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Ciclismo - Sonny Colbrelli saluta il ciclismo: "Volevo vincere il Fiandre, ma ho tanti progetti. Milan il mio erede"

Luca Stamerra

Aggiornato 18/11/2022 alle 04:22 GMT+1

CICLISMO - Nel giorno del suo addio al ciclismo, Sonny Colbrelli si è aperto ai microfoni di Eurosport raccontando qualche aneddoto della sua carriera fino a svelare i suoi progetti futuri. L'ormai ex corridore bresciano non ha intenzione però di lasciare il ciclismo e chissà se lo rivedremo in ammiraglia. Intanto c'è un'idea, quella di costruire una squadra di giovanissimi...

Colbrelli in esclusiva: "Dalla Parigi-Roubaix al ritiro, ecco cosa farò da 'grande'..."

15 novembre 2022. È il giorno dell'addio al ciclismo di Sonny Colbrelli che ha appeso la bici al chiodo dopo l'episodio del 21 marzo scorso, quando ebbe un arresto cardiaco subito dopo la volata di Sant Feliu de Guíxols. Lui, da allora, si è ripreso e ha cominciato una nuova vita grazie all'ausilio di un defibrillatore sottocutaneo. Proprio come Eriksen che ha ricominciato a giocare, ad alti livelli, ma - come ha aggiunto proprio Colbrelli - “il calcio non è come il ciclismo”. Un'amara constatazione di chi non può più montare su una bici e sfidare corridori come Evenepoel e van der Poel che proprio il bresciano ha battuto nel 2021. Prima Evenepoel agli Europei, il belga che è poi diventato campione del mondo quest'anno, poi VDP ad una delle Parigi-Roubaix più memorabili della storia. E Colbrelli si congeda proprio con quel successo come ultimo hurrà della sua bellissima carriera. Alla conferenza d'addio anche l'ex ct Davide Cassani e Vladimir Miholjević, team manager della Bahrain, che ha affermato come Colbrelli resterà importante nel team. Sì perché Colbrelli resterà in squadra fino alla naturale scadenza del suo contratto (2024) nelle vesti di ambasciatore del team e come punto di unione tra il management e la squadra. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio i progetti futuri di Sonny intervistato dalla nostra inviata Kimberly Scaini.

Il ritiro dal ciclismo un anno dopo la Roubaix

Più di un anno dopo aver vinto la Roubaix 2021, sono qui per annunciare il mio ritiro dopo il problema che mi è capitato. Non ci sono molti ciclisti, ho anche controllato, ma non li ho trovati, che hanno concluso la propria carriera avendo come ultima vittoria la Parigi-Roubaix. Io posso dire questo. Ma ti sei reso conto di aver battuto van der Poel? Ancora no. Ogni tanto riguardo il video, con il commento di Eurosport, i miei figli lo sanno a memoria ormai. Io provo solo tanta emozione. [Sonny Colbrelli a Eurosport nel giorno del suo addio al ciclismo]
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Le lacrime di gioia di Colbrelli dopo il trionfo alla Roubaix

Una nuova vita con la sua famiglia

Avrò più tempo da dedicare alla mia famiglia. Noi ciclisti siamo sempre via, abbiamo sempre la valigia pronta. Ho visto i miei figli crescere dietro un telefono. Per me, questa cosa di potermi godere l'altro lato della vita con loro è qualcosa che mi piace davvero. Rende sicuramente meno amaro il mio ritiro

La gara che volevo vincere: il Giro delle Fiandre

Da ciclista professionista ho vinto alcune gare, ma la ciliegina sulla torta sarebbe stata vincere il Giro delle Fiandre. Ho visto vincere il grande Tom Boonen, che stimo molto, e Cancellara... Sono stati i ciclisti di riferimento più importanti per me

