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Anna van der Breggen e l’invincibile Olanda femminile ai Mondiali dei fenomeni

Fabio Disingrini

Pubblicato 29/09/2018 alle 21:03 GMT+2

Dagli astri nascenti di Laura Stigger e Remco Evenepoel alla stella più brillante dei Mondiali di Innsbruck: Anna van der Breggen è la nuova regina dell’Olanda al femminile.

Anna van der Breggen, campionessa del mondo a Innsbruck 2018

Credit Foto From Official Website

INNSBRUCK (AUSTRIA) - Vincere è l’unica regola del ciclismo femminile olandese. Vale anche a Innsbruck dove Anna van der Breggen ha dominato il suo Mondiale perché in fondo, per la medaglia d’oro, aveva solo un’avversaria: la connazionale Annemiek van Vleuten. Con una straordinaria escalation negli ultimi cinquanta chilometri - mentre la compagna/rivale perdeva le migliori ruote dopo una brutta caduta - la van der Breggen s’è sbarazzata di tutte le altre attaccanti con un magnifico assolo. Sull’ultima salita di Igls, mentre iniziava la straordinaria azione della nostra Tatiana Guderzo, la campionessa olimpica s’è completata in maglia iridata all’ottava medaglia mondiale, dopo 6 argenti consecutivi dalla crono di Richmond 2015 a quella di Innsbruck.
Quando sono arrivata in cima alla salita, ho capito che avrei vinto la corsa. Questi sono i giorni per cui scegli, fin da piccola, di salire su una bici e pedalare. È un altro sogno che s’avvera dopo le Olimpiadi: questa medaglia è bellissima, questa maglia è bellissima! (Anna van der Breggen)
Qui dove le olandesi erano già salite tutte sul podio della crono - van Vleuten, van der Breggen, Ellen van Dijk, dopo l’oro junior di Rozemarijn Ammerlaan, ecco la consacrazione di un’altra purissima campionessa nata sulle strade d’Olanda e in merito alla corazzata Boels-Dolman, che vince il suo quarto mondiale consecutivo con Armitstead, Dideriksen e Chantal Blaak. È la beltà del ciclismo olandese e la conosciamo bene da quando il Gelderland ha ospitato, due anni fa, la grande partenza del Giro d’Italia. Eravamo in Olanda con le bici dappertutto per una logica esistenziale, ovvero il mezzo scelto da un terzo della popolazione per ogni spostamento al limite del percorribile.
Da oltre un decennio, la Reale Federazione Ciclistica dei Paesi Bassi finanzia e promuove "piani di reclutamento in bici", con borse di studio multidisciplinari fra i ragazzi di 12/16 anni. Si chiama “Programma talenti” e ha messo sui pedali la campionessa di ciclismo più vincente di sempre, la leggendaria Marianne Vos, e Tom Dumoulin vincitore del Giro Centenario. Dire che l'Italia ha una popolazione quattro volte superiore a quella dei Paesi Bassi, però accogliamo il bronzo di Tatiana Guderzo come fosse una medaglia d’oro perché Innsbruck, alla vigilia dell’Inferno, si sta tutta colorando d’azzurro. Pazienza se di sabato l’Olanda sia ancora invincibile.
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