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Ciclismo, Trentin: "Le regole del ciclismo sono vecchie. Negli altri sport sono stati più bravi"

DaOAsport

Pubblicato 14/12/2020 alle 16:10 GMT+1

CICLISMO - Il un'intervista con la Gazzetta dello Sport, il ciclista della CCC ha parlato a 360 gradi di come il mondo del ciclismo debba cambiare. "Le nostre regole sono vecchie, non sono mai state rinnovate e non sono andate di pari passo con l’evoluzione del ciclismo. In altri sport, come ad esempio la Formula 1, le moto, ma anche il pattinaggio su ghiaccio, sono stati più bravi".

Matteo Trentin, Sam Bennett - Tour de France 2020, stage 19 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Com’era già stato reso noto diverse settimane fa, dopo un 2020 da cancellare sotto ogni punto di vista, Matteo Trentin è pronto per una nuova avventura ciclistica assieme alla UAE Team Emirates, che ha ingaggiato l’ex campione europeo, e medaglia d'argento ai Mondiali 2019 dello Yorkshire, per due stagioni, soprattutto dopo la chiusura definitiva della CCC. Di certo sarebbe stato impossibile lasciare in sospeso un uomo di così grande valore come il campione di Borgo Valsugana, che conta un palmares degno di nota e trionfale su tantissimi fronti, e che al contempo rappresenta una parte veramente fondamentale per l’intero movimento ciclistico, con la sua eterna lotta per la sicurezza degli atleti.
Negli scorsi giorni il 31enne ha partecipato agli incontri con l’Uci e alcuni organizzatori per rendere il ciclismo più sicuro, dopo i tanti, troppi incidenti del 2020, su tutti quello di Jakobsen al Giro di Polonia, che ha letteralmente aperto gli occhi su una realtà che va cambiata il prima possibile. Come lui stesso ha ammesso a Matteo Pierelli, in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: “Le nostre regole sono vecchie, non sono mai state rinnovate e non sono andate di pari passo con l’evoluzione del ciclismo. In altri sport, come ad esempio la Formula 1, le moto, ma anche il pattinaggio su ghiaccio, sono stati più bravi.Riconsiderare l’uso delle transenne: devono essere più sicure vicino agli arrivi e pensate per far si che se uno ci finisce contro non si faccia male. Non devono servire solo come una separazione tra noi e il pubblico. In più ci sono altri problemi che riguardano le moto e le macchine in corsa, che sono troppe, passano molto veloci e troppo vicine ai corridori”.
In questo 2020 salito alla ribalta anche per i numerosi e brutti incidenti, neanche Trentin ha potuto gioire più di tanto:La caduta alla Sanremo mi ha procurato diversi fastidi che mi sono trascinato dietro per parecchio tempo, però sinceramente mi aspettavo di più – il tutto con le problematiche legate alla crisi economica della sua CCCDi sicuro sapere già a inizio stagione che a fine anno tutti ci dovevamo trovare una nuova sistemazione non ha aiutato”. Ma per fortuna, dopo mesi turbolenti, si è aperta la strada verso la UAE-Team Emirates:“Mi avevano già contattato l’anno scorso, ma alla fine non si era fatto niente. Poi in questa stagione, quando erano chiari i problemi della CCC, sono stati i primi a farsi sentire. Abbiamo raggiunto subito l’accordo e poi lì troverò tante persone che conosco bene. Vivo a Montecarlo: mi alleno spesso con Formolo, Conti, Gavina e Pogacar.
In chiusura Trentin si è soffermato sui giovani del momento e la situazione generale del movimento ciclistico: “Economicamente non sono tutte rose e fiori, la pandemia ha colpito tutti. Ma vedo molta passione, come dimostrano le tante bici vendute. Dobbiamo essere bravi a capitalizzare questo trend. I giovani vogliono interagire, manca la parte dinamica dello spettacolo. Dobbiamo trovare un modo per modernizzarci anche noi”.
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Trentin: "Anche oggi abbiamo faticato. Deluso dopo ieri? Ognuno fa le sue tattiche"

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