L'arresto cardiaco e la telefonata con Eriksen

Chi dimentica quel 21 marzo. La mia vita si è fermata, ma è anche cambiata. Quando mi sono svegliato in ospedale e mi hanno detto cosa mi era successo, la prima cosa a cui ho pensato è stata Eriksen. Perché seguo anche il calcio e chi non ha visto la sua storia in televisione? Ho cercato il suo numero di telefono e dopo qualche giorno sono riuscito a trovarlo. Gli ho scritto un messaggio, quasi spaventato, ma lui ha subito risposto: "se aspetti 10 minuti finisco l'allenamento, esco dagli spogliatoi e ti richiamo". Non mi sembrava vero, non ci credevo. Sai, quando un grande campione ti scrive, dopo quello che gli è successo, ora lo vediamo al Manchester United e lo vedremo alla Coppa del Mondo, per me è stata una grande gioia. Questo mi ha dato la forza per andare avanti, anche se non sarò più un ciclista, ma mi ha dato la forza di reinventarmi una nuova vita
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Colbrelli, dopo il dramma la telefonata con Eriksen: "Mi ha dato forza e speranza"

Il mio primo Giro

Chi si dimentica il mio primo Giro. Ero sempre per terra, ero sempre staccato. E nella mia testa passava: 'perché sono qua, perché corro in bici?". Però lì è stata una grande emozione. Intanto perché ho portato a termine il Giro d'Italia. E quando porti a termine un Giro, un Tour o una Vuelta, è sempre una grande emozione ed è come una vittoria. E lì ho capito che, se mi mettevo giù seriamente in allenamento, potevo essere anch'io con i grandi campioni che ho sempre visto in tv a vincere una grande corsa in un Grande Giro

Il primo piazzamento d'autore alla Milano-Sanremo 2014

Ho colto il mio primo piazzamento in una grande Classica come la Milano-Sanremo e come l'ho colto... Perché quello è stato un giorno che, se avessi avuto la testa che ho ora, avrei raccolto qualcosa di più. Appena finita la discesa del Poggio avevo dietro Cancellara e allora sono partito. Mi hanno ripreso quasi all'ultimo km ma, nonostante questo, ho fatto la volata e sono arrivato comunque 6°. E da lì davvero, nella mia testa, ho capito che potevo esserci anch'io con i grandi campioni

C'è un erede di Sonny Colbrelli?

Ci sono molti corridori, però, per me un erede che potrebbe vincere la Parigi-Roubaix, come l'ho vinta io potrebbe essere il mio compagno di squadra Jonathan Milan
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Esulta Jonathan Milan alla CRO Race: prima vittoria in carriera

Il nuovo Colbrelli e il progetto di una squadra di giovanissimi

Non abbiamo un nuovo Vincenzo Nibali per la classifica generale, dobbiamo essere realisti. Abbiamo molti giovani talentuosi per le Classiche. Ma, appunto, in Italia non abbiamo un team World Tour, abbiamo solo molti team Professional
Ogni tanto vado a vedere le gare dei giovanissimi e mi emoziono e mi metto nei loro panni quando ho preso la mia prima bici, quando ho fatto la mia prima gara. Quello che vorrei è trasmettere le mie emozioni ai giovani ciclisti, non solo la voglia di vincere portando a casa una Coppa. Non è facile spiegarlo a un bambino di 5-6 anni. Ma l'importante è far credere che il ciclismo sia cambiato... E si parla anche di sicurezza sulla strada no? Sentiamo di molti incidenti...
Ma quello che voglio trasmettere è quello di divertirsi, poi prendere la propria strada. Che si tratti di ciclismo su strada, mountain bike, pista, ciclocross, ma soprattutto di prendere in mano una bicicletta

Cosa mi mancherà del ciclismo?

Mi mancheranno le trasferte, le risate in camera con i miei compagni. Specialmente avevo un grandissimo legame con Caruso e Mohoric. Mi mancherà attaccare il numero la sera prima e l'adrenalina negli ultimi km. In questi mesi ho visto tutte le corse, anche la Parigi-Roubaix, chiudevo gli occhi e mi immaginavo lì insieme a loro. Però adesso c'è una nuova sfida e sono contento di provare a conquistare questo nuovo obiettivo che è nella mia testa
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Sonny Colbrelli da sogno: il film delle sue vittorie più belle

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