Ciclismo, Quintana operato a entrambe le ginocchia: farà la riabilitazione in Colombia
Aggiornato 22/10/2020 alle 03:09 GMT+2
Il corridore colombiano si è sottoposto quest'oggi ad un intervento in artroscopia per la rimozione della cartilagine usurata su entrambe le ginocchia. L'intervento è stato eseguito a Lione, ora Quintana tornerà in Colombia dove effettuerà la ribalitazione e poi la preprazione in vista del 2021.
Come anticipato nelle ultime settimane, Nairo Quintana si è sottoposto quest'oggi ad un intervento chirurgico presso una clinica di Lione ad entrambe le ginocchia. L'intervento consisteva nella pulizia delle ginocchia in artroscopia, allo scopo di rimuovere la cartilagine usurata presente nell'articolazione. Sia per quello sinistro, al quale aveva rimediato una microfrattura dopo l'incidente in Colombia (era stato investito da una macchina), poi aggravata da una caduta al Tour, sia per quello destro.
Nairo Quintana rientrerà ora in Colombia, dove effettuerà la riabilitazione e comincerà ad allenarsi in vista del 2021. Non lo vedremo in Europa, quindi, per qualche mese. Quintana potrebbe infatti farsi rivedere nel periodo della Tirreno-Adriatica e della Parigi-Nizza (primi di marzo).
Quintana si lascia quindi il 2020 alle spalle. La stagione era cominciata con grandi aspettative con la maglia della sua nuova squadra, l'Arkéa-Samsic. Era partito con la vittoria di una tappa del Tour de La Provence, quella sul Mont Ventoux, più la classifica generale, una tappa al Tour des Alpes Maritimes et du Var, più la classifica generale, oltre ad una tappa della Parigi-Nizza.
Ha poi concluso con un misero 17° posto nella generale del Tour de France. Quintana che poi è stato costretto a rimanere in Francia, appena concluso il Tour, per essere sentito dalla Procura della Repubblica di Marsiglia dopo la perquisizione della Gendarmeria presso le camere di Nairo Quintana, il fratello Dayer e Winner Anacona. I tre sono stati comunque lasciati andare, perché la Procura non aveva abbastanza elementi per procedere ad un'incriminazione. Erano stati contestati dei farmaci ritenuti sospetti (possibili sostanze dopanti), ma i tre colombiani avevano in dotazione degli integratori alimentari non in commercio in Europa, ma solo in Sudamerica.
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