Opinion
CiclismoFilippo Ganna è il corridore dell'anno 2020
Aggiornato 10/11/2020 alle 10:54 GMT+1
Il pubblico di Eurosport ha scelto Filippo Ganna corridore dell’anno con un terzo dei voti davanti a Tadej Pogacar e Primoz Roglic: pluridecorato su pista, Ganna è il primo campione del mondo italiano a cronometro. I Grandi Giri del 2020 sono stati tutti decisi (contro il tempo) entro un minuto di distacco e vinti dai costruttori italiani: Bianchi-Vuelta, Pinarello-Giro, Colnago-Tour de France.
Il pubblico di Eurosport ha scelto Filippo Ganna corridore dell’anno con il 33% dei voti davanti al vincitore del Tour de France Tadej Pogacar (26%) e a Primoz Roglic (24%) campione della Liegi-Bastogne-Liegi e della Vuelta di Spagna.
Corridore dell'anno: L'evoluzione Ganna
Ganna s’è rivelato nei cento giorni di ciclismo che hanno seguito la pandemia seguendo una linea di confine tra la sua storia dorata su pista e quella, da scrivere della stessa materia, su strada. Ha vinto 6 crono su sette disputate nel 2020 e la più importante ai Mondiali di Imola. Ha vinto 4 tappe al Giro d’Italia di cui una in fuga per le strade bagnate della Sila, ha vestito la prima maglia rosa prima di farsi gregario per Tao Geoghegan Hart. Filippo Ganna è il primo campione del mondo a cronometro nella storia dello sport italiano e a meno di un anno da Tokyo 2020 diventa il simbolo di una speranza olimpica fra l’inseguimento su pista (purtroppo solo a squadre nel programma dei Giochi), la crono e una corsa in linea sempre più nelle gambe del golden boy del ciclismo mondiale. Primo della classe nello studio ovale, giovane artista della bici che tinge d’azzurro traguardi en plein air.
Foto dell’anno: La maglia rosa è iridata
Filippo Ganna corridore dell’anno è nella foto del 2020, scattata a Monreale al termine del prologo del Giro d’Italia stravinto dal cronoman della Ineos Grenadier. Ganna in stagione ha collezionato contro il tempo un anno di maglie: la Tricolore bis del Campione d’Italia, quella iridata da Campione del mondo e la prima maglia rosa del Giro. Con i suoi 4 ori mondiali su pista e questi primi bellissimi segni su strada, più che riecheggiare nel nome (senza parentele) di Luigi Ganna vincitore della prima Corsa Rosa nel 1919, Filippo ricorda un certo Francesco Moser che oltre al titolo mondiale nell'inseguimento fissò il record dell’Ora: è l’ora dei miti e di una dolce seduzione che saprà aspettare.
Azione dell’anno: La gaffe della Liegi
Quer pasticciaccio brutto de Quai des Ardennes è il titolo della Liegi-Bastogne-Liegi di Julian Alaphilippe, diventata per catarsi di Primoz Roglic. La creme del ciclismo è all’arrivo della Doyenne con il neo-campione del mondo, il vincitore del Tour de France Tadej Pogacar e Primoz Roglic che guai a chiamarlo eterno secondo. All’ingresso dell’ultima curva, Alaphilippe effettua uno scarto di traiettoria e poi devia direzione in volata, estromettendo Hirschi e danneggiando Pogacar sul traguardo delle Ardenne. Infine alza le braccia al cielo di Liegi mentre Roglic, con l’ultimo colpo di reni, lo trafigge al fotofinish.
Come quando Oscar Freire, nel 2004, beffò Zabel esultante sul traguardo della Milano-Sanremo. Come quando Gianni Bugno, dieci anni prima, batté di 7 millimetri Museeuw al Fiandre. Non è tutto: pochi minuti dopo Alaphilippe viene declassato all’ultimo posto del gruppetto, ovvero quinto, per la sterzata proibita: lui dalla gloria della maglia iridata a un Monumento della figuraccia; Roglic dalle tenebre del Tour de France al trionfo del Nord. Per L’Equipe, Alaphilippe è Julian la gaffe: uno sciagurato Campione del mondo che pochi giorni dopo - al Giro delle Fiandre, sfidando altri due fuoriclasse del Nord come Van Aert e Van der Poel - andrà a sbattere contro una moto rovinando per strada. Si chiama spleen ed è pensiero nobile delle lettere francesi.
Dato dell’anno: Grandi Giri sotto il minuto
Grande Giro, distacco minimo. Per le statistiche, i tour del 2020 sono stati i più combattuti di sempre. Per la prima volta nella storia del ciclismo, infatti, Grande Boucle Giro d’Italia e Vuelta di Spagna sono stati tutti vinti nello stesso anno con un gap inferiore al minuto:
- 24 secondi che hanno separato Tadej Pogacar e Primoz Roglic al Tour de France dopo la cronoscalata della Planche des Belles Filles (penultima tappa).
- 39 secondi fra Tao Geoghegan Hart e Jai Hindley, che sono partiti con lo stesso tempo nell’atto conclusivo di una Corsa Rosa decisa negli ultimi 15 chilometri di Milano.
- 59 secondi di difesa per Primoz Roglic contro Richard Carapaz dopo la crono del Mirador de Ezaro.
Sì, tutti i Grandi Giri sono anche stati vinti contro il tempo e tutti italiani sono i vincitori del "campionato costruttori": la Bianchi della Vuelta di Spagna, Pinarello al Giro d'Italia e Colnago con Tadej Pogacar in sella al Tour de France.
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