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Nazionale, Roberto Mancini e i "troppi giovani": ma non era coraggioso e i club vigliacchi?

Roberto Beccantini

Pubblicato 17/06/2022 alle 19:57 GMT+2

NATIONS LEAGUE - I debuttanti dell'era Mancini sono già 50 e, in totale, il tecnico marchigiano ha ruotato 82 giocatori nell’arco di 53 gare: analisi di 4 anni di gestione tra acuti e disfatte

Italia - Roberto Mancini, Opinion

Credit Foto Eurosport

Fermi tutti. Il giugno del nostro sconcerto ha creato una ressa pazzesca attorno al carro di Roberto Mancini. La gente vuole scendere, non più salire. La stessa gente che l’aveva invaso, occupato, sequestrato. I club hanno poco coraggio con i giovani? Il ct, al contrario, ne sta dimostrando fin troppo. Ma non era questo il suo pregio? E il valore aggiunto non era proprio il fiuto, la scintilla? Insegnano, da Coverciano a Fusignano, che si vince o si impara, ma lo 0-3 con l’Argentina e il 2-5 di Moenchengladbach, dove soltanto una lattina avrebbe potuto salvarci (ammesso che in giro ci fosse stato ancora un avvocato della fantasia di Peppino Prisco), sono pugni al morale, ceffoni all’autostima, sgambetti al futuro. E alla coerenza.
In attesa di festeggiare, l’11 luglio, un Mondiale e un Europeo, ci si interroga, inquieti, sui due Mondiali consecutivi a casa. E dal momento che nel 2018 c’era Gian Piero Ventura, e quattro anni dopo il Mancio, allenatori di scuole opposte, riesce difficile considerarli gli unici responsabili.
Dalla notte di Wembley abbiamo disputato 14 partite. Morale: 4 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte. E’ calata vorticosamente la media-gol. Contro Leo Messi si è chiuso un ciclo. Penso a Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Guerrieri non si nasce. Servono le battaglie di Champions - brutte, sporche, cattive - più che le scaramucce quasi caste dei cortili domestici. Ciro Immobile, Andrea Belotti e Gianluca Scamacca in campionato ringhiano, in azzurro belano. La speranza è che sia colpa del palleggio stretto che, marchio di fabbrica del ct, un po’ li soffoca e un po’ li disarma. Anche se non ricordo un centravanti al quale sia stato impedito, per decreto aziendale, di dribblare uno stopper, di slalomeggiare tra gli avversari.
I debuttanti sono già 50 e, in totale, Mancini ha ruotato 82 giocatori nell’arco di 53 gare. Siamo stati imbattuti per 37 e le cifre globali parlano di 32 successi, 15 pari e 6 k.o. Reti fatte, 110; subite, 36. Cannonieri, con 8 gol, Nicolò Barella, Belotti e Immobile. Sempre in chiave statistica, Wilfried Gnonto, scovato a Zurigo, è diventato il più giovane marcatore nella storia della Nazionale, record strappato a Bruno Nicolè. Urge governare gli eccessi, non si può andare dietro al tabellino come se fosse un feticcio. Benino a Bologna (1-1 con i tedeschi), benone a Cesena (2-1 ai magiari) e a Wolverhampton (0-0 con gli inglesi). In Germania, improvviso, lo sfascio. La Nations League è un circo di amichevoli stipato sotto un tendone d’enfasi. Guai a prenderne gli esiti per oro colato. L’Italia ha liquidato l’Ungheria che ha strapazzato l’Inghilterra che aveva bloccato l’Italia. La Francia ha perso a Parigi con Danimarca e Croazia. Il Belgio è passato dall’1-4 con l’Olanda al 6-1 alla Polonia. Calcio «estivo», calcio infingardo.
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Mancini: "Cercheremo di far debuttare tutti"

Siamo un laboratorio zoppicante che, attorno ai tuoni di Sandro Tonali e ai lampi di Lorenzo Pellegrini, aspetta i suoi Godot stampellati, da Marco Verratti a Federico Chiesa. Perché far finta di non saperlo? Due parole, per concludere, sui piedi di Gigio Donnarumma. Una volta, nei portieri, erano necessari: oggi sono obbligatori. La sensibilità degli alluci di Manuel Neuer non è in vendita, ma studiarne i movimenti, la postura, i tocchi, potrebbe contribuire a scongiurare le solite «fotte» in uscita. Con l’aggravante che si tratta del capitano: un simbolo, non una figurina. Le coccole distraggono, le critiche aiutano a crescere. Sempre che lo si voglia. Ma per volerlo, bisogna capirlo. E capirlo, significa non incavolarsi. Questo è il problema.
=== Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it. ===
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Mancini cerca il lato positivo: "Che bravi Gnonto e Scalvini!"

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