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Ciclismo - Viviani alza la voce: “Corse senza logica, il velocista è destinato a sparire. In futuro vedo bene Milan”

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Pubblicato 30/11/2022 alle 10:02 GMT+1

CICLISMO - "Il velocista puro andrà a scomparire. Oggi devi essere completo, capace di tenere bene in salita. I percorsi sono sempre più duri e un arrivo in volata arriva comunque dopo 2000 metri di dislivello". Queste le parole di Elia Viviani alla Gazzetta dello Sport.

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Il velocista veronese, campione di tutto e con un palmares che vanta 87 trionfi su strada, un oro (Rio 2016) e un bronzo (Tokyo 2021) olimpico nell’Omnium e due ori mondiali nell’Eliminazione (2021 e 2022), oltre a 5 tappe del Giro, 3 della Vuelta e una del Tour, parla del futuro dei velocisti alla Gazzetta dello Sport. “Il velocista puro andrà a scomparire. Oggi devi essere completo, capace di tenere bene in salita. I percorsi sono sempre più duri e un arrivo in volata arriva comunque dopo 2000 metri di dislivello. Non si può più stare a ruota e aspettare la tappa favorevole. Il ciclismo moderno non ha più una logica di corsa. Basta un chilometro di salita per far esplodere la gara”.
Il velocista puro andrà a scomparire
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E quando superano le insidie?

“Subentra l’arte dell’arrangiarsi nel senso che una squadra non è più costruita per facilitare lo sprint del velocista. Al massimo in volata puoi contare sull’aiuto di 2-3 compagni. E in un grande giro neanche quelli. In un team di otto, l’uomo di classifica si porta 3 uomini per le montagne, altri 2 per superare la prima settimana ed ecco che rimangono 2 posti, di cui uno va al velocista”.

Perché le squadre fanno questa scelta?

“Per tanti motivi. Principalmente perché l’interesse per la classifica generale della corsa a tappe di turno è maggiore rispetto al numero di vittorie. Come a dire: il numero non conta, ma conta soltanto la qualità dei successi”.

Cosa rimane alle ruote veloci

“In molti si concentrano sulle gare di un giorno come la Cadel Evans in Australia, la Milano-Sanremo, la Gand-Wevelgem, De Panne, Amburgo e Plouay. Ma puntando in tanti su questi appuntamenti la concorrenza aumenta e quindi è sempre più difficile vincere”.
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Le squadre che investono sui velocisti

“Quick Step e Alpecin sono i team che continuano ad avere una grande considerazione degli sprinter. La Bike Exchange ha investito molto in Groenewegen, lo stesso in questi anni ha fatto la Lotto-Soudal per Ewan”.

Jakobsen e... Milan!

“In una volata piatta, negli ultimi 200 metri Jakobsen è imbattibile. Per il futuro il più completo è Kooij: ha già una consistenza importante e può solo crescere. Italiani? Dainese è un bel corridore. Deve cercare maggior continuità, non solo per delle tappe ma anche per qualche classica medio-piccola. Per il futuro c’è Milan, un velocista prepotente”.
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