Europei di Plovdiv: azzurre in semifinale nell’inseguimento a squadre
DaOAsport
Aggiornato 11/11/2020 alle 14:49 GMT+1
Dal nostro partner OAsport.it
Più forti della sfortuna, del Covid e di una stagione disgraziata. Le azzurre ruggiscono nella prima giornata degli Europei di ciclismo su pista a Plovdiv, in Bulgaria, agguantando la semifinale nell’inseguimento a squadre, specialità per la quale hanno già timbrato da tempo la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo 2021. Pur in formazione ampiamente rimaneggiata e priva di un pilastro importante come Letizia Paternoster, le portacolori del Bel Paese hanno stampato un crono importante di 4’18″209, ottenuto ad una velocità media di 55,768 km/h. Un tempo di tutto rispetto, se pensiamo che il record nazionale è distante poco meno di tre secondi (4’15″255).
La formazione dell’Italia, composta da Martina Alzini, Elisa Balsamo, Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, è quasi certa di portare a casa una medaglia, con la prospettiva tangibile di migliorare il bronzo dell’edizione 2019. Va detto che alla competizione odierna hanno preso parte appena quattro compagini: diverse nazioni si sono presentate in maniera rimaneggiata (o addirittura hanno dato forfait in toto) a causa della pandemia che continua a sconvolgere l’Europa.
Meglio solo la Gran Bretagna: ora l'Ucraina
Meglio dell’Italia ha fatto solo la favoritissima Gran Bretagna. Le cicliste d’Oltremanica, detentrici del record del mondo di 4’10″236, hanno impressionato con un sensazionale 4’13″923 ad una media di 56,710 km/h. Tre delle quattro componenti facevano parte del quartetto che a Rio 2016 si prese l’oro olimpico ed il primato mondiale: Laura Kenny (Trott da nubile), Katie Archibald ed Elinor Barker; a completare la squadra in gara in Bulgaria è Neah Evans.
Le azzurre affronteranno in semifinale l’Ucraina, terza in qualifica con il tempo altissimo di 4’36″104: le ragazze allenate dal ct Dino Salvoldi non dovrebbero incontrare difficoltà di sorta nell’accedere all’atto conclusivo. Nell’altra semifinale sarà la Spagna (quarta in 4’38″682) la vittima sacrificale al cospetto della formidabile Gran Bretagna: per le iberiche il doppiaggio appare inevitabile.
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