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Uci Track Champions League 2022 - Tre esordienti al successo, Barbieri migliore degli italiani: promossi e bocciati

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Pubblicato 04/12/2022 alle 11:35 GMT+1

UCI TRACK CHAMPIONS – Edizione entusiasmante questa seconda della nuova competizione su pista. A trionfare, in tre delle quattro categorie, sono stati degli assoluti esordienti, a dimostrare quanto il livello sia alto. Per l’Italia la migliore è stata Rachele Barbieri, settima classificata nell’Endurance League femminile. Ecco i nostri promossi e bocciati.

A Valente l'eliminazione femminile, benissimo Barbieri 4^

Tutte le cose che finiscono portano con sé un po’ malinconia. È sempre stato così e così sempre sarà. Non fa differenza questa seconda edizione della Uci Track Champions League, che ci lascia verdetti inequivocabili e cinque tappe assolutamente emozionanti. Matthew Richardson, l’esordiente, la faccia fresca, è il nuovo campione della velocità. Il nativo di Maidstone – che si trova in Inghilterra – è riuscito nell’impresa di spodestare Harrie Lavreysen: una specie di miracolo. Stesso risultato per Jennifer Valente, anche lei all’esordio e anche lei capace di stendere la campionessa in carica: Katie Archibald. L’americana ha ribadito il suo status di medaglia d’oro olimpica e mondiale nell’Omnium. Nella velocità femminile, invece, c’è stata una sorta di conferma, perché senza Hinze e con Friedrich a mezzo servizio era il turno di Mathilde Gros, e la francese non ha deluso. Delude invece Sebastian Mora, che si beffare da Claudio Imhof proprio nell’ultima gara e perde – per il secondo anno di fila – il titolo nell’Endurance maschile. Tra gli italiani sicuramente promossa Rachele Barbieri, che ha chiuso settima e con una condizione migliore poteva anche finire più in alto, mentre gli altri quattro danzano sul filo sottile tra sufficienza e insufficienza. Ecco i nostri promossi e bocciati della seconda edizione della Uci Track Champions League
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Gros, Valente, Imhof e Richardson: i campioni dell'UCI TCL

PROMOSSI

Matthew Richardson
Cosa possiamo dire al nuovo campione della velocità se non bravo? È riuscito a battere Harrie Lavreysen, una cosa che probabilmente potrà raccontare ai nipotini. Un evento rarissimo, introvabile negli albi d’oro delle varie competizioni. Matthew ha trionfato mettendo letteralmente tutto quello che aveva in pista, l’anima e il cuore. Nell’ultima tappa è andato sotto, poi ha stretto i denti e ha operato il controsorpasso, con una volata entusiasmante. 183 punti totali: il punteggio più alto di tutta la competizione: chapeau.
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Richardson piglia tutto: Keirin e classifica generale!

Jennifer Valente
Costanza: è questa la parola chiave nel successo di Jennifer Valente. L’americana ha vinto l’Endurance League femminile in modo scientifico, matematico, geniale. Senza i picchi di Katie Archibald, la nativa di San Diego ha corso in maniera intelligente, non ha mai bucato una prova e poi ha coronato il tutto con la vittoria nell’Elimination di venerdì. In due anni ha messo insieme la medaglia d’oro olimpica, la medaglia d’oro al Mondiale e l’Uci Champions League: niente male.
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Archibald prende l'eliminazione, Valente la classifica generale

Mathilde Gros
Forse ci aspettavamo una vittoria più netta, ma tutto sommato è stata comunque una grande prestazione. Mathilde Gros, francese, classe 1999 di Lens, è la nuova regina della velocità. Nonostante un rendimento un po’ altalenante, e un Keirin da incubo in certe occasioni, la transalpina ha comunque conquistato la classifica generale con una gara d’anticipo. Senza Hinze e con Friedrich a mezzo servizio, ora è lei la donna più veloce del mondo.
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Mathilde Gros trionfa nella Sprint: pubblico di Parigi in festa

Claudio Imhof
Campione senza vincere. Claudio Imhof è il nuovo Re dell’Endurance maschile, ma a differenza degli altri vincitori ha ottenuto il titolo senza trionfare in nessuna gara. Qualcosa di inusuale, ma assolutamente in linea con la categoria e con il modo di correre dello svizzero. Sempre nascosto, sempre lontano dai riflettori, ma sempre presente, sempre efficace e alla fine vincente. Bravo a lui!
Harrie Lavreysen
Sconfitto si, ma bocciato mai. Harrie Lavreysen si accontenta del secondo posto al termine della seconda edizione della Uci Track Champions League, ma anche se ha perso merita una menzione tra i promossi. Per 5 tappe, il principe Harrie ha fatto faville, vincendo quasi sempre e bucando un solo appuntamento: il Keirin di venerdì. Poco male, è pur sempre il campione del mondo.
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Vince Lavreysen contro Richardson, ma che finale nella sprint!

TRA PROMOSSI E BOCCIATI

Il gruppo italiano
Un 6 pagella, ma niente di più. Non è stata una Champions League entusiasmante per i colori italiani, che hanno brillato solo in poche gare. Rachele Barbieri è stata indubbiamente la migliore, con il settimo posto complessivo nell’Endurance femminile, mentre Silvia Zanardi, nella stessa categoria, non è andata oltre al 12° posto. Michele Scartezzini ha terminato nono, in caduta, mentre Matteo Donegà può comunque dirsi soddisfatto del suo esordio. Da dimenticare invece la prestazione di Miriam Vece: sempre eliminata al primo round.
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Mora vince lo scratch ma bravi azzurri: Donegà 3°, Scartezzini 4°

BOCCIATI

Sebastian Mora
L’anno scorso ha perso di cinque punti, quest’anno a causa del miglior piazzamento ottenuto da Imhof nell’ultima gara. Verrebbe da dire sfortunato, ma in realtà nelle due sconfitte di Sebastian Mora c’è anche l’incapacità di mettere la freccia e accelerare nel momento opportuno. Sono mancate le gambe? Forse di più la personalità.
Katie Archibald
Grossi picchi ma anche grosse cadute. A differenza di un anno fa, in cui dominò la classifica senza mezze misure, quest’anno Katie Archibald si è dovuta arrendere alla costanza di Jennifer Valente, che senza guizzi è riuscita a toglierle il titolo di campionessa. Due i momenti chiavi nel crollo della scozzese: l’Eliminazione a Palma di Maiorca, chiusa all’ultimo posto, e quella a Londra.
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Incredibile, Katie Archibald fuori subito nell'Eliminazione!

Gavin Hoover e Dylan Bibic
Uno era il campione in carica, l’altro la nuova promessa pronta a prendersi tutto quanto. Nella realtà, invece, hanno deluso entrambi. L’americano non hai mai trovato il passo per stare con i primi, ad eccezione di una vittoria ottenuta proprio a Londra, mentre il canadese ha decisamente faticato, nonostante il titolo di campione del mondo nello Scratch.
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Hoover ritrova il passo e vince l'eliminazione! Scartezzini è nono

Jeffrey Hoogland e Mikhail Yakovlev
Non ci bastano i guizzi, non ci basta un sussulto. Jeffrey Hoogland e Mikhail Yakovlev sono state le due delusioni della Sprint League maschile. L’olandese si è svegliato solo a Londra, ma non è riuscito ad andare oltre al 6° posto complessivo, mentre il russo-israeliano ha avuto una serata positiva solo a Maiorca, salvo scendere giornata dopo giornata e chiudere nono.
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Sprint da batticuore: Lavreysen supera Richardson e si vendica

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