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Dylan Groenewegen minacciato di morte dopo l'incidente di Jakobsen, lettere a casa e un cappio

Giulia Cicchinè

Pubblicato 26/01/2021 alle 10:10 GMT+1

CICLISMO - La sua porta è stata sorvegliata dalla polizia olandese per settimane dopo aver ricevuto lettere scritte a mano con minacce di morte per lui e la sua famiglia. Dylan Groenewegen è il responsabile dell’incidente a Fabio Jakobsen al Polonia, ma adesso vive in uno stato di shock e paura: “Mi hanno mandato un cappio. Mi dicevano di impiccarci i miei figli”.

Dylan Groenewegen

Credit Foto Getty Images

Il 2020 di Dylan Groenewegen non è stato facile, a partire dalla pandemia che ha bloccato lui e tutto il ciclismo prima e poi l’incidente al Giro di Polonia. Al corridore della Jumbo Visma è costato clavicola rotta e 9 mesi di squalifica ma al malcapitato Fabio Jakobsen, quella maledetta volata è costata molto di più.
Proprio quell’incidente è stato l’inizio di un calvario per Groenewegen, più mediatico che fisico, perché tanti tifosi del ciclismo si sono scagliati contro il velocista giallo-nero per i danni provocati al connazionale. Groenewegen che subito si è reso conto del male provocato, ha chiesto scusa a Jakobsen, alla Deceunick e a tutto il mondo delle due ruote ma a quanto pare, non è bastato.
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Groenewegen in lacrime per Jakobsen: "Sono mortificato, prego perché recuperi presto"

Come riporta Wielerflits in un’intervista esclusiva, la polizia olandese ha dovuto sorvegliare per settimane l’abitazione di Groenewegen perché dopo l’incidente in Polonia sono arrivate minacce di morte al corridore della Jumbo Visma.
Abbiamo ricevuto lettere scritte a mano per posta, in una c’era anche un cappio il cui utilizzo era spiegato nella lettera stessa: avremmo dovuto impiccarci i nostri futuri bambini. Quando leggi quei messaggi e vedi quel pezzo di corda, vai in shock
Quella lettera è stata così spaventosa che Groenewegen ha deciso di chiamare la sorveglianza per proteggere la sua famiglia giorno e notte.
"C'erano minacce così concrete e gravi che abbiamo chiamato la polizia pochi giorni dopo l'incidente. Non potevamo più uscire liberamente di casa. Per uscire, avevo un ufficiale al mio fianco in modo che non potesse accadermi nulla"
È vero che Groenewegen ha causato l’impatto contro le transenne che ha causato danni gravissimi a Fabio Jakobsen, ma arrivare a questo punto, tra gogna mediatica e minacce a casa, è troppo.
"All'inizio sei scioccato. Abbiamo un allarme in casa ma in quel periodo l’abbiamo disattivato, perché continuavamo a sentirlo. Alcune volte abbiamo anche ricevuto falsi allarmi, e ci siamo spaventati spesso per niente. Quando vivi nella paura, capita di sentire rumori, quando magari ti sei semplicemente dimenticato di spegnere la sveglia al mattino"
Al Giro di Polonia ci sono state due vittime: la prima è Fabio Jakobsen ma la seconda è proprio Dylan Groenewegen e chi dice il contrario, mente.
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