Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Dalla Cima Coppi al tappone alpino: Le 5 salite che decidono il Giro d'Italia

Fabio Disingrini

Pubblicato 27/05/2016 alle 11:39 GMT+2

Gli ampi distacchi fra Kruijswijk e i grandi pretendenti alla maglia rosa (Chaves, Valverde e Vincenzo Nibali) non ci permettono voli pindarici, ma se è vero che maggio è il mese dell'Immaginazione al potere, scegliamo il Col del la Bonette di domani, a 63 chilometri dall'ultimo traguardo alpino, come momento clou di questo Giro all'arrivo.

Giro d'Italia 2016, 14a tappa: Alejandro Valverde e Vincenzo Nibali fra i Passi delle Dolomiti

Credit Foto Eurosport

L'immaginazione al potere, urlavano gli studenti del sessantotto sulle strade del Maggio Francese. "E se vi siete detti non sta succedendo niente... Anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti", cantava Fabrizio De André nella Canzone del Maggio. Non un mese qualunque: il mese del Giro d'Italia che celebra sul palco delle Alpi il suo bellissimo compimento. Tutti invitati a tifare e battere le mani per chi, domani sera, sarà in maglia rosa: che lo spettacolo abbia inizio.

Il sacrificio dell'Agnello: un mostro dedicato a Coppi

La salita monstre di questo Giro d'Italia si chiama Colle dell'Agnello, è lunga 21,3 chilometri, ha una pendenza media del 6.8% e un dislivello di 1452 metri. Da questa parte è Corsa Rosa, al di là della Cima Coppi, quota 2744 metri, si respira aria di Grande Boucle. La qualità della sfida è altissima e nella seconda parte, fra i km. 13 e 19, ci sono i tornanti più ripidi fino al 15% dove i più audaci grimpeur (più Chaves che Nibali/Valverde) s'alzeranno sui pedali per sfidare la gravità. Proveranno a mandare Kruijswijk fuori soglia e sen'altro gli chiederanno il fondo, però il Colle dell'Agnello - che dopo lo Stelvio è il passo più alto nella storia del Giro - è distante 54 chilometri dal traguardo francese di Risoul e la sua discesa fino a Guillestre (43 chilometri) è tecnica solo nella prima parte.
TWITTER - La tappa di oggi: Pinerolo-Risoul (km.162)

Il traguardo francese di Risoul: le ferite sono curabili

Enrico Battaglin è il pretoriano di Kruijswijk, Astana e Movistar sono le guardie di Nibali e Valverde, Chaves è come uno scoiattolo a ruota e Zakarin chiude la schiera degli Hateful Eight. La salita dell'arrivo però è regolare (12,9 km. al 6.9%) e sfiora appena la doppia cifra fra i duemila e i mille metri dal traguardo: è qui che ognuno potrebbe andare per la sua strada, ma visti i distacchi generali, Steven Kruijswijk non rischierà oltremodo in termini di classifica.
LA CLASSIFICA GENERALE 18a tappa
1. Steven Kruijswijk-
2. Esteban Chaves+3'00
3. Alejandro Valverde+3'23
4. Vincenzo Nibali+4'43
5. Ilnur Zakarin+4'50

Una partenza in salita: il Col de Vars

Il tappone alpino di quattromila metri di dislivello (Guillestre-Sant'Anna di Vinadio, km. 134) apre le danze sul Col de Vars e lo fa subito dal chilometro zero: un castigo per i diesel che troveranno il punto di massima pendenza (13%) a tremila metri dallo start. Lunghezza: 18.2 chilometri; pendenza 6%: l'inferno è iniziato.
picture

Italian rider Vincenzo Nibali of Astana Pro Team, Colombian rider Esteban Chaves of Orica-GreenEdge and Dutch rider Steven Kruijswijk of Team Lotto Jumbo on the way to the stage 14 finish - Photo Credit: ANSA/CLAUDIO PERI

Credit Foto Eurosport

É il momento di attaccare: il Col de la Bonette

Dopo lo Stelvio e l'Agnello, il Col de la Bonette è la terza cima più alta del Giro a quota 2715 metri, 1464 mt. di dislivello. Una salita infinita di 22,2 chilometri al 6.7% che ci permette di dire un azzardo: il Giro potrebbe decidersi dopo 15 km. di scalata, quando le pendenze avvicinano la doppia cifra: settemila metri che possono permettere a Nibali e Valverde di attaccare la maglia rosa e - se lo spagnolo vorrà lottare per vincere la corsa anziché blindare il podio - ribaltare la Corsa Rosa. Un'impresa da misurare contro il tempo sul Gpm e in discesa, da sfidare in picchiata fino a Drogon (km. 63-88): se Kruijswijk salta qui, rischia di perdere la maglia rosa.
TWITTER - Dall'Alpe di Poti ai valichi francesi: gli arrivi in salita del Giro

Se non c'è Kruijswijk, il Lombarda ribalta la Rosa

É l'ultima fatica del Giro, una scalata di quasi 20 chilometri al 7,5 % di pendenza media, ma che sale fino al 12% poco dopo l'imbocco e replica la sua pendenza massima per i primi settemila metri. Troppo poco se Krujiswjik sarà ancora coi pretendenti, cruciale se la maglia rosa si sarà fatta staccare sul Col del la Bonette: perché la discesa è ripidissima e perché gli ultimi 3 chilometri, dal Bivio fino a Sant'Anna di Vinadio, sono ancora in salita fino all'11% a mille metri dall'arrivo. Facciamo un appello a Vincenzo Nibali e alla sua straordinaria “Arte d'inventarsi qualcosa”: ricordiamogli la neve delle Tre Cime di Lavaredo o il fango della “Piccola Roubaix”. Poco importa se sarà ancora primo sui traguardi del Giro d'Italia, eppure avrà ali per la tempesta e per l'azzurro.
VIDEO - Steven Kruijswijk in maglia rosa dal tappone dolomitico
picture

Il tappone va a Chaves, Kruijswijk si prende la Maglia Rosa

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità