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Chris Froome è già un mito del Giro d'Italia: tappa e maglia rosa a Bardonecchia

Marco Castro

Aggiornato 25/05/2018 alle 18:59 GMT+2

Nel giorno del tappone alpino, il britannico scrive una pagina storica del ciclismo in 80 chilometri di fuga solitaria fra la Cima Coppi (il Colle delle Finestre), Sestriere e il traguardo della leggenda: a Bardonecchia, il britannico è in maglia rosa con 40 secondi di vantaggio su Dumoulin. Alla deriva Simon Yates, in crisi fin dalle prime rampe del Colle e al traguardo con distacchi siderali.

Froome, Bardonecchia, Giro d'Italia (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Leggendaria. D’altri tempi. Epica. Scegliete voi come descrivere l’impresa di Chris Froome. L’inglese del Team Sky parte sul Colle delle Finestre quando mancano ancora 80 km al traguardo, stacca la concorrenza e trionfa a Bardonecchia dopo una cavalcata fenomenale, conquistando la prima maglia rosa della sua carriera. Un’azione da brividi a cui nessuno dei big della generale ha saputo rispondere. Non Simon Yates, crollato sulle prime rampe di Cima Coppi, non Dumoulin e Pinot, impotenti e incapaci di condurre l’inseguimento, non gli italiani, con Aru ritirato all’alba della tappa e Pozzovivo in crisi. Fantasia e forza, classe e coraggio. Chris Froome oggi è stato tutto questo.

La classifica generale

1. Chris FROOME (GBR)Team Sky80h21'59''
2. Tom DUMOULIN (NED)Team Sunweb+40''
3. Thibaut PINOT (FRA)FDJ+4'17''
4. Miguel Angel LOPEZ (COL)Astana+4'57''
5. Richard CARAPAZ (ECU)Movistar+5'44''
6. Domenico POZZOVIVO (ITA)Bahrain Merida+8'03''
7. Pello BILBAO (ESP)Astana+11'08''
8. Patrick KONRAD (AUT)BORA Hansgrohe+12'19''
9. George BENNETT (NZL)Team LottoNL Jumbo+12'35''
10. Sam OOMEN (NED)Team Sunweb+14'18''

Cima Coppi per la Storia

Ci sono tanti modi per entrare nella storia del Giro d’Italia. Quello più spettacolare e romantico, in grado di legare il nome di un corridore in maniera indelebile alla corsa rosa passa senza dubbio per la Cima Coppi. Chi transita per la vetta più alta del Giro non verrà mai dimenticato. Lo speciale traguardo viene istituito nel 1965, 5 anni dopo la morte dell’immenso Fausto. In 53 anni di storia è stato conquistato dai più grandi interpreti delle salite. Da Gimondi a Merckx, da Chiappucci a Indurain, fino ad arrivare a Pantani, Nibali e Michele Scarponi. Il primo fu Graziano Battistini, l’ultimo, lo scorso anno, Mikel Landa. La vetta più alta si è alternata nel corso degli anni ma quella più simbolica resta il Passo dello Stelvio con i suoi 2758 metri.
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Tom DUmoulin, Colle delle Finestre, Giro d'Italia

Credit Foto LaPresse

Oggi si balla

È il giorno adatto per rovesciare il Giro, è il giorno delle Colle delle Finestre, Cima Coppi di questa corsa rosa, e dei 5000 metri di dislivello fino al traguardo di Bardonecchia. Corridori in appoggio dei propri capitani e attaccanti coraggiosi in cerca di imprese provano a dar vita a una fuga fin dai chilometri iniziali. Sulla prima asperità di giornata, il seconda categoria di Col del Lys, se ne va un gruppetto di 15 corridori che comprende Davide Formolo, Luis Leon Sanchez, Giovanni Visconti, Valerio Conti e David De La Cruz. Lo spagnolo della Astana, il più attivo di tutti, passa per primo al Gpm.

Aru saluta

Ma il gruppo è lì a meno di un minuto e la fuga non decolla. La prima salita di giornata è anche teatro di una notizia che i tifosi italiani non volevano avere: il ritiro di Fabio Aru. Il sardo della UAE Emirates aveva fatto sperare in un attacco dopo aver scalato “ con calma” l’ascesa di Prato Nevoso di ieri ma evidentemente la gamba proprio non c’è. Con lui lasciano la corsa anche Maestri, Lutsenko e Kiryenka. Dopo la discesa verso Susa inizia il Colle delle Finestre, con Sanchez che mantiene 30 secondi sul gruppo dopo un contrattacco.

