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Greipel s'impone in volata, Contador cade nel finale

Fabio Disingrini

Aggiornato 14/05/2015 alle 19:14 GMT+2

Colpo di scena anche in una delle tappe sulla carta più "facili" (la sesta) del Giro d'Italia perché se quello di André Greipel è stato uno sprint vincente e annunciato, Alberto Contador è stato invece coinvolto in una caduta, causata sul rettilineo finale da uno spettatore troppo esposto in transenna per scattare una foto. Ad avere la peggio Daniele Colli: frattura all'omero del braccio sinistro

2015, Andre Greipel festeggia la vittoria nella sesta tappa del Giro d'Italia 2015, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Colpo di scena anche in una delle tappe sulla carta più "facili" (la sesta) del Giro d'Italia perché se quello di André Greipel è stato uno sprint vincente e annunciato sul traguardo di Castiglione della Pescaia, i problemi sono iniziati qualche metro più indietro dove Daniele Colli, sprinter della Nippo Vini Fantini, è stato agganciato al manubrio da uno spettatore troppo esposto, nel tentativo di scattare una foto, alla transenna sinistra della linea d'arrivo. Le prime immagini di Colli a terra sono già spaventose per l'innaturale torsione del braccio sinistro all'altezza del gomito, e la sua caduta coinvolge altri diversi corridori fra cui Alberto Contador. Lo spagnolo si rialza subito e sembrerebbe senza conseguenze fisiche, ma quando sale sul podio prende la maglia rosa in mano senza vestirla perché non muove il braccio sinistro, che gli rimane steso lungo il fianco. Poco più tardi, mentre sia Oleg Tinkov che il general manager della squadra russa (Stefano Feltrin) non si sbilanciano nel rispondere alle prime domande sul Campéon nel dopo gara, altre riprese mostrano Contador salire sull'auto della Tinkoff-Saxo con la spalla sinistra probabilmente già fasciata per una presunta sublussazione.
La sesta tappa del Giro d'Italia la vince André Greipel con una lunghissima volata sul rettilineo finale di Castiglione della Pescaia. Lo sprinter tedesco della Lotto-Soudal, primo favorito dei bookmakers per tutte le volate "pure" di questa Corsa Rosa, torna a vincere al Giro dal 2009 (17ª tappa Giro d'Italia, Sondrio-Locarno) firmando la sua centoventesima vittoria da professionista in carriera e prendendosi la rivincita su Elia Viviani, oggi estromesso dallo sprint causa maxi-caduta finale e fitta presenza di corridori in volata, che l'aveva battuto domenica a Genova. Per l'Italia, malgrado il dispiacere per la frattura di Daniele Colli all'omero del braccio sinistro, la consolazione di avere 8 corridori, Pelucchi e Modolo sul podio, nella top-ten dell'ordine d'arrivo.
Frazione toscana di 183 chilometri con un Gran premio della montagna di quarta categoria a 92 km. dall’arrivo (Pomarance, 6,3 chilometri al 4,4% di pendenza media) e traguardo per velocisti con rettilineo finale di mille metri. Tappa “allenante” con 5 corridori in fuga dal chilometro zero - Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) Marek Rutkiewicz (Sprandi Polkowice) Marco Bandiera (Androni Giocattoli), Alessandro Malaguti e Eduard Michael Grosu della Nippo Fantini - e ingannevole svolgimento classico” fino a 13 chilometri dall’arrivo con le squadre dei velocisti in testa al gruppo nell’ultima ora di corsa per sgretolare il gap. Da segnalare il pericolo ventagli negli ultimi 20 chilometri a gruppo allungato e con la Tinkoff-Saxo schierata in testa al plotone, insieme alle squadre dei velocisti, per proteggere proprio la maglia rosa di Contador, scortato da Matteo Tosatto. A proposito: tanti auguri Toso, 41 primavere oggi e non sentirle.
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