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Escluso per doping ancor prima di iniziare, Ruffoni replica: “E’ colpa della prostata”

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Aggiornato 05/05/2017 alle 23:07 GMT+2

L'atleta della Bardiani si difende su Facebook: "Mai usato sostanze illecite. I valori sballati sono per un antibiotico preso tra marzo e aprile al fine di curare una prostatite".

Nicola Ruffoni Bardiani-CSF

Credit Foto Imago

Nicola Ruffoni non ha preso parte alla tappa inaugurale del Giro d’Italia del centenario perché squalificato per doping ancor prima di partire, insieme al compagno di squadra (Bardiani) Stefano Pirazzi. L’atleta ha affidato a Facebook la propria replica, nella quale si difende dando le sue motivazioni, tra le quali spicca il concetto di non aver mai utilizzato sostanze illecite, imputando piuttosto i valori anomali di ormone della crescita ad antibiotici utilizzati per curarsi da una prostatite sofferta tra marzo e aprile.
“So che la mia carriera è a rischio – ha proseguito nel post Ruffoni – ma non sono un truffatore. Ora aspetterò le controanalisi”. Quelle che attendono tutti per chiarificare una situazione che ha subito messo subbuglio in un mondo che non smette mai di offrire casi come questo.
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