Il crollo di Yates

Il Team Sky inizia a mille l’ascesa verso Cima Coppi, sbriciolando quel che resta del gruppo. E dopo pochi chilometri di salita ecco il colpo di scena: Simon Yates, già in difficoltà ieri, si sfila dal gruppo e comincia a faticare. La strada si fa buia per la maglia rosa e quando mancano ancora 15 km alla vetta e 90 al traguardo resta in compagnia del solo Nieve. Per lui sarà un calvario e l’addio definitivo ai sogni di gloria cullati per più di due settimane di gara.

Froome frulla il Giro

Ma il crollo del leader della generale è solo il primo botto di una salita epica. Perchè a -80 km dalla fine e a -6 dall vetta Chris Froome decide di far saltare per aria il Giro d’Italia numero 101. L’inglese della Sky sfrutta il forcing disumano di Elissonde e poi scarica i suoi cavalli sull’asfalto con una delle frullate che l’hanno reso grande, lasciandosi alle spalle tutta la concorrenza. Nessuno può tenere il suo ritmo, che si fa ancora più forsennato quando si entra nel mitico tratto di sterrato che corona la salita. Al suo inseguimento si forma un terzetto con Dumoulin, Pinot e Carapaz, su cui rimane aggrappato anche Lopez, mentre Pozzovivo non ha le gambe per restare con loro. Froome si prende la Cima Coppi e si tuffa in discesa senza voltarsi. Gli inseguitori scollinano a 50 secondi e si fanno raggiungere anche da Reichenbach, compagno di squadra di Pinot. Ma nella discesa verso Pragelato e nella facile scalata del Sestriere il vantaggio di Froome sale lento e inesorabile. Ai -25km il "kenyano bianco” è virtualmente in maglia rosa.

Trionfo d'altri tempi

Inizia il duro Jafferau. Se Lopez e Carapaz sembrano curarsi solo della lotta per la maglia bianca, Pinot e Dumoulin non hanno il passo per poter accorciare su Froome. L’inseguimento del quartetto, orfano di Reichenbach, vive di improduttive fiammate. Davanti il capitano della Sky continua la sua azione, perchè se per la vittoria di tappa è fatta da tempo, per la maglia rosa il suo margine è di una trentina di secondi. Dopo 80 km di cavalcata solitaria l'inglese trionfa a braccia alzate, in quella che è probabilmente la vittoria più memorabile della sua carriera. Da domani anche il simbolo del primato sarà suo perchè Dumoulin non ne ha più e arriva a 3 minuti e 20 secondi, battuto nella lotta per gli abbuoni da Carapaz e Pinot. Domenica scorsa Froome perdeva le ruote dei migliori nella tappa di Sappada e sembrava che l'acuto sullo Zoncolan potesse essere l'unica fiammata del suo Giro. Meno di una settimana dopo è cambiato davvero tutto.
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Chris Froome, Giro d'Italia 2018

Credit Foto Twitter

L'ordine d'arrivo della 19^ tappa

1. Chris FROOME (GBR)Team Sky 5h12'26''
2. Richard CARAPAZ (ECU)Movistar+3'00''
3. Thibaut PINOT (FRA)FDJ+3'07''
4. Miguel Angel LOPEZ (COL)Astana+3'12''
5. Tom DUMOULIN (NED)Team Sunweb+3'23''
6. Sebastien REICHENBACH (SUI)FDJ+6'13''
7. Davide FORMOLO (ITA)BORA Hansgrohe+8'22''
8. Sam OOMEN (NED)Team Sunweb+8'23'''
10. Pello BILBAO (ESP)Astanast
11. Domenico POZZOVIVO (ITA)Bahrain Merida+8'29''
Sabato si decide il Giro. È l'ultima tappa di montagna della corsa rosa numero 101 prima della passerella finale di Roma. Si parte da Susa e si arriva a Cervinia dopo 214 chilometri con due Gpm di prima categoria, oltre all'ascesa finale: il Col Tsecore e il Col Saint Pantaleon.
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