli azzurri di tornare da Amsterdam coi 3 punti. Un campione fatto e finito.
5) Mancini può ancora contare su Chiellini
Sicuro, attento, sempre un pochino grezzo coi piedi ma insuperabile in chiusura. Gran serata anche per Giorgio Chiellini, tirato a lucido dopo la svista che a Firenze lo ha costretto a sedersi in panchina per far spazio ad Acerbi. Il gravissimo infortunio al ginocchio rimediato un anno fa pareva metterne a serio rischio la continuità con la maglia azzurra, ma il capitano della Juventus ha ancora voglia di rendersi utile. Mancini si fida ciecamente di lui e sa di poter contare sulla sua esperienza, abbinata a quella di Bonucci. La coppia centrale titolare per l'Europeo, oggi, è quella bianconera.
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