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Ciclismo, Ganna: “Obiettivo Tokyo. Ora so chi sono, non è più solo un sogno”

Giulia Cicchinè

Aggiornato 13/02/2021 alle 11:14 GMT+1

CICLISMO - Filippo Ganna è stato uno dei nomi più caldi del 2020 ma non per questo il verbanese si vuole già accontentare. Il 2021 vedrà il focus sulle Olimpiadi in cui Ganna vuole far bene sia in pista che a crono: “Per due medaglie mi bacio le mani davanti e dietro”.

Filippo Ganna all'Étoile de Bessèges

Credit Foto Getty Images

Neanche il tempo di gioire ricordando la prima maglia rosa del Giro 2020 e le tre cronometro vinte nella stessa Corsa Rosa, che già ce lo ritroviamo a braccia al cielo all’Etoile de Bessege. E guai a dire che Filippo Ganna sia solo un cronoman, perché quanto successo in Francia non è un caso.
Per me il ciclismo è una scuola. Mi ha insegnato a organizzare la vita, a fare la valigia al volo, ad autogestirmi. Quando finisci l’allenamento, e sei distrutto, e devi prepararti da mangiare e pulire e fare il bucato e fare la spesa perché sai che il giorno dopo hai un altro allenamento intenso. Impari per forza ad organizzarti
Nel 2021 si dividerà tra pista e strada, di nuovo e lo ha raccontato a Sportweek, in preparazione dell’evento dell’anno, le Olimpiadi di Tokyo che saranno il focus della stagione dell’iridato di Imola. “Spero di ripetere una stagione come il 2020, di avere il Giro nelle gambe e arrivare preparato ai Giochi”
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Quartetto, strada e crono in Giappone e con Ganna si può sognare, tanto ci pensa lui a restare umile e a tenere i piedi ben saldi a terra.
Tre medaglie? Due bastano, se ne faccio due sono pronto a baciar le mani davanti e dietro. Il percorso su strada non è per niente adatto alle mie caratteristiche e ci sono corridori italiani molto più accreditati di me per quella gara
Umiltà. Una delle parole d’ordine, quando si parla di Ganna.
“Se dopo il Giro è cambiato qualcosa? Ho più consapevolezza di me, so di essere competitivo a livello mondiale e non è più solo un sogno. Poi le persone mi riconoscono anche quando ho la mascherina ed è bello! Non posso nemmeno immaginare quello che prova un calciatore!”
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Un corridore come Ganna, campione del Mondo con record in pista a Berlino, campione del Mondo a crono a Imola e con 4 tappe al Giro nel solo 2020, come si rilassa? “Ho un giardino, faccio km avanti e indietro col tosaerba. A casa dei miei c’è un bosco, lì aiuto mio padre a tagliare la legna, lui mi ha sempre detto “quando devi fare braccia, vieni qui”. È un bello sfogo ma se non sei abituato…”
Ma a Ganna, sempre in giro tra strada e pista, la fatica non spaventa, è parte del mestiere del ciclista: sacrificio e fatica. “Quando stai facendo una salita lunga, pensi alla corsa ma anche “che farò dopo? il panino che ho preparato sarà buono? E stasera che cucino?”
Prossimo appuntamento per Ganna all’UAE Tour, dal 21 al 27 febbraio anche su Eurosport, pronti a godersi tutte le carte che il talento azzurro ha ancora da mostrare… su strada però, non in cucina!
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