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A Geschke la prima alpina; Nibali attacca, Contador cade in discesa e cede oltre 2 minuti

Fabio Disingrini

Aggiornato 22/07/2015 alle 18:38 GMT+2

Simon Geschke vince la 17a tappa del Tour de France sul primo traguardo alpino di Pra Loup: per il corridore tedesco della Giant-Alpecin, 40 chilometri di solitaria attaccando i compagni di fuga sulla salita del Col d'Allos. Nibali attacca la maglia gialla sia in salita che in discesa, ma Froome chiude con Quintana a +7'16 davanti a Valverde (+7"), Nibali (+15") e Alberto Contador (+2'17)

Simon Geschke, vainqueur à Pra-Loup à l'issue de la 17e étape du Tour de France

Credit Foto AFP

Nessun terremoto, ma un primo sciame sismico si rivela sulle Alpi del Tour de France. L'epicentro è giallo e si chiama Chris Froome, le scosse le generano Alberto Contador da lontano, Vincenzo Nibali fra salita e picchiata e Nairo Quintana nel finale. Peccato che Contador, cadendo nell'ultima discesa, debba cedere oltre 2 minuti al traguardo con la bici di Sagan e che Tejay van Garderen, debilitato da ieri, si sia ritirato in lacrime da terzo della classifica generale, consolato dai suoi meccanici prima di salire in ammiraglia BMC.
La diciassettesima tappa di 161 chilometri e 5 Gran premi della montagna da Digne-les-Bains a Pra Loup, prima della quattrogiorni alpina che deciderà il Tour de France, la vince Simon Geschke, corridore tedesco della Giant Alpecin. Per Geschke, in solitaria dai meno quaranta attaccando i compagni di fuga sul Col d'Allos, si tratta del primo successo in un grande giro a 29 anni, terza partecipazione alla Grande Boucle.
È Alberto Contador a dichiarare guerra alla maglia gialla, a 75 chilometri dal primo traguardo alpino del Tour de France, attaccando da lontano la maglia gialla. È la salita di Colle-Saint-Michel di seconda categoria, terzo Gpm dei 5 di tappa, e con Contador c'è Michael Rogers, ma Valverde chiude il forcing del Campéon riportando il gruppo Jaune sul capitano Tinkoff-Saxo. Intanto, Tejay van Garderen si ritira sconsolato dalla Grande Boucle da terzo overall, ma spossato già dal rest-day di ieri.
La lunga salita del Col d'Allos, Gran premio della montagna di 14 chilometri al 5.5%, sgretola il gruppo dei 28 fuggitivi con Geschke a scollinare in solitaria e Thibaut Pinot primo inseguitore fino alla sua caduta in discesa. Dietro intanto, l'Astana si mette in testa con un rigenerato Scarponi, e in pochi minuti il gruppo giallo si riduce da 100 a 10 unità. Salta così l'andatura di conserva del Team Sky, ma Froome non cede un metro a Nibali e Quintana e in picchiata si forma un quartetto (Nibali, Valverde, Froome, Quintana) senza Alberto Contador, caduto nel tratto più ripido della discesa tecnica.
Fra i 28 fuggitivi che hanno infiammato la corsa fin dalla prima, anche Merhawi Kudus - venunenne eitreo della MTN Qhubeka e più giovane partecipante al Tour - e Peter Sagan in fuga per la quarta tappa consecutiva, ma oggi per dovere di gregariato insieme a Rafal Majka, oltre all'uomo di Nibali (Tanel Jangert), a mezza Movistar per Quintana (Jonathan Castroviejo, Gorka Izagirre e José Herrada, anche Malori per strada) e ai pretoriani della maglia gialla, Nicolas Roche e Richie Porte.
All'arrivo, Simon Geschke precede Andrew Talansky di 32 secondi e Rigoberto Uran di un minuto. A 7'16 arrivano Quintana e Froome, a 7'23 Alejandro Valverde, a 7'31 Vincenzo Nibali primo italiano. Alberto Contador invece chiude a 9'33 da Geschke, 2'17 da Froome, e ora in classifica generale ha un ritardo di 6'40 dalla maglia gialla e 2'31 da Valverde (terzo per il podio finale). Domani la seconda manche alpina, e chissà che invece non dovremo scomodare Richter o Mercalli.
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